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Vendola, Barca e gli accordi sui finanziamenti europei

Il governatore della Regione Puglia e il ministro per la Coesione Territoriale, stamattina, hanno fatto il punto sulla spesa dei fondi UE. Il presidente chiede "la rimodulazione dei criteri sui limiti imposti ai Fas e e dei vincoli della Stabilità"; il tecnico risponde: "Teniamo acceso il dialogo"

I fondi Fas e il Patto di Stabilità al centro dell'incontro tra il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. Insomma, pace fatta tra i due esponenti che oggi, a prima mattina, hanno raccolto la stampa per una dichiarazione d'intenti comune: quella di collaborare per il bene di tutti.
Stamattina, l'esponente del Governo Monti, a conclusione della due giorni che lo ha visto partecipare a tour in aziende e incontri con le istituzioni locali, ha raccolto la stampa locale per dimostrare come "il Consiglio dei ministri sta cercando di collaborare al meglio con le Regioni".

Alle richieste del leader del Sel sui finanziamenti che arriveranno qui da noi con l'Obiettivo 1 ("Chiediamo la rimodulazione dei criteri sui limiti imposti ai Fondi Fas e un nuovo ragionamento sui vincoli dei Patti di Stabilità"), il ministro tecnico risponde con le azioni che a breve il premier metterà in campo, dalla cooperazione rafforzata (“I problemi li affrontiamo subito” - dice), ai criteri di competenza (“Cerchiamo di tenere i dialoghi sempre ‘accesi’. A oggi è mancato il ‘centro’ governativo. Ora siamo noi che proponiamo soluzioni”), fino alle anticipazioni delle nuove regole per l’utilizzo dei fondi Ue 2014: “Usiamo un piano d’azione che è continuamente aggiornato. Non c’è bisogno di aspettare il 2014 per programmare gli investimenti dei fondi che arriveranno dall’Unione Europea. Iniziamo a pensare già da ora al futuro”. E intanto nei prossimi giorni nuove liquidità saranno a disposizione delle Regioni: quel miliardo di euro di deroga del Patto di Stabilità.

Delibere Cipe: perchè ci vuole tanto tempo per rendere i finanziamenti operativi? L'economista in aspettativa, confermando che "ci vogliono 14 delibere e 8 mesi per rendere disponibili i fondi", annuncia: "Abbiamo tagliato di due mesi i passaggi burocratici facendo delle scelte e dando delle priorità”. Da ciò si deduce che, oggi, si attenderanno sei mesi per attivare gli stanziamenti”. Di tutta risposta, il governatore propone un compromesso sull'altro 'tema caldo' di questi giorni: Patto di Stabilità. “Dobbiamo scandire i punti di monitoraggio in modo più elastico”. Solo in questo modo “si potrà arrivare, entro ottobre prossimo, all’utilizzo del 70% dei fondi”. E la prospettiva è quella di "chiudere un accordo anche su questo tema”, come lo si potrà fare sulle politiche di convergenza: “Vogliamo che il governo ci aiuti radiografando la qualità della nostra spesa. Insieme si possono fare investimenti migliori e ponderati”.
 

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