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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sordo per una meningite, a 10 mesi recupera l'udito grazie a un 'orecchio bionico': l'intervento al Policlinico

L'equipe di Otorinolaringoiatria ha operato con successo il piccolo, intervenendo in maniera precoce per l'impianto bilaterale cocleare. Quaranta: "C’era il grosso rischio che, con il passare del tempo e l’ossificazione delle coclea, il bambino sarebbe rimasto sordo"

Potrà tornare a sentire i suoni attorno a lui, un bambino che a soli 10 mesi era rimasto sordo a causa di un'infezione. Il tutto reso possibile grazie a un intervento dell'equipe di Otorinolaringotria del Policlinico di Bari, perfettamente riuscito, che permetterà così al piccolo di sviluppare il linguaggio. Il bambino era stato in precedenza colpito da una meningite e ricoverato nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Una volta guarito, però, i medici avevano dovuto constatare i danni neurologici lasciati dalla malattia: il bambino era diventato sordo.

L’equipe di Otorinolaringoiatria diretta dal professor Nicola Quaranta, nonostante le linee guida suggeriscano l’intervento sulla coclea in pazienti di età superiore a un anno e con peso maggiore di 8 chili, ha deciso di intervenire precocemente per evitare l’ossificazione della coclea che avrebbe bloccato la possibilità di intervento, condannando per sempre il piccolo non solo alla sordità, ma anche al mutismo. I medici dell’unità operativa di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Bari hanno sottoposto il piccolo, dieci mesi e 7,5 chili di peso, ad un’operazione per l’impianto cocleare bilaterale. L’intervento è riuscito con successo: grazie a un impianto con 22 elettrodi che stimolano le fibre del nervo acustico e trasmettono lo stimolo sonoro a una protesi esterna dotata di microfono, che potrà essere attivata a seguito della cicatrizzazione, il bambino potrà riacquistare l’udito.

"Abbiamo deciso di intervenire subito nonostante le difficoltà legate al peso e all’età perché c’era il grosso rischio che, con il passare del tempo e l’ossificazione delle coclea, il bambino sarebbe rimasto sordo. E, a dieci mesi, questo avrebbe significato anche che il piccolo non avrebbe potuto sviluppare il linguaggio – spiega il professor Quaranta - In passato tutti questi casi erano condannati al sordomutismo; adesso, invece, grazie alla tecnologia e alle capacità chirurgiche possiamo intervenire precocemente per assicurare uno sviluppo cognitivo regolare del bambino e prevenire le complicanze. Il piccolo grazie all’impianto cocleare potrà crescere nel mondo dei suoni e iniziare a sviluppare il linguaggio".

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