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Al Policlinico crescono le prestazioni del reparto di Medicina nucleare: "Nel 2021 superati numeri prepandemia per Pet e scintigrafie"

I dati relativi allo scorso anno indicano un aumento complessivo del 5% di esami erogati: "Crescita nonostante la pandemia, procedure riorganizzate per le esigenze legate al Covid"

Crescono le prestazioni erogate dalla Medicina nucleare del Policlinico di Bari. I numeri, resi noti dall'ospedale, indicano una crescita complessiva del 5% nel 2021, anno in cui, per quanto riguarda Pet e scintigrafie eseguite, sono stati superati anche gli esami effettuati nel 2019.

Nei giorni scorsi, il reparto ha ricevuto la visita di Jolanta Kunikowska, presidente della Società europea di medicina nucleare e Imaging Molecolare (Eanm), che ha trascorso due giornate nell'unità diretta dal prof. Giuseppe Rubini e incontrando il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore, si è complimentata per i risultati raggiunti, gli impianti tecnologici dedicati alla diagnostica e l’alto livello raggiunto nella organizzazione del lavoro nel reparto di medicina nucleare  dell’ospedale universitario barese.
 
“Siamo stati onorati della presenza della dottoressa Kunikowska alla quale abbiamo presentato i risultati raggiunti negli ultimi anni, nonostante la pandemia”, sottolinea il prof. Giuseppe Rubini, direttore dell’unità operativa di medicina nucleare al Policlinico di Bari. Nel corso del 2021 l’aumento delle prestazioni in favore di pazienti ricoverati è stato del 16%, mentre la crescita per i pazienti esterni è stata costante in tutti i mesi ed ha raggiunto un aumento finale del 21%.

“Le nostre prestazioni sono cresciute costantemente negli ultimi due anni – spiega il prof. Rubini – anche se il lavoro è diventato più impegnativo e si siano allungati i tempi per eseguire un esame, questo per via delle precauzioni adottate per evitare i possibili rischi di diffusione del Sars-Cov2. Le nuove procedure prevedono un pre-triage telefonico, la riorganizzazione dei percorsi, gli accessi contingentati e una costante sanificazione degli ambienti”.

“La medicina nucleare del Policlinico – ci tiene a evidenziare direttore dell’unità operativa – non ha mai sospeso l’attività diagnostico-terapeutica anche in corso di manutenzioni, aggiornamenti tecnologici e di locali in quanto è dotata di 2 apparecchiature PET e 4 gamma camere”.

In dettaglio - spiega il Policlinico - per le PET (tomografia a emissione di positroni), generalmente richieste per patologie oncologiche, nonostante il blocco delle prestazioni ambulatoriali non urgenti tra marzo e giugno del 2020, c’è stata una crescita quantitativa del 7% ma anche qualitativa, con un consistente aumento degli esami PET/TC più complessi ed impegnativi, con radiofarmaci molto innovativi indicati per neoplasie prostatiche e patologie degenerative neurologiche (demenza). Per la Medicina Nucleare Convenzionale (Scintigrafie e SPET) c’è stato il completo recupero degli esami e una notevole crescita delle prestazioni in favore di utenza esterna.

“La medicina nucleare rappresenta una delle eccellenze del nostro policlinico, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. I numeri degli ultimi due anni dimostrano come attraverso una rapida riorganizzazione dei percorsi siamo riusciti ad assicurare, nonostante il Covid, continuità di diagnosi e cura per i pazienti oncologici e interventi diagnostici complessi per i pazienti più fragili”, conclude il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore. 

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