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Schittulli parla da candidato: “Via il ticket fino a 24 mila euro”. Ma da Roma ancora nessuna decisione

L'oncologo barese lancia uno dei punti chiave del suo programma elettorale, ma da Palazzo Grazioli non arriva ancora la fumata bianca sul sostegno di Forza Italia alla sua candidatura per le Regionali

Il Capo dello Stato è stato nominato. Per Forza Italia il passaggio dell’elezione di Sergio Mattarella al soglio quirinalizio non è stato indolore. Non solo la messa in discussione del Patto del Nazareno, ma la riproposizione delle fratture tra la corrente capeggiata da Raffaele Fitto e i seguaci del Cavaliere. L’ex ministro di Maglie da tempo chiede un azzeramento dei vertici e la riformulazione di una proposta politica incentrata sul ricambio generazionale.

Nei prossimi giorni si capirà quale sarà l’atteggiamento di Silvio Berlusconi per ricomporre la dirigenza forzista. Un passaggio delicato, dal quale si comprenderanno anche le mosse in vista delle regionali dove il centrodestra deve ancora scegliere il suo candidato pugliese. Francesco Schittulli, sabato scorso,  è intervenuto nell’assemblea del nuovo Psi per sottolineare come non abbia alcuna voglia di fare un passo indietro dopo il sostegno di Ncd e Fratelli d’Italia.

L’oncologo barese spera che il riavvicinamento del partito di Alfano a Forza Italia possa convincere il Cavaliere a sostenere l’ex Presidente della Provincia di Bari nella dura sfida contro Michele Emiliano per la successione di Nichi Vendola alla guida della Regione. Sempre Schittulli ha indicato un punto del suo programma: “l’esenzione totale del ticket sanitario per i pugliesi il cui reddito non supera i 24mila euro di reddito”. Una proposta che rivela l’interesse di Schittulli a stendere un programma incentrato sul rinnovamento della macchina  sanitaria pugliese. Ma prima dei contenuti occorre mettere in ghiacciaia la nomina.

Le sue chance aumentano giorno dopo giorno. Forza Italia teme di perdere la leadership della coalizione laddove dovesse sostenere Schittulli. Ma al momento  i nomi indicati (ultimo in ordine di tempo è quello del deputato brindisino Luigi Vitali) non sembrano riscuotere consenso unanime. Probabile che per uscire dall’empasse si converga su Schittulli, sempre che a Roma non si consumi lo strappo tra Fitto e Berlusconi in modo definitivo. A quel punto un redde rationem potrebbe portare ad una clamorosa frattura. Ma una strada simile non farebbe che riprodurre lo schema delle ultime elezioni dove la non convergenza su Poli Bortone produsse una sconfitta annunciata. Fra qualche giorno ne sapremo di più.

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