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Salute

Il Policlinico di Bari "eccellenza" per i trapianti di fegato: è "sanità dal volto umano" che assicura "le migliori cure"

Quattrocento trapianti di fegato in 15 anni a Bari. Il numero cresce perché si dona di più. Il commento del direttore del Policlinico Giovanni Migliore

Il salvataggio di Ismail Sangare, il 20enne proveniente dalla Costa d’Avorio colpito da una epatite fulminante mentre era al lavoro in un bar e salvato dall’equipe multidisciplinare per i trapianti di fegato, è stato il 400esimo intervento eseguito al Policlinico di Bari.

 L’Unità operativa complessa di Chirurgia generale e Trapianti di fegato ha portato a termine in circa 15 anni 400 interventi. In media si sono svolti circa venti trapianti l’anno ma il numero di interventi, grazie a una progressiva sensibilizzazione della popolazione al tema della donazione degli organi, è in crescita. 

“Il 2019 è stato un anno record per i trapianti al Policlinico di Bari e i numeri in progressivo aumento sono la testimonianza che il sistema sanitario di questa regione fa squadra e funziona ed è in grado di dare risposte alle persone in attesa di trapianto. Il trapianto è infatti considerata la più complessa procedura della medicina e dunque una prova di efficienza della sanità - dichiara il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – Da questo punto di vista il Policlinico di Bari si conferma un’eccellenza e un punto di riferimento di tutti e per tutti che assicura le migliori cure a chiunque ne abbia bisogno, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione. Al successo clinico dell’equipe medica si aggiunge anche la grande umanità del personale sanitario che si è prodigato per aiutare il giovane trapiantato: è una sanità dal volto umano che, oltre a curare, si prende cura dei pazienti”.

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