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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Covid e influenza stagionale, l'appello dei geriatri a Bari: "Vaccini fondamentali per proteggere gli anziani"

Sono iniziati oggi nel capoluogo pugliese i lavori del 36° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria. Gli specialisti pongono l'accento sui rischi causati dal 'Long Covid' negli over 65: "Nei pazienti più fragili può impattare sulle abilità funzionali e causare sindromi croniche"

La protezione offerta dai vaccini diventa fondamentale per la popolazione anziana, maggiormente esposta agli effetti più gravi delle infezioni Covid e dell'influenza stagionale. È questo uno dei principali messaggi del 36° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio - Sigot, che ha preso avvio oggi a 'Villa Romanazzi Carducci' di Bari. L'evento proseguirà fino al prossimo 7 ottobre, toccando anche i temi legati come il 'long Covid', la qualità di vita e di assistenza degli anziani. Ai lavori del convegno parteciperanno 500 medici specialisti.

"Da una revisione di studi scientifici, su oltre 113mila anziani, si evince che le malattie infettive hanno un forte impatto negativo sulle funzioni cognitive e sull’autonomia personale degli ultrasessantacinquenni - sottolinea il presidente Sigot,  Alberto Pilotto - Purtroppo però gli obiettivi di copertura vaccinale sono ben al di sotto di quanto auspicato dal Ministero della Salute: per l’influenza, l’obiettivo minimo del 75% della popolazione anziana non è mai stato raggiunto dal 1999 e, dopo un trend in crescita dal 2015 al 2020, nella stagione 2021/22 la copertura vaccinale anti-influenza negli anziani è  diminuita del 7%. Considerando i dati osservati nell'emisfero australe dobbiamo prepararci ad una certa aggressività del virus influenzale, visto che le nostre difese immunitarie non sono state sollecitate nelle ultime due stagioni, mentre il Covid si può presentare sotto forma di nuove varianti, in parte già identificate".

Il dibattito del congresso sarà anche incentrato sugli studi clinici che negli ultimi mesi hanno riguardato i pazienti affetti dai lunghi strascichi del Covid: "Le più recenti evidenze scientifiche mostrano che l’infezione da Sars-Cov-2 tende a manifestarsi maggiormente nei sistemi più labili dell’individuo, in particolare nel sistema nervoso centrale, in quello autonomo e nell’apparato muscolo-scheletrico - spiega la geriatra dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e presidente Sigot Young, Virgina Boccardi - Pertanto, il paziente meno resiliente e più vulnerabile sarà quello più suscettibile alla sindrome da 'Long Covid', con un significativo impatto sulle sue abilità funzionali residue. Il 'Long Covid' potrebbe rappresentare in un futuro non tanto lontano uno dei principali fattori predisponenti alle sindromi geriatriche (come ad esempio le cadute, il declino cognitivo e i disturbi del sonno). Occorre dunque un modello di cura con un approccio multidimensionale e multidisciplinare che metta il malato al centro, per una medicina preventiva e personalizzata".

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