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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Il Covid non ferma i trapianti, in Puglia crescono gli interventi: 39 nei primi cento giorni dell'anno, "il 20% in più rispetto al 2019"

Nonostante l'emergenza Coronavirus le attività non si sono fermate: il Policlinico di Bari, attraverso la Rete trapiantologica italiana, ha accolto anche una donna greca, giunta in coma e salvata grazie ad un trapianto di fegato

L'emergenza Coronavirus non ferma i trapianti in Puglia, con un numero di interventi che, nei primi cento giorni dell'anno, ha anche superato del 20% quelli eseguiti nello stesso periodo del 2019. Sono i dati che arrivano dal Centro regionale trapianti: fino all'inizio di aprile, gli interventi già effettuati sono stati 39.

"Il coordinamento pugliese trapianti - commenta il coordinatore del centro, prof. Loreto Gesualdo - ha dato prova di generosità e di eccellenza anche e soprattutto durante questo momento di emergenza sanitaria in cui le donazioni e gli interventi sono proseguiti. Grazie alle campagne di sensibilizzazione, alla straordinaria professionalità degli operatori sanitari e all’organizzazione dei nostri ospedali, in particolare il Policlinico di Bari che attraverso un protocollo di sicurezza con analisi e tamponi ha garantito la prosecuzione delle urgenze e degli interventi, il numero dei trapianti in Puglia risulta in crescita nonostante il Covid19: nei primi cento giorni del 2020 sono stati già effettuati 39 interventi, circa il 20 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo è un risultato sanitario eccezionale". 

La rete di solidarietà internazionale: al Policlinico di Bari salvata donna greca

Interventi, quelli eseguiti in questo periodo in Puglia, che hanno permesso di salvare la vita anche ad una paziente greca. La donna, 59 anni, attraverso la solidarietà della Rete trapiantologica italiana, è stata accolta dal Policlinico di Bari, che ha volontariamente accettato di farsi carico dell'urgenza. La donna, in coma dall'8 aprile, è arrivata a Bari il 15 ed è stata sottoposta al trapianto due giorni dopo. In tre settimane di degenza, dopo aver seguito un percorso di riabilitazione, ha recuperato tutte le funzioni epatiche, motorie e cerebrali ed è stata infine dimessa. Prima di rientrare a casa, nella giornata di ieri, ha voluto ringraziare tutti i medici e gli infermieri che si sono presi cura di lei. "Abbiamo messo a disposizione competenze e professionalità sia sotto il profilo clinico sia sotto quello organizzativo consentendo alla macchina dei trapianti di organo di continuare a operare in sicurezza: di fronte a una richiesta di aiuto, da qualunque posto provenga, non possiamo sottrarci. Come abbiamo accolto nella nostra terapia intensiva malati lombardi positivi al Covid, così abbiamo curato e operato la paziente greca. Convinti che la solidarietà non abbia bandiere e non conosca confini", ha sottolineato il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore. 

I donatori hanno in media un’età di 49,5 anni: il più piccolo 16 anni, il più grande 71. La proiezione è di arrivare ad oltre 130 trapianti nel 2020 mentre nel 2019 gli interventi eseguiti in Puglia sono stati 103.

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