"Docenti fragili non ancora vaccinati, ma al lavoro", la voce di un'insegnante: "Questa non è la mia Italia"
Sono docente presso la Scuola media Scardigno Savio di Molfetta (Ba) e, no, non siamo assolutamente tutti vaccinati. Peggio: OGNI GIORNO a scuola, vanno soprattutto i docenti FRAGILI e NON VACCINATI. Difatti, mentre i docenti su materia possono svolgere il proprio lavoro anche da casa, in DAD, i docenti di sostegno e i docenti di supporto Covid (una nuova figura emergenziale), vaccinati e NON, devono essere ogni giorno a scuola, in presenza, ad accogliere i bambini e ragazzi Bes (ovvero con Bisogni Educativi Speciali), Dsa (Disturbi Specifici dell'Apprendimento), e Disabilità tutte, dalle più lievi alle più importanti. Oltre la felicità di poter essere utili a questi bimbi speciali, di pari passo vive la preoccupazione di docenti di sostegno e docenti Covid, non ancora vaccinati, di poter trasmettere loro il virus. Allo stesso modo tali alunni, non sempre in grado di (sop)portare la mascherina in viso, potrebbero inconsapevolmente, essere veicolo per gli insegnanti non vaccinati che gli sono accanto, tutti i giorni. La seduta vaccinale del 6 Marzo 2021, tenutasi presso la scuola Valente di Molfetta, è stata unicamente dedicata alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, sprovvista del vaccino Pfizer per i soggetti fragili, rimasti quindi scoperti. Durante la giornata suddetta, tutti i docenti, fragili e non, si sono presentati per la vaccinazione. I medici della seduta, con molta scrupolosità e attenzione, hanno tenuto un colloquio pre-vaccino, per assicurare le dosi solo ai soggetti sani. I soggetti fragili, invece, (definiti tali da una tabella precisa, presente sia sul sito della Regione Puglia, sia sul consenso informato di ogni tipologia di vaccino anti-Covid-19), sono stati rinviati ad una seduta futura, di data ignota, nella quale sarà somministrato il vaccino Pfizer, idoneo alla loro confermata condizione di salute. A distanza di un mese, ancora nessuna chiamata dalla Asl. Nessuna, neppure dopo sollecitazioni della scuola e degli insegnanti fragili stessi; proprio quegli insegnanti più bisognosi di protezione, privi della cautela di poter lavorare da casa in DAD, e ogni giorno in presenza al fianco di bambini speciali, anche senza mascherina, causa la disabilità. Seppur rientro nella fortunata categoria dei docenti che, insieme alle forze dell'ordine, è stata scelta per iniziare il piano vaccinale, rimangono indietro tutte le altre categorie, tutte le altre attività, tutti gli altri lavoratori (vedi gli operatori dei supermercati, ad esempio) ogni giorno a contatto con centinaia di persone, a loro volta non vaccinate. L'Italia che sceglie a chi dare il vaccino secondo le classi sociali lavorative, non è la mia Italia. L'Italia che lascia per ultimi i soggetti fragili, chi ha patologie e disabilità, chi lavora ogni giorno, chi non può permettersi di stare a casa cautelato, non è la mia Italia. La mia Italia guarda Israele e Gran Bretagna come esempio di vaccinazione di massa, per tutti e con un unico tipo di vaccino; guarda la Russia come esempio di produzione di vaccino proprio, che da ricchezza e protezione al Paese, e da lavoro ai migliaia (migliaia) di Biotecnologi e Biologi, fuga di cervelli all'estero, qui con borse di studio a quarant'anni, contratti imbarazzanti e precarietà per la vita. Italia, hai le risorse, hai le eccellenze, hai le promesse, fa' alla svelta perché tu abbia i vaccini: per tutti. Federica Cassano, Biotecnologa in Medicina Molecolare e Docente.