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Vicepresidente, oggi in Consiglio ennesimo braccio di ferro tra Melini e Maurodinoia

Nel pomeriggio si dovrebbe decidere il vice di Pasquale Di Rella. Favorita la berlusconiana, ma Schittulli non ha intenzione di mollare la sua candidata. E chissà che la maggioranza non riesca ad eleggere un terzo candidato

Sarà eletto oggi pomeriggio il nuovo vicepresidente del consiglio comunale. Si tratta di un ruolo che di norma viene affidato ad un esponente dell’opposizione. Un passaggio politico fisiologico, sen non fosse che il centrodestra barese sta affrontando uno dei periodi più turbolenti della sua storia.

Come raccontato da BariToday nei giorni scorsi, la disputa è tra lista Schittulli e Forza Italia. Il presidente della Provincia non ha intenzione di mollare e prosegue la sua battaglia politica per promuovere Anita Maurodinoia (la più suffragata nelle ultime comunali, ndr) al ruolo di vice di Pasquale Di Rella. Forza Italia, a sua volta, ritiene che il partito che ha preso il numero maggiore di voti in coalizione debba esprimere il suo rappresentante istituzionale. E così da settimane prosegue una dura lotta politica che non ha trovato alcuno sbocco tanto che per due votazioni è stato impossibile raggiungere la maggioranza sia per la Melini che per la Maurodinoia.  

Oggi pomeriggio, a partire dalle 15, ennesima votazione con il sistema della maggioranza qualificata, ossia dei due terzi dell’assise cittadina, dopodiché si procederà con quella semplice dove sarà necessario raggiungere quota 19 su 36 per l’investitura ufficiale.

In realtà, si tratta di una prova di nervi in vista delle regionali. Schittulli non ha mai nascosto la sua ambizione a succedere a Nichi Vendola in quel di Lungomare Nazario Sauro. A sua volta Raffaele Fitto non ha voglia di fare apparire Forza Italia come comprimaria alle scelte della coalizione. Da qui un lungo braccio di ferro che dovrebbe risolversi oggi pomeriggio. Laddove non si riuscisse a trovare  un accordo non è escluso che la maggioranza Decaro possa spingere per sparigliare il quadro e convergere su un esponente sempre di opposizione ma alternativo ai due contendenti. Ciò tuttavia equivarrebbe ad una sconfitta per un centrodestra che deve fare i conti anche con la più grande débacle elettorale degli ultimi anni e per cui sarebbe bene ritrovare l’intesa in vista delle prossime scadenze.

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