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Il M5S chiede chiarezza sulla vertenza Santa Maria: "Non esternalizzare l'ausiliariato"

In bilico il futuro di 46 lavoratori della clinica barese. Il Movimento: "L'azienda valuti l'importanza di queste figure per il mantenimento della fascia A"

“Il 12 ottobre scadranno i termini per per concludere positivamente la vertenza dei 46 ausiliari della clinica Santa Maria di Bari. Ci auguriamo che la vicenda si risolva positivamente in sede di contrattazione sindacale e torniamo a chiedere la calendarizzazione immediata dell’audizione dell’assessore Leo in Commissione Sanità”. Il M5S in Consiglio regionale, ribadendo il "sostegno ai lavoratori", chiede all'assessore pugliese al Lavoro, Sebastiano Leo, "di fare chiarezza sul recente avviso pubblico di attivazione dei corsi di formazione per il conseguimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS), seguito anche dagli ausiliari che ora si stanno battendo per conservare il posto di lavoro". Ieri, l'apertura di uno 'spiraglio' nella vertenza, dopo la riunione della task force regionale sul lavoro, nella quale sarebbe stato chiesto alla Gvm, gestore privato della struttura, di congelare i licenziamenti per valutare un accordo tra azienda e sindacati. Questi ultimi si oppongono al possibile licenziamento e conseguente affido del servizio con riassunzione di tutti i lavoratori da parte di un'altra ditta esterna ma controllata da Gvm: la procedura, per i sindacati, porterebbe a un demansionamento dei dipendenti e a una perdita nello stipendio. Domani vi sarà un nuovo 'round' di colloqui tra Regione, parti sociali e azienda.

"Lavoratori ottengano giusto riconoscimento"

“Speriamo vivamente che i lavoratori riescano ad ottenere il giusto riconoscimento per le loro preziose mansioni - dichiarano i consiglieri pentastellati Laricchia, Conca e Galante - e che l'azienda valuti l'importanza di queste figure ai fini del mantenimento della fascia A. Apprendiamo dalla stampa che c’è uno spiraglio da parte del Dipartimento della Salute per rivedere i criteri per l’accreditamento regionale in modo da non consentire alle cliniche private di esternalizzare l’ausiliariato e auspichiamo che questa si riveli davvero una strada percorribile.  Nella vicenda degli ausiliari della Santa Maria - aggiungono - al danno si aggiunge anche la beffa di aver conseguito la qualifica di OSS per cui la Regione Puglia ha speso diversi soldi pubblici senza riuscire a tutelare i posti di lavoro. Dunque delle due l'una - concludono - o la Regione ha istituito i corsi di formazione senza una valutazione preventiva del fabbisogno di queste figure o gli ausiliari stanno perdendo il loro posto di lavoro senza un reale motivo”.

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