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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute

Interventi mininvasivi ed équipe multidisciplinare per l'assistenza, la Chirurgia generale del San Paolo si trasforma: "Sempre più hub oncologico"

Il punto sul nuovo approccio adottato dal reparto con il direttore Massimo Buonfantino: "Il paziente viene accompagnato nel percorso che va dalla diagnosi alla terapia oncologica, sia essa chirurgica oppure medica"

La Chirurgia generale dell'ospedale San Paolo di Bari "cambia volto". Tra chirurgia mininvasiva avanzata e una nuova organizzazione basata sulla presa in carico del paziente da parte di una équipe multidisciplinare, il reparto, diretto dall’ottobre scorso dal dottor Massimo Buonfantino, sta vivendo una trasformazione, soprattutto nell’approccio alle patologie oncologiche a carico dell’apparato gastrointestinale.

«E’ un vero e proprio cambio di paradigma – spiega Buonfantino – perché prendersi cura del paziente, che psicologicamente è già provato dal dover affrontare la malattia, vuol dire organizzare la medicina e l’Ospedale attorno ai suoi bisogni: il paziente viene accompagnato nel percorso che va dalla diagnosi alla terapia oncologica, sia essa chirurgica oppure medica. La logica è che l’Ospedale San Paolo così diventa sempre di più un hub oncologico, aumentando la sua capacità attrattiva». Con un obiettivo importante: «Già oggi trattiamo 15 tumori gastrointestinali al mese - sottolinea il nuovo direttore - e stimiamo di arrivare a 150 interventi oncologici all’anno, numeri e qualità chirurgica che identificano i maggiori centri e che acquistano maggior valore inseriti nel percorso tracciato dall’équipe multidisciplinare».

Il gruppo multidisciplinare delle patologie gastro-intestinali nato al San Paolo comprende diverse professionalità: chirurgo generale, oncologo, radiologo, gastroenterologo, endoscopista, psicologo e case manager, un infermiere che coordina il percorso stabilito nel regolamento che disciplina la gestione del paziente oncologico. «In sei mesi abbiamo costruito un team – aggiunge il chirurgo – che ci permette di accompagnare alla qualità chirurgica quella organizzativa, a tutto vantaggio del paziente che mettiamo nelle condizioni per affrontare al meglio la patologia. In più garantiamo l’approccio della chirurgia avanzata laparoscopica in un centro oncologico di assoluta eccellenza, qui a Bari e in Puglia, senza girovagare altrove».

Un’esperienza operatoria e organizzativa che Buonfantino ha maturato nei sei anni trascorsi dirigendo la Chirurgia del Santissima Annunziata di Taranto e dell’Ospedale di Martina Franca e, ancor prima, formandosi all’Irccs “De Bellis” di Castellana Grotte, uno dei centri principali di Chirurgia oncologica e gastroenterologica. Nel curriculum del nuovo direttore spicca una casistica operatoria corposa, circa 5mila interventi, realizzata affrontando tutta la chirurgia, da quella epato-bilio-pancreatica a quella oncologica, sino alla specializzazione in chirurgia laparoscopica, acquisita in diversi periodi di permanenza prima in Inghilterra (sulla chirurgia del colon) e più recentemente negli Stati Uniti, presso  l’Advocate Lutheran General Hospital di Chicago (per la chirurgia robotica mininvasiva avanzata di tutto il settore gastrointestinale).

Dal percorso personale al lavoro di squadra – nella filosofia di Buonfantino - il passo è breve. «Abbiamo già eseguito – racconta - diversi interventi di chirurgia funzionale dell’esofago, per ernie iatali ed acalasia, un intervento, quest’ultimo, utilissimo per permettere ai pazienti di tornare ad alimentarsi correttamente. Eseguiamo tutta la laparoscopia avanzata e, soprattutto, condividiamo esperienze e tecniche - facendo scuola –con i giovani colleghi e colleghe che si stanno sempre di più formando da noi. In particolare sulla chirurgia dell’addome, ad esempio lo “stomaco laparoscopico”, un intervento di alta complessità».

Al fianco del direttore, tra i 16 posti letto del reparto, lavorano altri 11 medici chirurghi, 22 infermieri, 9 operatori socio sanitari e 2 ausiliari. Intensa anche l’attività ambulatoriale, orientata verso la gestione dei pazienti chirurgici operati, per i follow up, e dotata di un gruppo di enterostomisti specializzati nella gestione e riabilitazione del paziente stomizzato. Con circa 25 pazienti stomizzati seguiti nel 2022 e più di un centinaio complessivamente, l’ambulatorio ospedaliero ha affrontato anche le difficoltà del Covid, riuscendo a gestire pazienti con stomia a domicilio -  in provincia di Bari e oltre – grazie a figure professionali in grado di trattare le complicanze utilizzando sistemi di tele-assistenza. Un’esperienza nata dalla necessità e fortificata sul campo, all’interno del reparto a gestione infermieristica – tra i primi in Italia – organizzato per assistere i pazienti Covid asintomatici o paucisintomatici dell’Ospedale San Paolo e, nel caso degli stomizzati, anche a casa loro.

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