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Salute

Tumori del sangue, il primario del Policlinico Musto coordinatore del gruppo di ricerca per le linee guida europee di cura

Le raccomandazioni dell'European Myeloma Network per il mieloma 'smouldering' sono state pubblicate a luglio sulla prestigiosa rivista internazionale “Haematologica”

Il direttore dell'U.O. di Ematologia con trapianto del Policlinico è coordinatore di uno studio sul mieloma. Nello specifico si tratta delle “Nuove Linee Guida Europee per il mieloma "smouldering”, raccomandazioni dell'European Myeloma Network per la patologia pubblicate a luglio sulla prestigiosa rivista internazionale “Haematologica”, che hanno visto il primo articolo proprio a firma di Pellegrino Musto, che insegna anche Ematologia all'Università degli studi di Bari 'Aldo Moro'. 

Il mieloma multiplo è uno dei più frequenti  tumori del sangue, rappresentando il 10% delle neoplasie ematologiche e l’1% di tutti i tumori. Circa il 10-15% dei mielomi non presenta tuttavia la tipica sintomatologia clinica di questa patologia (in particolare  anemia, coinvolgimento osseo e insufficienza renale) e viene pertanto definito ”indolente” o, più comunemente,  “smouldering”, secondo la terminologia anglosassone. 
"Pur essendo  una variante del mieloma priva di sintomi e generalmente non trattata - spiega Musto  - il mieloma smouldering ha tuttavia una elevata probabilità di trasformarsi in un mieloma 'attivo', specie nei primi anni dalla diagnosi, eventualità che richiede terapie adeguate, fino al trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche". 

"Esiste un acceso dibattito, nella comunità scientifica ematologica – continua Musto – riguardo alla opportunità o meno di un trattamento 'precoce' del mieloma smouldering, al fine di prevenirne  o ritardarne l’evoluzione nel mieloma sintomatico.  C’è tuttavia da considerare che una quota importante di questi pazienti presenterà una malattia stabile per tutta la vita, in cui non sarà mai necessario iniziare una terapia. È per questo che nelle nostre raccomandazioni abbiamo voluto inserire un riferimento un po’ provocatorio, comparando questa possibile 'doppia personalità' del mieloma smouldering ai protagonisti (Dr. Jekyll e Mister Hyde) del famoso romanzo di Robert Louis Stevenson. Il principale obiettivo del nostro lavoro è stato dunque  quello di raggiungere un ragionevole consenso internazionale, basato sull’evidenza della letteratura scientifica disponibile, per identificare chi sono i pazienti affetti da questa patologia che hanno un più elevato rischio di trasformazione e che, quindi, potrebbero effettivamente beneficiare di un trattamento precoce, e quelli, invece, con una probabilità molto bassa di evoluzione, ai quali poter risparmiare un trattamento non scevro di effetti collaterali e impattante negativamente sulla qualità di vita. Per questi ultimi abbiamo anche identificato le modalità e le tempistiche di monitoraggio, per cogliere precocemente i segni di una eventuale progressione di malattia”. “Le nostre osservazioni – conclude Musto - forniranno  le basi per avviare nuovi studi clinici in questo campo, che vedranno pienamente coinvolta l’ematologia del Policlinico di Bari, nonchè per definire una gestione ottimale e condivisa del mieloma smouldering nella pratica clinica di tutti i giorni". 

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