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'Il muro della gentilezza' a San Cataldo, quell'angolo scartato oggi è uno 'spazio di comunità'

Una "staffetta della gentilezza" grazie alla quale ognuno ha portato un proprio contributo per rendere sempre più bello l'angolo di via Saseno

"Per quanto piccolo, nessun atto di gentilezza è sprecato", diceva Esopo, il celebre scrittore di fiabe antiche. Ed è proprio la ricerca della bellezza e gli atti di gentilezza che hanno fatto fiorire un angolo di via Saseno, una piccolissima e antica strada nel cuore di "San Cataldo", la Penisola protesa sul mare all'interno del più grande quartiere Marconi, il cosidetto quartiere fieristico intitolato al celebre scienziato poiché proprio in prossimità di queste strade Guglielmo Marconi, a principio del secolo scorso, effettuò il primo collegamento radiotelegrafico con i Balcani.

Come spiega con un post sulla pagina Facebook 'Associazione Associazione Residenti SAN CATALDO - Bari' Terry Marinuzzi: ''Le vie più interne della penisola di San Cataldo non sono mai state frequentate che dai residenti della zona poiché più lontane dal tratto costiero e troppo strette per favorire la circolazione delle automobili; queste caratteristiche le hanno spesso portate nel tempo ad essere per nulla curate dalle amministrazioni che si sono succedute negli anni ed ancor meno valorizzate in un'ottica legittima di decoro e di trasformazione urbana.

Eppure, attraversando quelle strade, si possono ancora oggi percepire suggestioni antiche, i rituali di una volta; osservare la bellezza dei pini che rendono impervio l'asfalto con le radici che provano ad emergere e gli alberi di mandarino, di limone, di fico, e i tralicci d'uva che spuntano dai complessi abitativi: le piccole case basse di una volta con i cortili interni e il tinello a vista dove ancora le persone si fermano per un buongiorno dai balconi o sotto i portoni.

Accanto a questi bellissimi esempi di un'umanità che resiste alla fretta dei "tempi moderni" negli anni passati per le vie più piccole di San Cataldo si sono susseguiti episodi di incuria, di abbandono di vecchi mobili, di rifiuti, pratiche che hanno contribuito a restituire sempre di più un'immagine di incuria e di abbandono.

Da qualche tempo però qualcuno ha iniziato a guardare oltre questi limiti e a desiderare di portare alla luce il tanto bello che c'è soprattutto nelle piccole vie intorno a via Saseno; è così che Florinda, Lucrezia, Giusy, Claudio, i loro bambini e le loro bambine assieme a tanti amici ed amiche del quartiere hanno dato vita ad una "staffetta della gentilezza" dove ciascuno ha portato un proprio contributo per rendere sempre più bello un angolo di via Saseno.

All'incrocio di via Massaua dopo un lavoro quotidiano, iniziato a Luglio scorso, c'è oggi uno "spazio di comunità" unico in città: dove prima vi erano rifiuti abbandonati ora ci sono aiuole fiorite, dove c'erano mobili rotti oggi vi è una piccola biblioteca, dove prima vi era un muro vecchio e sporco oggi vi è un'altalena.

L'angolo della gentilezza è stato ripulito sotto il solleone di un'Estate segnata dalla Pandemia che tutta la Comunità di San Cataldo non potrà mai dimenticare: dopo mesi di Lockdown la Comunità ha voluto non soltanto ritrovarsi ma donare a se stessa nuove opportunità di bellezza condivisa pur continuando, sempre, a mantenere distanziamento fisico e ad indossare guanti e mascherine.

Tutti hanno lavorato per via Saseno; quando e come hanno potuto sotto la guida esperta dei volontari di Retake Bari che hanno messo a disposizione i loro attrezzi ed offerto anche i materiali.

Oggi sul muro della gentilezza resta il dono più grande, quello di Angela, un'artista che ha voluto raccontare con la forza dei colori e con il suo tratto sicuro e gentile l'anima del quartiere: un luogo aperto, d' incontro, dove i bambini giocano ancora liberi per strada e dove il mare tocca davvero il cielo sotto lo sguardo attento del grande Faro.

Oggi, proprio nel Tempo di Natale di un anno che resterà per sempre vivo nei nostri ricordi, via Saseno è diventata la strada di tutte e di tutti Noi perché ogni cittadina e cittadino attivo ha tifato per la trasformazione gentile di quell'angolo "scartato", l'angolo dove lo sguardo non si abbassa più ma si ferma. Per restare''.

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