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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Polito racconta il mercato biancorosso: "Preso solo chi voleva il Bari. Ora c'è bisogno del sostegno della gente"

Il direttore sportivo del Bari è intervenuto per commentare la conclusione della sessione di calciomercato estiva, raccontando aneddoti e retroscena

Dopo il commento arrivato subito dopo la chiusura della sessione estiva, Ciro Polito, direttore sportivo del Bari, è intervenuto in conferenza stampa per sviscerare a fondo i temi che hanno contraddistinto il calciomercato estivo dei biancorossi, che ha visto 13 operazioni in entrata e 17 in uscita.

È stato un mercato faticoso: "Volevo cambiare abbastanza, sapevo di andare incontro a delle difficoltà. Il mercato era difficile, c'erano tanti giocatori con contratti biennali. Non mi potevo muovere prima. Giovani? Io sono abituato a creare un giusto mix, durante il campionato danno quella freschezza e incoscienza che a volte serve. Questa piazza però richiede giocatori esperti".

Quanto tempo serve agli svincolati: "I complimenti mi interessano poco, vanno fatti alla fine. Sono il direttore, il mio compito è costruire la squadra. Per venire a Bari non servono contratti pluriennali, ci vuole la voglia. Sono contento di tutto ciò che ho ottenuto. Il mister ha un modulo particolare, il direttore sceglie l'allenatore, in base al suo gioco sceglie i giocatori. In parte ci sono riuscito. Ci vorrà tempo, siamo andati a Potenza in 13, non era semplice. Non ci sono titolari, cercherò di fare una squadra con due giocatori per ruolo che si rispettino e stanno bene insieme. Così potremo fare la guerra su ogni campo. Ci vogliono giocatori con fame a prescindere dal nome".

Sul rischio di aver preso giocatori esperti ma con la "pancia piena": "Essere esperti non vuol dire essere appagati. I calciatori sono dei privilegiati, vi garantisco che tutti quelli che sono arrivati hanno voglia. Per costruire un gruppo ci vuole tempo. I contratti brevi fanno venire la fame, cerco di stimolarli su questo. Di Gennaro dal 30 maggio voleva il Bari, abbiamo lavorato insieme a Castellammare. Aveva fame dentro, si vuole divertire. Lui mi ha aspettato, voleva giocare per un obiettivo, sentirsi importante. L'ho chiamato l'ultimo giorno, si è sempre allenato, gli manca solo il ritmo partita. Lui è venuto a prescindere dalla durata del contratto".

Polito ha chiarito anche le cessioni in prestito di Mane e Mercurio: "Parliamo di due giovani del 2003, la loro categoria è la Primavera. Per me c'era il rischio di bruciarli. Mane è ibrido, non è un difensore centrale puro, sarebbe un terzino. Si deve formare. Avrebbero rischiato di trovare poco spazio. Noi ci auguriamo che il Bari faccia il Bari. Mane è andato in prestito per fare un campionato al suo livello, è un'operazione di mercato che ha una logica. Se in Primavera si dimostrerà pronto lo terremo, altrimenti lo manderemo ancora in giro. Mercurio? Gli ho parlato, gli ho detto che qui poteva stare ma che c'era concorrenza. Lui ha detto che voleva giocare. Mercurio lo voleva la Fiorentina, me lo ha chiesto per un mese. Il contratto poteva aiutare la famiglia. La società non manda via i giovani, ma con l'attacco che abbiamo non lo avremmo valorizzato. In B sarebbe stato diverso, in C è giusto vada a confrontarsi con i pari età. Il prossimo anno valuteremo cosa fare".

Su eventuali rimpianti di mercato: "Ci sono state diverse trattative complesse. Gigliotti avevo provato a prenderlo un mese fa, lui aveva altre esigenze, io ero fermo sulla mia offerta. Botta è stata complicata, l'ho richiesto già ai tempi dell'Ascoli, lui se l'è ricordato. Avevo fatto uno scambio tra Lollo ed Eramo ma alla fine il mister dell'Ascoli non ha voluto. Non ho rimpianti particolari, sono contento lo stesso, il campionato è lungo e ricompatteremo il gruppo".

Esuberi: "Avrò tre giocatori fuori lista (Bolzoni, De Risio, Semenzato ndr). Sono rimasto nel budget, un budget di medio livello, non c'era possibilità di sperperare. Mi dispiace per loro che rimarranno fuori lista. Lollo sapeva che c'era la possibilità di andare, lui mi aveva dato la disponibilità. Mi sono cadute le braccia per chi aveva una possibilità migliorativa. Non potevamo fare chissà cosa, sono stato messo in condizione di lavorare. Ringrazio il presidente, insieme stiamo cercando di costruire un Bari vincente. Chiediamo sostegno alla città, c'è bisogno della gente allo stadio".

Con 30 operazioni complessive, è stato un mercato strano ed estenuante: "Mercato particolare per tutti, è stato complicato muoversi. Ho dovuto sfruttare tutto, alla fine sono soddisfatto. Ho dovuto prendere calciatori che conoscevano la mia mentalità, per guadagnare tempo, e anche perché sono di alto livello e mi hanno dato soddisfazione a livello umano e tecnico. Ogni piazza ha il suo perché, ma gli uomini non possono sbagliare".

Sulle coppie di terzini: "Inizialmente volevo Pinna del Cagliari ma hanno preferito darlo all'0lbia. In testa avevo sempre Pucino, che ha tanta esperienza in Serie B. Con lui sono stato chiaro, mi sono tenuto il posto fino all'ultimo, lui è stato intelligente. Ricci è capitato all'ultimo giorno, a condizioni favorevoli, ho fatto il mercato come me lo sono trovato. I giocatori mi conoscono, sono molto soddisfatto".

L'arrivo dei nuovi cambia la formazione: "I titolari li decidono le partite, il momento, le difficoltà. Chi è arrivato non è detto sia per forza titolare, ci sono due giocatori per ruolo. Alla lunga troveremo un assetto su cui puntare. Paponi? Citro ha ancora fastidio, non possiamo mettere fretta a chi arriva da un crociato rotto, è anche un problema mentale. A bocce ferme non avrei pensato a un altro, ma ho avuto l'occasione per portare un calciatore importante che deve mettersi a disposizione dei compagni. L'attacco è ben fornito, non sarà tutto sulle sue spalle, avremo bisogno anche di lui. Sa stare in uno spogliatoio e sono contento del suo arrivo". 

Sul clima di ontestazione: "Sono rimasto un po' basito da questa contestazione, inaspettata. Avere una proprietà importante che non fa mancare nulla, negli anni ha investito. Dico ai tifosi di tenerci stretta questa proprietà che investe e vuole far bene. Il presidente è presente, si fa vedere, spende soldi. Ha scelto un direttore per fare la squadra, ora testa bassa e pedalare".

Che Serie C sarà: "Ogni anno c'è sempre una sorpresa. Ci sono squadre attrezzate, altre che si sono rinforzate. Il campo dirà chi è la più forte. Non mi preoccupo degli altri, mi preoccupo di noi".

Sulla cessione di Sabbione: "I calciatori possono piacere o non piacere ma lo devo ringraziare pubblicamente. Lo scambio col Pordenone era fatto, avevo chiesto di non dire nulla al procuratore, avevamo una partita importante. Non potevo comunicargli che andava via alla vigilia di una partita importante. Ha dimostrato grande professionalità, attaccamento, ha salutato ed è andato a Pordenone". 

Infine sulla partita col Monterosi: "C'è poco da aspettarsi. Siamo ancora in costruzione ma abbiamo tanti giocatori forti, dobbiamo andare in campo con il desiderio di vincere, così come di vincere il campionato".

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