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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Sgombero Palagiustizia, Decaro replica al Ministero: "Comune non scarica responsabilità, nostre richieste ignorate"

Il sindaco dopo la nota diffusa dal dicastero della Giustizia: "Chiedevamo se ci fosse necessità di una proroga, ma per Roma tutto secondo programma. Ignorata richiesta dello stato di emergenza, ma ora rischio concreto di blocco"

"Sono sempre stato consapevole che la competenza esclusiva in ordine alla agibilità o meno di un edificio spetti al Comune. Tuttavia nell'edificio di via Nazariantz non si esercita un'attività qualunque, ma si svolge una funzione primaria per i cittadini, quella giudiziaria. Per questo il Comune, con i suoi tecnici, ha definito un percorso teso a salvaguardare al contempo la sicurezza degli operatori e la prosecuzione delle funzioni attraverso una procedura di sgombero con misure cautelative articolata in un arco temporale di 90 giorni. Sin dal mese di maggio, il Comune però ha chiesto al Governo di riconoscere l'eccezionalità della situazione, dichiarando lo stato di emergenza proprio per utilizzare procedure di urgenza per evitare di ritrovarsi, alla fine di agosto, senza soluzioni definitive. Tale richiesta è stata ignorata e oggi, alla scadenza dei 90 giorni, ci ritroviamo con i processi penali sospesi, le operazioni di trasloco non completate, senza una sede alternativa e con il rischio concreto di bloccare le attività della Procura ordinaria e di quella distrettuale".

Così, in una nota diffusa in serata, il sindaco Decaro replica alla nota del Ministero della Giustizia che sullo sgombero del tribunale penale di via Nazariantz ha rimandato al Comune la decisione di un'eventuale revoca dell'ordinanza.

"Il Comune - prosegue il primo cittadino - non vuole scaricare responsabilità su nessuno né io, che sono il sindaco, ho bisogno di alcuna copertura politica. Voglio solo capire dal Ministero, unico  titolare delle competenze in materia di edilizia giudiziaria, se ci sia la necessità di una proroga dei termini già fissati per lo sgombero dell'immobile, così come evidenziato nella nota inviata ieri al Presidente della Repubblica dall'Assemblea dei magistrati baresi. A leggere il comunicato del Ministero sembrerebbe di no. Per Roma tutto procede secondo il programma. A Bari, invece, la sensazione è completamente diversa. Purtroppo si sta consumando l'ennesimo tentativo di scaricare tutti i problemi sulle spalle dei Sindaci e dei Comuni, anche quando non ne hanno alcuna competenza”.


 

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