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Salute

Interventi 'salvavita' nell'Asl di Bari: in un anno 3000 operazioni per 'sistemare' i cuori danneggiati da infarto

Numeri record per l'Asl del capoluogo pugliese, uno dei centri regionali con il più alto volume di interventi coronarici. Nei centri ospedalieri Perinei di Altamura, Di Venere e San Paolo di Bari, sono state effettuate 3000 procedure 'salvavita' in un anno

Le tecnologie sofisticate hanno permesso agli specialisti di intervenire, in un anno, sulle coronarie di 3000 pazienti. L'importante numero di interventi effettuati nei presidi ospedalieri dell'Asl di Bari è rimarcato nel report dei dati 2021, diffuso dalla Società di Cardiologia Interventistica Italiana: la Asl del capoluogo pugliese è tra i centri a più alto volume della Puglia per il trattamento delle patologie coronariche.

Gli interventi compiuti presso le Cardiologie dotate di Emodinamica dei presidi ospedalieri 'Perinei' di Altamura, 'Di Venere' e 'San Paolo' di Bari, che confluiscono nel Dipartimento Cardiovascolare della Asl, nell'ultimo anno sono stati nel complesso circa 3000, di cui 1288 angioplastiche coronariche e 262 angioplastiche coronariche primarie, procedure salvavita svolte durante l’infarto miocardico acuto.

Il dipartimento cardiovascolare può vantare l’introduzione di procedure complesse che richiedono esperienza e formazione specifiche. Tre le ultime innovazioni, si segnalano la shockwave (litotrissia coronarica), tecnica laser che distrugge il calcio presente nelle placche coronariche calcifiche che non possono essere trattate solo con lo stent. Strumenti di alta precisione sono anche il rotablator (un sistema meccanico per il trattamento di lesioni calcifiche) e l’angiojet per la frammentazione ed asportazione di trombi vascolari.

La Asl barese ha investito anche negli strumenti di prevenzione per le malattie del cuore: gli ospedali, infatti, sono dotati di metodiche di imaging coronarico per una valutazione approfondita delle placche coronariche e per un trattamento sempre più preciso e personalizzato. L’Oct è una tecnica particolare che visualizza bene i trombi e le pareti delle coronarie, per un intervento di massima precisione.

"Questi risultati - ha dichiarato il direttore del Dipartimento cardiovascolare, Pasquale Caldarola - sono ottenuti anche grazie alla stretta collaborazione esistente tra le Emodinamiche e le Cardiologie della Asl e grazie al coinvolgimento attivo della Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Di Venere, da tempo dedita all’esecuzione di procedure endovascolari ad alto indice di complessità”. 

"Nonostante la pandemia Covid abbia limitato la disponibilità di posti letto e di personale sanitario – ha commentato il direttore generale della Asl, Antonio Sanguedolce - nei reparti di Cardiologia è stata potenziata l’offerta e di conseguenza si è verificato un incremento delle procedure eseguite, rispetto al 2020".

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