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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A.S. Bari, la società dei misteri: da Mastronunzio a De Paula, fino a Masiello

Prima sul mercato, poi anche sulla gestione della rosa e degli eventi: nel Bari tutto diventa un rompicapo di difficile risoluzione. E i tifosi, per questo, avanzano le ipotesi più disparate

A questo punto è lapalissiano: il Bari è una società coperta da un alone di mistero. Già dall'anno scorso si era intravisto qualche primo, timido segnale in tal senso nella vicenda Giovinco. La 'Formica atomica', durante la fase iniziale del calciomercato, sembrava essere vicino alla società biancorossa. Euforia dei tifosi, ambiente in fermento per un colpo che avrebbe aumentato, e di molto, la capacità di fare bel calcio. Poi qualcosa andò storto: si diceva che il Bari lo voleva solo in prestito e la Juventus volesse cederlo in comproprietà, altri sostenevano che fosse il piccolo fantasista a non voler venire. Fatto sta che, dopo lunghe settimane di corteggiamento, di tira e molla e di matrimoni celebrati o quasi, Giovinco andò a Parma e buonanotte ai suonatori. Un famoso detto dice 'anno nuovo, vita nuova' ma pare che per il club biancorosso questo detto non valga. Per il club di via Torrebella il detto potrebbe recitare 'anno nuovo, giocatore nuovo, vita vecchia'. Si perchè l'evoluzione della vicenda Mastronunzio ricalca pari pari, anzi forse ancor più marcatamente, il leitmotiv del Bari società dei misteri inspiegabilmente abbandonata ad un passo dall'altare. L'ex attaccante del Siena sembrava essere la tanto agognata prima punta del nuovo scacchiere tattico di Torrente al punto che c'era stata la corsa ad ufficializzarne (o quasi) l'arrivo a Bari. Il suo agente Zavaglia lo aveva ribadito più volte: "E' questione di dettagli. Oggi dovremo concludere la questione" e via discorrendo. Idem per il ds del Siena Perinetti che qualche giorno fa disse: "Quello che dovevamo fare, lo abbiamo fatto. Il Bari ha la nostra firma per il passaggio del giocatore in prestito". Poi, la solita solfa: la trattativa si blocca. Ci si trincera dietro a 'problemi personali' del giocatore, si cerca di tranquillizzare l'ambiente ma lo stallo è definitivo: Mastronunzio dopo un'estenuante trattativa durata settimane e costellata di parole, parole, parole e ancora parole, va allo Spezia. In Lega Pro. Le spiegazioni? Latitano. Angelozzi dice che 'la società si è stancata di aspettare. Spiace perché il calciatore è valido ma evidentemente non ha tutta questa voglia di venire a Bari". Pari pari a Giovinco. Qualcuno, però, vociferà che la motivazione sia un'altra: la 'Vipera' è alla soglia dei 32 anni; ha rotto con il Siena ed è, con tutta probabilità, all'ultimo contratto importante della sua carriera. Per cui non vuole la soluzione in prestito ma gradisce altre formule, formule che il Bari non pare intenzionato ad offrire. Lui tentenna, arriva lo Spezia che lo preleva in prestito, sì, ma con diritto di riscatto e accordo di rinnovo per altre due stagioni. E i biancorossi? Lasciati, usando un detto da noi molto utilizzato, come la 'zita di Ceglie'. Neanche il tempo di salutare Mastronunzio che arriva un nuovo tormentone: questa volta è brasiliano e si chiama Marcos Ariel De Paula, attaccante del Chievo. La trattativa parte e decolla quasi subito: in pochi giorni si trova l'accordo fra i 'Mussi volanti' e il club di via Torrebella con il giocatore pronto ad arrivare in Puglia con la formula del prestito con diritto di riscatto della metà. Questa volta, è lo stesso attaccante brasiliano a confermare con una dichiarazione chiarissima rilasciata a una testata patavina: "Devo ringraziare il Bari che mi ha voluto con insistenza e fortemente. Per quanto mi riguarda siamo d’accordo su tutto, aspetto soltanto che la società dia l'annuncio ufficiale. Quando? Forse domani, da quanto mi è stato detto. Io aspetto sereno". Questa volta è fatta, lo ha detto il giocatore...Cosa può andare storto? Non si sa ma qualcosa che va storto c'è: passano solo tre giorni e il presidente del Padova Cestaro dichiara: "Campedelli (presidente del Chievo n.d.r.) verrà lunedì e speriamo di poter chiudere la trattativa per De Paula. Aspettiamo fino a lunedì e poi vediamo, comunque De Paula è un nostro obiettivo e lui sa già la strada. Vengono da me Campedelli e Sartori (direttore sportivo dei clivensi n.d.r.) e speriamo di fare questo affare”. Ma com'è possibile? Il giocatore dichiara il 15 agosto che è tutto fatto col Bari e tre giorni dopo il presidente del Padova spera di portare De Pauia in Veneto? C'è qualcosa che non quadra...Cosa? Non è dato saperlo anche se un indizio importante lo fornisce Rino Foschi, direttore sportivo della formazione biancoscudata. L'ex dirigente di Palermo, Genoa e Torino, infatti, dice così in un'intervista rilasciata a Padovasport.tv: "L'inserimento del Bari per De Paula? Una messa in scena: il ds Angelozzi è amico di Sartori. Hanno tentato di farci abboccare, ma non ci sono riusciti. Sia il Chievo sia il procuratore Petrin hanno tutto l'interesse che venga a Padova perchè l'ingaggio al giocatore è più alto e il Chievo può ricavare soldi dalla cessione". Come? Una messa in scena? Cioè, in parole povere, il Bari ha fatto finta di voler prendere De Paula? Siamo al paradosso...Per la cronaca, De Paula non è ancora finito al Padova per problemi sorti fra i veneti e il Chievo. Qualche ottimista (diciamo ottimista per non dire altro) continua a sostenere che questo rallentamento potrebbe far tornare il Bari in corsa per l'attaccante brasiliano. Io, personalmente, alla Befana ho smesso di credere qualche decennio fa.

Ma non finisce qui: i misteri passano dal mercato al campo o, se volete, allo spogliatoio. Vicenda fresca fresca, precisamente di domenica sera. Manca qualche ora al terzo turno di coppa Italia e il Bari è pronto per affrontare l'Avellino quando si sparge la voce che il neoacquisto Crescenzi si è tagliato in ritiro ad un braccio per cercare di salvare un piatto di insalata. Risultato: 50 punti di sutura. Cinquanta punti di sutura per salvare un piatto d'insalata? Anche a Babbo Natale ho smesso di credere da decenni. Si gioca e nel finale di gara c'è un episodio strano: Masiello, sul 3-0 per i biancorossi, decide autonomamente e in modo 'forzato' di tirare un rigore che sbaglia. Termina la gara, il Bari vince 4-0 e tutti vanno a festeggiare sotto la curva. Tutti tranne proprio Masiello che imbocca il tunnel degli spogliatoi in tutta fretta. Passano due giorni e il Bari ufficializza l'arrivo in prestito del terzino Garofalo dal Siena. Ma come? Per Mastronunzio e De Paula settimane di trattative quasi chiuse e poi sfumate e per Garofalo trattativa chiusa e ufficializzata dalla società in un giorno e mezzo? Chissà se ai tifosi girano...Il punto, però, non è il mercato: all'indomani della partita si vocifera che il taglio di Crescenzi non sia un incidente bensì un tentativo del giocatore ex Roma di proteggere un suo compagno da un piatto volante scagliato da un altro tesserato, qualcuno sostiene Salvatore Masiello. Siamo arrivati al Far West...E l'arrivo di Garofalo? Qualcuno subito dice: 'una punizione per Masiello'. Altri rigettano l'ipotesi sostenendo che Garofalo serve solo a rimpolpare l'organico e che non sarebbe una rivalsa nei confronti di Masiello altrimenti il terzino mancino domenica non avrebbe giocato. Qualche tifoso, poi, parte con l'ipotesi più fantasiosa del lotto: "Non è  - sostiene un frequentatore di un forum di tifosi - che l'as bari abbia ingigantito il caso o manipolato la verità a proprio piacimento per sbarazzarsi dell'ingaggio molto alto di Masiello?". Si sparge anche la voce di una presunta rescissione che la società potrebbe chiedere al gocatore ma di spiegazioni nulla: il Bari tace. Con buona pace dei tifosi, insomma, siamo a tre giorni dall'esordio in campionato e il Bari si trova senza la punta da doppia cifra chiesta da Torrente e con una situazione oscura relativa ai piatti d'insalata volanti. Se non è una società misteriosa questa...

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