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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute Poggiofranco

Mieloma multiplo, pubblicata su "Journal pathology" importante scoperta dello staff di ricerca del professor Vacca

Si chiama Telemielolab, ed è il primo ed unico progetto a livello nazionale di telemedicina per la cura dei pazienti con mieloma

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

COMUNICATO STAMPA MIELOMA MULTIPLO, IN ITALIA CIRCA 5.000 NUOVI CASI OGNI ANNO IN PUGLIA, 10.000 PAZIENTI CON COMPONENTI MONOCLONALI PUBBLICATA SU JOURNAL PATHOLOGY IMPORTANTE SCOPERTA DELLO STAFF DI RICERCA DEL PROFESSOR ANGELO VACCA IN PUGLIA ATTIVO TELEMIELOLAB, UNICO PROGETTO NAZIONALE DI TELEMEDICINA PER I PAZIENTI CON MIELOMA Mieloma multiplo: in Italia si diagnosticano ogni anno 5.000 nuovi casi. In Puglia, circa 1.000 pazienti sono affetti da questo raro tumore del midollo osseo. Ma ben 10.000 soggetti sono affetti da componenti monoclonali (ossia Monoclonal Gammopathy of Uncertain Significance, MGUS), una fase potenzialmente evolutiva in mieloma, benchè a bassa frequenza (1% dei soggetti evolvono in mieloma per anno). “Possiamo stimare nella nostra Regione, 10.000 pazienti affetti da MGUS, ossia una fase potenzialmente evolutiva in mieloma, benché a bassa frequenza, durante la quale le plasmacellule neoplastiche proliferano in maniera molto lenta”. A dirlo, il professor Angelo Vacca, ricercatore barese di fama mondiale, che ha organizzato il Congresso Internazionale dal titolo “Multiple Myeloma and Related Malignancies” a Bari, da giovedì 8 novembre al Nicolaus Hotel fino a sabato 10 novembre. Oltre sessanta relatori provenienti da tutto il mondo si confronteranno sul tema dal punto di vista fisiopatologico, immunologico e terapeutico. Il Mieloma Multiplo è una neoplasia del midollo osseo, nel quale proliferano cellule tumorali della serie B linfoide. Esse sono denominate plasmacellule. E’ un tumore che si manifesta maggiormente negli uomini in età avanzata, dai 60 anni in poi. Non è una malattia genetica e le cause finora sono prevalentemente sconosciute. Ma secondo i dati acquisiti, è stato diagnosticato in pazienti esposti a radioattività o a tossici. La familiarità ossia persone in famiglia affette dal mieloma, potrebbe essere un fattore di rischio. I sintomi sono: dolori localizzati alla schiena, anca e costato. Si riscontra una maggiore fragilità dell’osso e conseguente frattura, anche in seguito a traumi lievi. Presenza di anemia, con conseguente stanchezza, debolezza e difficoltà respiratoria. I pazienti affetti da mieloma possono anche presentare insufficienza renale e/o alti livelli di calcio nel sangue. L’ipercalcemia influenza il sistema nervoso, causando confusione mentale e debolezza. RICERCA MADE IN PUGLIA, PUBBLICATA SU AUTOREVOLE GIORNALE SCIENTIFICO AMERICANO - “Il mio gruppo di ricerca – spiega il professor Vacca – ha dimostrato che il microambiente midollare svolge un ruolo fondamentale nell’insorgenza e nella progressione del mieloma multiplo. Il nostro lavoro ha studiato le cosiddette cellule stromali, ossia macrofagi, fibroblasti, neutrofili, linfociti, e cellule endoteliali. E abbiamo identificato i ‘target’ del microambiente da colpire con determinati farmaci, al fine di procurare un danno indiretto sulle plasmacellule, ossie sulle cellule tumorali”. Un grande prestigio per la ricerca italiana resa nota nel mondo sul Journal Pathology, e porta il brand del team pugliese con i ricercatori Maria Antonia Frassanito, Vanessa Desantis, Lucia Di Marzo , Tiziana Annese , Fabrizio Visino , Marcella Arciuli , Ilaria Saltarella , Aurelia Lamanuzzi, Antonio Giovanni Solimando , Beatrice Nico , Domenico Ribatti, Vito Racanelli , Maria Addolorata Mariggiò , Michele Pizzuti , Anna Gallone , Ruggiero Fumarulo , Angelo Vacca. UNICO PROGETTO NAZIONALE APPROVATO NELLA REGIONE PUGLIA, TELEMIELOLAB SEGUE I PAZIENTI DA CASA “E’ un nostro progetto – precisa il professor Vacca – approvato qualche giorno fa dalla Regione Puglia. E Telemielolab, ci farà seguire i nostri pazienti a distanza. La trasmissione di parametri ematochimici avviene, stando comodamente seduti alla poltrona di casa. E’ un privilegio che evita sia lo spostamento del paziente dal proprio domicilio, ma anche l’assenza di giorni di lavoro dei familiari che accompagnano appunto il paziente. Bari, 7 novembre 2017

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