Avellino-Bari 1-0, le pagelle: Galano impantanato, Fossati entra tardi
La punta esterna quasi sempre fuori dal gioco, condizionato dallo schieramento e dal terreno di gioco. Il centrocampista entra e cambia e dà più qualità al gioco dei biancorossi. Bene anche Guarna e Defendi
Seconda sconfitta consecutiva per il Bari, che torna dalle due trasferte consecutive con zero punti, diversi rimpianti, e tanto su cui riflettere.
Perché anche se la gara contro il Lanciano si è decisa allo scadere, anche se l’Avellino ha vinto su un terreno di gioco tutt’altro che agevole e per di più con un gol in mischia, anche se entrambe le partite sono state perse di misura, restano evidenti i limiti evidenziati dai biancorossi.
Difetti parzialmente smussati nel trittico di vittorie che ha anticipato la doppia battuta d’arresto, ma che non sono mai del tutto scomparsi.
Così come la dimostrazione certifica la correttezza di un teorema. le sconfitte del Bari si spiegano con la mancanza di terminali offensivi degni.
Alberti lo sa, così come (forse) saprà, che è giunto il momento di consegnare alla squadra un’identità definita, senza plasmare ogni volta il modulo in base a quello degli avversari, e senza fare troppi esperimenti.
Le pagelle
BARI (3-5-2) Guarna 6,5; Ceppitelli 6 Polenta 6 Chiosa 6; Sabelli 6,5 (36’st Joao Silva s.v.), Sciaudone 6,5 De Falco 5 (19’st Fossati 6,5), Defendi 6,5 Calderoni 6; Galano 5 (32’ Fedato 6), Alonso 6. A disposizione: Pena, Lugo, Beltrame, Altobello, Romizi, Vosnakidis. All. Alberti 5,5
Guarna 6,5 – Il gol arriva quasi per caso, e lui viene assolto senza necessità di fare indagini. La parata su Castaldo è grandiosa, perché equivale ad un rigore in movimento, e soprattutto tiene in piedi i suoi
Ceppitelli 6 – Nessuna grossa sbavatura, le poche imperfezioni imputabili, si spiegano con le condizioni del campo
Polenta 6 – Per la prima volta si trova a governare una difesa a tre. Non sfigura, nonostante il lavoraccio a cui i movimenti di Castaldo costringono i difensori. Si fa ammonire a conclusione di un pregevole coast to coast, cominciato in maniera travolgente e concluso con una palla persa
Chiosa 6 – Rispolverato in seguito al cambio di modulo, dalle sue parti c’è un cliente scomodo da contrastare, come Zappacosta. Non demerita
Sabelli 6,5 – E’ in assoluto l’uomo più pericoloso del Bari, con le sue costanti scorribande sull’out di destra. Peccato che le sue siano iniziative il più delle volte solitarie, senza una punta che gli faccia da sponda, o un centrocampista che gli faccia da supporto
Sciaudone 6,5 – In una squadra dall’attacco spuntato, gli inserimenti dei centrocampisti sono vitali per il gioco offensivo di una squadra. Nel primo tempo va vicino al gol con un preciso colpo di testa. Il resto è la solita pietanza ricca di inserimenti, corsa e grinta
De Falco 5 – Vince il ballottaggio con Fossati, e si piazza davanti alla difesa. Anche se il gioco latita per via delle pozzanghere e delle zolle proliferanti, da parte sua si nota una certa incapacità nel dettare i tempi della manovra
Defendi 6,5 – In diversi frangenti è più attaccante esterno che mezzala. Riesce ad essere più pericoloso di Alonso e Galano, che punte lo sono per davvero
Calderoni 6 – Lascia che Sabelli si produca maggiormente nelle discese. A lui spetta il compito di contrastare il motorino Zappacosta. Lotta dalla quale non esce sconfitto
Alonso 6 – Il voto premia l’impegno, e giustifica i limiti che una non punta evidenzia quando viene impiegata come punta. Un paio di spunti interessanti quando arretra di venti metri per favorire gli inserimenti dei centrocampisti o le punte che non ci sono
Galano 5 – Si dice che i peperini soffrano maledettamente i terreni pesanti. Detto fatto. Però fa poco per scrollarsi di dosso il torpore e la malinconia che facilmente ne avvolgono piedi e testa
Fossati 6,5 – Il suo ingresso dà brio alla manovra del Bari. Dimostra anche di avere il piedino caldo, si veda il sinistro che gela per un attimo le coronarie di Terracciano. E’ ora che il gioco del Bari venga costruito sui suoi piedi, con una certa costanza
Fedato 6 – Pochi, troppo pochi minuti per lasciare il segno. Lui però ci prova, e quanto meno fa più di Galano
All. Alberti 5,5 – Dei problemi nel reparto avanzato, della mancanza di un bomber vero, se n’è parlato con la costanza con la quale una radio trasmette il tormentone estivo fino all’esaurimento nervoso. Stavolta però nella sconfitta si trova anche qualcosa del mister, travolto ancora una volta dalla tentazione di speculare tatticamente sull’avversario, rinunciando anche a giocatori importanti. Il 3-5-2 non ha funzionato, difficilmente poteva se impieghi due esterni in attacco, e lasci in panchina il centrocampista dai pensieri più profondi e dai piedi più raffinati.
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