Consulti ginecologici gratuiti per le donne ucraine, il Policlinico nella rete solidale della Fiaso
L'iniziativa è stata promossa in 13 regioni italiane, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra oggi. Gli specialisti saranno a disposizione per due ore ogni venerdì
Il Policlinico di Bari rientra nella rete dei 45 ambulatori ginecologici dedicati alle donne provenienti dall’Ucraina. L'iniziativa della Fiaso è stata promossa in 13 regioni italiane, tra cui la Puglia appunto, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra oggi. La clinica di Ginecologia e Ostetricia, diretta dal professor Ettore Cicinelli, ha aperto un punto per le visite e gli esami diagnostici al piano terra del reparto: sarà possibile rivolgersi agli specialisti il venerdì dalle 8 alle 10 su prenotazione chiamando il numero 080.55931 89. A gestire le attività dell'ambulatorio ci sono la professoressa Archiropita Lepera e la dottoressa Marilù Gaetani con la collaborazione delle ostetriche Rita Lavopa, Pina Laruccia e Rita Piccioni.
Le rifugiate ucraine potranno accedere a servizi diagnostici e clinici dedicati ed essere assistite per urgenze ostetriche e ginecologiche e per la prevenzione e il follow up delle patologie ginecologiche. Oltre ai test per lo screening Covid19 e alle vaccinazioni, le donne ucraine potranno rivolgersi per ecografie o pap test o tamponi vaginali. A disposizione, per informazioni e dubbi, il numero verde 800 592 782 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13) con un'operatrice di lingua ucraina. "Il principio su cui si fonda il servizio sanitario nazionale è quello della solidarietà e non possiamo sottrarci davanti a chi soffre: è un dovere offrire cure specializzate e assistenza sanitaria dedicata a chi è in difficoltà – commenta Giovanni Migliore, presidente della Fiaso e direttore del Policlinico di Bari -. Il flusso migratorio proveniente dall’Ucraina interessa soprattutto donne e bambini ed è per questo che abbiamo ritenuto necessario attivare ambulatori ginecologici negli ospedali e nelle asl che possano dare risposte ai bisogni di salute femminile".