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Nuove metodologie 'green' per la sintesi di farmaci, progetto Uniba vince finanziamento europeo: sarà coordinato dal prof. Luisi

Il progetto internazionale SusPharma di UniBa, per lo sviluppo di metodologie di sintesi di farmaci in maniera sostenibile e con un ridotto impatto sull'ambiente, è stato finanziato con il programma Horizon Europe Research and Innovation Action per un ammontare di 6,9 milioni di euro

Al professor Renzo Luisi, ordinario di Chimica dell’Università di Bari, il coordinamento internazionale di uno degli 8 progetti finanziati dalla comunità europea nell'ambito del cluster Health del programma Horizon Europe Research and Innovation Action. Il progetto, finanziato per un ammontare di 6,9 milioni di euro, coinvolge 9 partners tra cui 5 prestigiosi istituzioni di ricerca tra Europa e Regno Unito e 4 industrie operanti nel settore farmaceutico, durerà 36 mesi e si occuperà di sviluppare metodologie di sintesi di farmaci in maniera sostenibile e con un ridotto impatto sull'ambiente, combinando moderne tecnologie microreattoristiche, nuove tecniche catalitiche, intelligenza artificiale e robotica avanzata.

Le attività di ricerca rientrano nell'ambito della strategia europea per lo sviluppo sostenibile, in linea con l'agenda 2030 e l’European Green Deal. Questo programma di finanziamento ha lo scopo di creare una industria della salute europea innovativa, sostenibile e competitiva, capace di fronteggiare situazioni di emergenza come ad esempio le crisi pandemiche o fronteggiare la mancanza di farmaci essenziali e permettere la rapida produzione di composti farmaceutici e chimici “on site” e “on demand”.

SusPharma si avvarrà delle competenze di scienziati dell’Università di Bari (proff. Renzo Luisi, Leonardo Degennaro, dr. Marco Colella), del Politecnico di Milano (prof. Gianvito Vilé), del Van’t Hoff Institute presso l’Università di Amsterdam (prof. Tim Noel), dell’Università di Cordoba (prof. Rafael Luque), dell’Università di Loughborough (prof. Brahim Benaya) e di partner industriali quali Dompè (Italia), VITO (Belgio), Feyecon e C2Cat (Olanda).

SusPharma fornirà tecnologie e know-how per fronteggiare la sfida della transizione verde e digitale. L’innovazione tecnologica riguarderà l’uso di fonti di carbonio rinnovabili (bio-based) per la preparazione di nuovi motivi strutturali e molecole per la sintesi di farmaci; lo sviluppo di metodologie sintetiche green basate si microtecnologie e “flow chemistry”; lo sviluppo di nuovi metodi di purificazione in continuo per la rimozione di impurità e il riciclo di solventi; l’integrazione nei processi produttivi di farmaci della digitalizzazione e della robotica; la valutazione LCA e TEA per ridurre sensibilmente l'impatto della produzione farmaceutica. Il progetto beneficerà quindi di un ambito inter- e multidisciplinare, che include esperti nella conversione della biomassa per la sintesi di farmaci, nella catalisi a singolo atomo, nella tecnologia della chimica in flusso (comprese sintesi e purificazione), nell’automazione, machine learning e robotica.

SusPharma si concentrerà su attività di ricerca e innovazione che mirano a integrare cinque concetti innovativi: WASTE-to-PHARMA, CAT-to-PHARMA, FLOW-to-PHARMA, PUR-to-PHARMA e DIGITAL-to-PHARMA. Ciò fornirà risultati diretti alle industrie farmaceutiche, ai ricercatori e agli innovatori, spingendoli a sviluppare e produrre prodotti farmaceutici “greener by design”, intrinsecamente meno dannosi per l'ambiente, e che facciano uso di processi di produzione più ecologici ed economicamente più sostenibili. Questi 5 concetti innovativi, in linea con il programma di sviluppo sostenibile della Comunità Europea, possono essere così riassunti:

WASTE-to-PHARMA si basa sull’utilizzo di nuove molecole da piattaforme “bio-based” per la produzione farmaceutica per garantire un approccio più ecologico alla sintesi;

CAT-to-PHARMA si basa sulla progettazione di metodi catalitici eterogenei a singolo atomo per la sintesi green;

FLOW-to-PHARMA si basa sullo sviluppo di tecnologie di produzione a flusso continuo all'avanguardia, più ecologiche, più sicure, a basso consumo energetico, e che impiegano volumi ridotti di solventi e reagenti chimici e in grado di riciclare solventi;

PUR-to-PHARMA si basa sull’integrazione di metodologie sintetiche innovative con nuovi metodi di purificazione in sinergia con soluzioni digitali per eliminare impurezze dannose (o cancerogene) dai prodotti farmaceutici, e allo stesso tempo aumentare la conformità ambientale e delle buone pratiche di fabbricazione;

DIGITAL-to-PHARMA si basa sull’utilizzo della trasformazione digitale e della robotica per lo sviluppo di produzione competitiva, scalabile, distribuita e “on-demand”.

Il professor Renzo Luisi (classe ’71) dal 2020 è Ordinario di chimica organica presso il Dipartimento di Farmacia Scienze del Farmaco dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro. E’ responsabile del laboratorio “Flow Chemistry and Microreactor Tecnology” - FLAME Lab - creato grazie a finanziamenti pubblici e privati, e che ha l’obiettivo di sviluppare metodologie chimiche sintetiche sostenibili a basso impatto ambientale, un laboratorio unico nel suo genere in Italia e con sede presso l’Università di Bari. E’ stato responsabile di diversi progetti di ricerca in collaborazione con industrie farmaceutiche, e ha iniziato la sua ricerca indipendente come coordinatore nazionale di un progetto Firb Futuro in Ricerca finanziato dal MIUR nel 2010. Il Professor Luisi ha pubblicato più di 150 lavori su riviste internazionali ad alto impatto, capitoli di libri e numerose reviews, è stato relatore a numerose conferenze nazionali ed internazionali, visting scientist presso prestigiosi istituti di ricerca in Europa e negli Stati Uniti; presenta un H-Index di 35 ed un numero di citazioni superiore a 3600.

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