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Nuovo anno scolastico al via, la mobilitazione degli studenti: "Il diritto allo studio sia garantito"

Striscioni davanti agli istituti e all'ufficio scolastico regionale: i ragazzi tornano a chiedere reali agevolazioni nei servizi e la copertura totale delle borse di studio Adisu

Dalla copertura totale delle borse di studio agli alloggi, dalle agevolazioni per i servizi di trasporto alle tasse. In Puglia ripartono le le lezioni a scuola e nei dipartimenti universitari, e gli studenti tornano a farsi sentire per difendere i proprio diritti. Oggi giornata di agitazione in tutta la Regione, con fotopetizioni e striscioni calati nelle scuole, mentre ieri sera c'è stato un sit-in davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale.

“Oggi inizia l’anno scolastico in tutte le scuole pugliesi ma la storia non cambia: la scuola pubblica fa acqua da tutte le parti tra sistemi di diritto allo studio non inclusivi ed inefficienti, edifici fatiscenti e non sicuri, trasporti sempre più costosi e percorsi di alternanza scuola-lavoro molto spesso non formativi ed onerosi. Ieri sera eravamo davanti all’Ufficio Scolastico Regionale (foto in allegato) per denunciare la preoccupante situazione nella quale si ritrovano i nostri Istituti: negli ultimi 13 anni 3 milioni e mezzo di studenti delle scuole superiori non hanno completato il percorso scolastico, quest’anno all’appello mancheranno 13mila studenti e studentesse pugliesi (molti di più anche rispetto alle previsioni di MIUR e USR), 8 scuole su 10 non hanno tutti i certificati necessari per essere agibili, il tasso di abbandono scolastico regionale è tra i 5 più d’alti d’Italia. Basta promesse e slogan sulla nostra pelle, il Governo Regionale deve farsi carico realmente dei bisogni degli studenti e delle studentesse, il 12 ottobre saremo in piazza per pretendere il finanziamento della Legge Regionale per il diritto allo studio (L.Reg. 31/2009), scuole aperte e sicure, trasporti gratuiti e un'alternanza scuola-lavoro formativa e di qualità. I soldi ci sono, ciò che manca è la volontà politica del Presidente Michele Emiliano e dell’Assessore Sebastiano Leo”, afferma Davide Lavermicocca, Coordinatore dell’Unione degli Studenti Puglia.

“I dati dell'indebitamento delle famiglie italiane per la formazione universitaria dei propri figli sono gravi e preoccupanti: sono oltre 1 milione le famiglie costrette a ricorrere a strumenti quali prestiti per sostenere gli alti costi degli studi dei propri figli. In media, i costi annuali dell'istruzione per uno studente universitario possono arrivare fino a oltre 7000 euro complessivamente tra tasse, materiale didattico, trasporti, affitto ed alimentazione. Tutto questo per una vita senza cinema, teatro, musica e musei. Sono uscite le graduatorie provvisorie ADISU su borse di studio e alloggi e non siamo affatto tranquilli: chiediamo maggiori garanzie sulla copertura totale delle borse di studio ma soprattutto erogazioni in tempi utili a differenza di quanto successo in passato. Le borse di studio non sono più sufficienti a garantire la sostenibilità degli studi: chiediamo maggiore sinergia e confronto tra l’assessorato al lavoro e alla formazione, la giunta regionale tutta, i comuni e gli Atenei pugliesi affinché si ascoltino gli studenti creando nuovi dispositivi per incidere maggiormente sulle difficoltà materiali che incontriamo durante il percorso accademico” continuano i ragazzi e le ragazze dei nodi pugliesi di Link.

“Senza studenti e senza giovani la Puglia muore: la Regione Puglia da mesi, ormai, è bloccata a causa di un dibattito cristallizzato nei riti della peggiore classe politica e lontano dai bisogni dei pugliesi e delle pugliesi. Se non si mettono al centro della strategia e dell’azione di Governo maggiori investimenti in formazione e in welfare per gli studenti non si porrà un freno alla spirale recessiva nella quale siamo pienamente inseriti, welfare e conoscenza devono essere il volano della nuova stagione di sviluppo pugliese. Quest’autunno pretendiamo un cambiamento radicale da parte di questa giunta: pretendiamo che si riconoscano i diritti e l’esistenza degli studenti medi, universitari, degli Afam e delle accademie pugliesi attraverso una misura innovativa che individui come prioritario l’accesso gratuito e/o agevolato per i soggetti in formazione a cultura, trasporto pubblico locale e servizi territoriali. La Regione Puglia si prenda l’onere economico di questa nostra proposta per il benessere economico e psico-sociale di centinaia di migliaia di studenti pugliesi” conclude Sara Acquaviva, Coordinatrice della Rete della Conoscenza Puglia.
 
 

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