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Salute

Ipertesi e cardiopatici più propensi a sviluppare forme gravi di Covid-19: "Mortalità fino al 10% con malattie cardio e cerebrovascolari"

Se ne discuterà venerdì 21 e sabato 22 gennaio al Nicolaus hotel, durante decimo 'workshop di formazione teorico-pratica multidisciplinare sulla malattia ipertensiva nell'era Covid-19'

"Tra le categorie di malati cronici in assoluto più a rischio che hanno sviluppato o che potrebbero sviluppare forme gravi di Covid-19 ci sono i pazienti ipertesi, cardiopatici e in generale tutti coloro con preesistenti malattie cardio e cerebrovascolari". A spiegarlo all'agenzia Ansa sono gli organizzatori del decimo 'workshop di formazione teorico-pratica multidisciplinare sulla malattia ipertensiva nell'era Covid-19', in programma venerdì 21 (dalle 14.30 alle 20) e sabato 22 (dalle 8.30 alle 13.30) all'hotel Nicolaus a Bari. Nei suddetti pazienti, infatti, il tasso di mortalità è al 6%, contro un valore medio del 2% a livello nazionale. E si tocca quota 10% per coloro che hanno scompensi cardiaci o altre malattie cardiovascolari o cerebrovascolari croniche.

Presieduto e organizzato dal dottor Vito Vulpis, della Medicina interna d'urgenza del Policlinico di Bari, coadiuvato da un comitato scientifico, il convegno si svolgerà sotto l'egida della Società Italiana di Ipertensione Arteriosa (SIIA), la Società Italiana Interdisciplinare per le Cure Primarie (SIICP), l'Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari, nonché del Centro Studi di Diritto Sanitario Pugliese. La decima edizione del congresso sarà dedicata anche al tema della presa in carico del paziente cronico con particolare riferimento alla aderenza terapeutica e al contributo dell'innovazione tecnologica in sanità digitale e in telemedicina. Nella prima giornata del convegno si discuterà dell'ipertensione arteriosa, aderenza terapeutica e Covid.

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