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Dalla produzione in casa all'apertura del tarallificio 'Tarallà' a Triggiano: la storia dei fratelli Giuliano e della loro passione per i prodotti da forno

I taralli di Tarallà, piccoli gioielli dorati, che profumano di casa

Hanno vinto il Premio Puglia Food Award 2020 nella categoria 'prodotti da forno', è il terzo anno consecutivo che ricevono riconoscimenti e dicono di voler sperimentare nuove combinazioni di ingredienti: sono Giovanni e Francesco Giuliano, i fratelli proprietari della panetteria Tarallà di Triggiano. Li abbiamo intervistati per capire come sono arrivati alla produzioni dei loro taralli, vera eccellenza pugliese.

Ascoltiamo parlare Giovanni, un ragazzo pieno di entusiasmo e di nuove idee che ci racconta in maniera appassionata il suo mestiere nato quasi per caso.

''Ho inconsciamente inseguito e ritrovato una passione che serbavo nel cuore sin da quando ero bambino - dice Giovanni- quando vivevo con la mia famiglia a Rutigliano. Sono cresciuto trascorrendo le mie giornate nel forno del papà di un mio carissimo amico di infanzia. Qui osservavo e immagazzinavo, senza sapere che poi mi sarebbero servite, le tecniche della panificazione. Questo signore, panettiere di Rutigliano, era appunto famoso nel paese perchè sfornava un pane gustoso, profumato e dalla crosta croccante, quello di una volta. 

Come siete arrivati a Tarallà?

"E' una lunga, ma bella storia - continua Giovanni - che racconto volentieri. Tarallà inizialmente nasce come un semplice logo, un simbolo che io e mio fratello Francesco abbiamo inventato quando ci siamo ritrovati senza il nostro lavoro da geometra. Dopo la crisi che ci ha colpiti nel 2008, io e mio fratello abbiamo deciso di reinventarci e iniziare a fare i taralli in casa. Preparavamo i sacchetti di taralli con il nostro logo 'Taralla' e li vendevamo ai negozi di frutta e verdura dell'interland barese. Ci siamo fatti conoscere così. I nostri taralli erano apprezzati perchè hanno un sapore unico, casereccio ma allo stesso tempo unico perchè sono realizzati con farine antiche e con abbinamenti di ingredienti che regalano al palato un gusto unico e originale. Da qui l'idea di aprire una attività tutta nostra. Ci siamo perfezionati, abbiamo intrapreso e perseguito la nostra professione di 'tarallari'. Il tarallaro è una figura che trova la sua origine nella storia Napoletana quando i taralli erano realizzati con gli scarti degli impasti del pane".

Qual è il vostro segreto?

"Noi produciamo pane, pasta, biscotti, vari prodotti da forno ma i gioielli dorati - dice Giovanni - sono la nostra produzione d'eccellenza, ne produciamo 40 tipologie differenti. Non utilizziamo lievito nè additivi chimici o qualsiasi tipo di grassi, per preservare l’altissima qualità dei nostri impasti, garantendo così alimenti altamente digeribili e sani. In questo modo conserviamo intatta la genuina autenticità dei sapori. Tutti i taralli che produciamo sono confezionati a mano in giornata per mantenere la fragranza del prodotto appena sfornato. Il nostro punto di forza è l’amore per ciò che facciamo, che impreziosisce i nostri prodotti come un tocco magico. Noi rispettiamo il metodo classico tramandato di padre in figlio, una lavorazione artigianale fatta di materie prime eccellenti, di farine antiche e rigorosamente naturali. I nostri taralli profumano di casa".

Qual è il vostro sogno?

"Noi siamo davvero felici di aver raggiunto questo traguardo soprattutto perchè conosciamo i sacrifici e l'impegno che mettiamo ogni giorno nella nostra attività. Siamo conosciuti in Italia e in Europa e per questo sogniamo di ingrandirci, magari potendo realizzare un giorno, il sogno di una azienda tutta nostra che possa produrre a livello industriale i nostri prodotti ed esportarli in tutto il mondo".
 

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