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Bari calcio | Una salvezza dal sapore di impresa

Senza la penalizzazione si sarebbe potuto puntare ai playoff. L'importante era raggiungere l'obiettivo. Ora si pensa al futuro

Una salvezza dal sapore di impresa. Lo stesso Torrente ad usare questo termine. Lui che ben sa le difficoltà avute in questa stagione, con una penalizzazione di sette punti che ha pesato come un macigno, e senza la quale tutto sarebbe stato più facile. Anche forse lottare per un posto per i playoff.

Al tirar delle somme, dunque, obiettivo raggiunto, anche se la tifoseria come sempre si aspetta ben altro. La sensazione, però, è che in questo momento si sia ottenuto il massimo possibile, e averlo raggiunto in anticipo consentirà di pianificare le mosse per il futuro con largo anticipo.

L'imprenditore Paolo Montemurro, con cui è iniziata la trattativa per la cessione del club, si trova attualmente in Spagna per cercare finanziatori. Stavolta sembra si possa davvero concretizzare il tanto atteso cambio societario, pur con modalità ancora da definire.

Intanto godiamoci questa salvezza. Una salvezza figlia dell'umiltà e del lavoro duro, quello che paga sempre. Una squadra che ha saputo riciclarsi e trovare nuove soluzioni comuni per il bene della causa.

Vincenzo Torrente, più di tutti, l'artefice di tanto. Con poche risorse a disposizione ha messo in scena uno spettacolo credibile e a tratti godibile, mandando Ciccio Caputo a doppia cifra, esaltando gente come Bellomo, Sciaudone, Defendi e Fedato, e riciclando chi come Ghezzal era stato dato forse troppo presto per finito.

E quindi dispiace, diciamolo, dispiace veramente. Senza la penalizzazione, gli affanni societari, i pochi investimenti sul mercato, chissà...sognare non costa nulla per il futuro, è l'arte che qui si fa da una vita senza troppa fortuna, ma il presente dice che ora ci sono fondamenta più solide per costruire e ricostruire.

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