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Vendola sulla manovra finanziaria: "Cattiveria specifica nei confronti della Puglia"

Il presidente della Regione ha commentato la manovra del governo a margine della conferenza stampa per la presentazione dei cinque neodirettori generali delle Asl pugliesi, criticando come una voluta cattiveria nei confronti della Puglia la norma relativa alla stabilizzazione dei precari della Sanità

Una manovra "che uccide il Sud", contro la quale "tutti siamo in rivolta". Ma anche una manovra che le tante "cattiverie generali", ne contiene una "specifica nei confronti della Puglia". A commentare le disposizioni contenute nell'ultima manovra finanziaria del governo è il presidente della regione Puglia Nichi Vendola. L'occasione è la conferenza stampa per la presentazione dei neodirettori generali delle Asl pugliesi, nominati dalla giunta regionale lo scorso 28 giugno.

Parlando del futuro della sanità pugliese, da sempre uno degli aspetti più critici per la gestione del bilancio regionale, il governatore Vendola e l'assessore alla sanità Tommaso Fiore hanno voluto sottolineare le ulteriori difficoltà che l'approvazione della manovra potrebbe comportare nel settore. Il riferimento, in particolare, è alla norma relativa ai processi di stabilizzazione del personale sanitario e ai licenziamenti.

"Nella manovra - ha spiegato Fiore - c'é un comma che reinterpretando le modalità attraverso cui bisogna dare esecuzione alle sentenze della Corte Costituzionale e parlando in modo esplicito dei processi di stabilizzazione interrotti con sentenza della Consulta chiude dicendo che quei contratti sono nulli di diritto, contravvenendo quindi a una serie d'interpretazioni giurisprudenziali alle quali noi ci eravamo invece attaccati (nella nostra delibera si diceva infatti che i contratti - ha aggiunto Fiore - hanno validità sino a quando un giudice non ne sentenzia la fine) e prevedendo anche in modo esplicito una responsabilità erariale per il dirigente che non provvede immediatamente ad interrompere questi rapporti di lavoro".

Una circostanza molto precisa, quella cui la norma si riferisce, che non può non richiamare la situazione vissuta in questi mesi dalla Giunta Regionale, che ha visto la Corte costituzionale bocciare la legge sulla stabilizzazione dei precari della sanità con conseguente obbligo per i direttori delle Asl di provvedere al licenziamento dei lavoratori coinvolti.

"A questo noi ci riferiamo - ha concluso Fiore - parlando del trattamento 'di favore' nei confronti della Puglia che è alle prese con questo problema della sentenza della Corte costituzionale che ha annullato i processi di stabilizzazione di numerosi lavoratori di un po' di tutte le categorie ed in particolare di medici".

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