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Giovedì, 18 Aprile 2024
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“Volere è potere”, l'impegno di Giovani Menti Attive per l'acqua pubblica

Sì all’acqua come bene pubblico dal Consiglio Comunale di Modugno, grazie alla raccolta firme promossa dall'associazione Giovani Menti Attive

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

"Come la goccia scava la pietra, così la volontà dei cittadini ha fatto in modo che un diritto come l’acqua: umano, universale, inalienabile; fosse riconosciuto tale.

E’ stato una azione lenta ma efficace, affinché l’acqua fosse riconosciuta, non solo in quanto diritto indissolubile, ma soprattutto per garantire il suo status come bene pubblico; in opposizione al decreto-legge del Ministro delle Politiche Europee Ronchi.

In riferimento, precisamente, all’art. 15 del decreto-legge, che nel dare attuazione alla normativa comunitaria, prevede la privatizzazione dei servizi idrici pubblici locali.

Tale azione oppositiva, è stata sostenuta con impegno ed efficacia dall’associazione di Modugno “Giovani Menti Attive”, con una raccolta firme, dal 10 gennaio al 21 marzo 2010, per la petizione popolare.

Sono state raccolte ben 1922 firme, in cui si chiedeva che fosse riconosciuto, nel proprio Statuto Comunale, non solo il riconoscimento dell’acqua come diritto, ma anche che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale, privo di rilevanza economica; in quanto servizio essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umane a tutti i cittadini.

Quindi la sua gestione deve essere attuata attraverso e secondo art. 31 e 114 del d.lgs. n.267/2000.

Alta è stata l’attenzione e partecipazione della cittadinanza su tale questione; infatti la raccolta firme ha portato il Consiglio Comunale di Modugno, il 18 giugno 2010, ha deliberare un atto di indirizzo, emanato successivamente alla commissione statuto con i punti sopra citati.

Ma l’associazione giovanile GMA, non si è limitata solo a questo; per evitare che lo sforzo profuso finisse per arenarsi in qualche procedura burocratica, ha chiesto esplicitamente che si tenesse un Consiglio Comunale monotematico sull’acqua.

Grazie a questo atto di forza, il 28 febbraio 2010 su richiesta di ben 25 Consiglieri Comunali, il Consiglio Comunale con il voto degli stessi Consiglieri promotori dell’adunanza; ha deliberato come norma statutaria sia il riconoscimento dell’acqua come diritto, sia che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.

Tale risultato ottenuto, dimostra che “Gutta cavat lapidem” : la goccia scava la pietra; così come ogni singola firma della petizione, ha permesso, alla fine, di raggiungere lo scopo".

 

Adriana Ranieri

Associazione Giovani Menti Attive - Modugno

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