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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Tasi più alta a Bari, Decaro: "Calcolata sul reddito ISEE per garantire equità"

Le precisazioni del sindaco dopo la classifica pubblicata dalla CGIA di Mestre: "Con quell'aliquota in più dell'0,8% abbiamo garantito esenzioni per le fasce più deboli: su 80.000 contribuenti, circa 10.000 famiglie non dovranno pagare"

Tasi da record per i baresi? Decaro non ci sta, e dopo le polemiche sollevate dalla classifica sulle imposte comunali pubblicata dalla CGIA di Mestre, prova a fare chiarezza, difendendo l'operato dell'amministrazione.

In una conferenza stampa convocata nel pomeriggio, il sindaco è tornato a parlare innanzitutto della scelta di calcolare il tributo "sul reddito ISEE del nucleo familiare e non, come la gran parte della altre città, sulla rendita catastale degli immobili". Un modo, ha spiegato il primo cittadino, di garantire maggiore equità poiché "in assenza di un parametro come l’ISEE che tiene conto di più elementi (reddito IRPEF, rendita catastale consistenza del nucleo familiare, presenza di persone disabili, conti in banca), si rischia di applicare un’aliquota standard a situazioni socio-economiche profondamente diverse".

Il sindaco ha poi ribadito che grazie a questo sistema le fasce più deboli saranno tutelate: "Nella città di Bari - ha spiegato Decaro - grazie al regime di esenzioni e detrazioni previste nel regolamento TASI, su 80.000 contribuenti, circa 10.000 famiglie il cui reddito ISEE è inferiore a 10.000 euro non dovranno pagare la TASI, mentre altre 15.000 famiglie il cui reddito ISEE è compreso tra 10.000 e 15.000 euro potranno avvalersi dello sconto previsto pari a 100 euro sulla tariffa".

GUARDA IL VIDEO: DECARO SPIEGA LE ESENZIONI TASI IN CONFERENZA STAMPA

Decaro ha poi ricordato ancora come a Bari la Tasi non si paghi sui locali commerciali: "Lo abbiamo fatto per non gravare ancora sulle imprese, che già pagano un’IMU molto alta, in un momento di crisi persistente. Lo abbiamo fatto per tutelare l’occupazione nella nostra città". "Se la CGIA, che è l’associazione artigiana delle piccole imprese - ha sottolineato il sindaco - avesse pubblicato la classifica della TASI applicata alle aziende, saremmo di certo all’ultimo posto".

Ma il primo cittadino ha anche messo in luce alcuni elementi dello studio della Cgia che a suo dire penalizzerebbero la città di Bari: "Stupisce - ha rimarcato Decaro - il fatto che la CGIA di Mestre non abbia scelto  per stilare la sua classifica appartamenti di dimensioni analoghe con analoghe rendite catastali, ma che abbia proceduto ad effettuare un raffronto partendo da dati oggettivamente disomogenei che oggettivamente ci penalizzano".

"L’aliquota dello 0,8% che il Comune di Bari registra in più rispetto al 2,5 delle altre città, che magari ben figurano nella classifica della CGIA di Meste - ha sottolineato il sindaco - ci ha consentito di prevedere esenzioni per la fascia più debole della popolazione, in ossequio a quel principio di progressività sancito dalla Costituzione che secondo noi è essenziale per il buon governo". Alla fine da Decaro è arrivata anche la promessa di provare a ridurre la Tasi: "L’impegno che sento di poter prendere è quello, per il prossimo anno, - ha concluso il sindaco - di provare ad abbassare la TASI attraverso un meccanismo di controllo della spesa che ha nella lotta all’evasione tributaria un punto cardine dell’azione amministrativa”.

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