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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

La musica come terapia per autismo e iperattività, nel Barese il progetto sperimentale della Asl: "Approccio innovativo ed efficace"

'FeliceMente in musica' rappresenta il primo tirocinio in Puglia di una musicoterapeuta, frutto di una convenzione tra l'azienda sanitaria locale e la Scuola di Musicoterapia di Assisi

La musica come una vera e propria terapia riabilitativa per bambini e ragazzi affetti da diversi disturbi del neurosviluppo. Si chiama “FeliceMente in musica” il progetto sperimentale che ha dato luogo al primo tirocinio in Puglia di una musicoterapeuta in una Azienda Sanitaria Locale, la tirocinante Stefania Colamartino, che ha svolto il suo percorso nella Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Putignano. Tutoraggio e supervisione clinica sono stati curati da Filomena Dell'Orco, dirigente psicologa della NPIA Area Sud, che ha ideato, in collaborazione con la stessa tirocinante, il percorso terapeutico reso possibile da una convenzione sottoscritta tra la ASL Bari e la Pro Civitate  Cristiana - Centro Educazione Permanente - Scuola di Musicoterapia di Assisi (Perugia). 

Il progetto ha coinvolto un piccolo gruppo di bambini tra gli 11 e i 14 anni con funzionamento autistico, disturbo di attenzione e iperattività e difficoltà di autoregolazione emotiva e motoria e si è avvalso, inoltre, della collaborazione della educatrice professionale Annalisa Bianco e delle terapiste della Neuropsicomotricità  Rosa Fioriniello e Fiorenza Cotesta, tutte appartenenti all'équipe della NPIA di Putignano Area Sud. I piccoli pazienti sono stati scelti, come campione omogeneo, tra quelli già in carico presso il laboratorio educativo di Putignano SMML, con regolare progetto riabilitativo, redatto dalle neuropsichiatre infantili Raffaella Pantaleo e Raffaella Monico, insieme all’équipe multidisciplinare.

Nel corso del progetto, attuato tra agosto e ottobre 2022, ai giovani partecipanti sono state proposte attività ritmiche con diversi strumenti, body percussion, giochi di ascolto reciproco, improvvisazione e produzione musicale. Prima dell'inizio del progetto e subito dopo la sua conclusione è stata effettuata, di concerto con l'équipe, una valutazione neuropsicomotoria con la somministrazione di test standardizzati, per osservare e analizzare eventuali cambiamenti ottenuti attraverso il progetto relativamente alle abilità sensoriali, motorie, attentive e ritmiche.

"Attraverso un canale espressivo come la musica, nel contesto riabilitativo - spiega la Asl - è stato possibile raggiungere un nuovo livello di profondità relazionale, ma è anche stato possibile interpretare il lavoro abilitativo/riabilitativo in chiave ludica, rendendolo innovativo, stimolante e accogliente, soprattutto per i bambini più piccoli, oltre che facilitare i trattamenti in un gruppo ridotto, permettendo così la fruizione da parte di un maggior numero di giovani utenti. Dalle valutazioni neuropsicomotorie e dal confronto dei risultati dei test, prima e dopo l’attività musicoterapica, è emerso un netto miglioramento nell'area dell’attenzione, della discriminazione visiva (intesa come individuazione dello stimolo target) e nell'area della destrezza manuale. Questo tipo di approccio complementare, del resto, può essere di grande aiuto nel velocizzare il percorso riabilitativo e nell'ampliare sia la gamma di miglioramenti ottenibili, sia il numero di utenti presi in carico".

"Il buon esito del progetto, infine - evidenzia l'azienda sanitaria locale - è stato anche il risultato di una precisa scelta della Direzione Generale della ASL Bari e del Direttore Amministrativo in particolare, Luigi Fruscio, per individuare un percorso amministrativo adeguato allo svolgimento di un tirocinio e quindi di un progetto così innovativo, mettendo a disposizione il supporto tecnico della unità operativa di staff Affari Generali, con il dirigente Raffaele Iorio e i funzionari Gianpaolo Parisi e Margherita Paciello, e grazie alla disponibilità di Vito Lozito, direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e di Mariano Manzionna, direttore del Dipartimento Medicina Età Evolutiva".
 

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