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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Joao Silva concede il bis. Al "San Nicola" il Bari ritrova i tre punti

Un colpo di testa del portoghese alla mezz'ora della ripresa, su assist di Galano, decide il match al San Nicola. Biancorossi brutti e contratti nel primo tempo, più intraprendenti nella ripresa

La faccia di Pasquale Marino a fine partita, dice molte cose. La palpabile delusione disegnata nel suo volto, vuol dire quasi certamente esonero, ancora una volta per mano del Bari. Nel 2011 fu alla guida del Parma, tre anni dopo con il Pescara. La sfida tra deluse, o forse disperate, per diversi motivi, se l’aggiudicano i biancorossi, che trovano un flebile sorriso dopo sette giorni di inferno, cominciati con la debacle di Modena, e proseguita con le dimissioni di Paparesta.
Un riscatto firmato Joao Silva, carneade del girone d’andata, riscopertosi decisivo, con la seconda rete consecutiva al San Nicola.

Si era parlato di un rilancio del rientrante Fossati, o dell’impiego dall’inizio di Varela. E invece Alberti sorprende ancora una volta rinunciando ad entrambi i giocatori, affidandosi all’esperienza di Delvecchio. Defendi va dunque a fare l’attaccante esterno. Uno schieramento che punta principalmente a garantire equilibrio alla squadra.
La sfida infatti vive in un equilibrio perfetto, non di certo per l’irreprensibilità dell’applicazione tattica, quanto più per l’evidente paura di rimediare un’altra sconfitta. Tra i biancorossi sconfitti 3 volte nelle ultime 4 gare, e reduci da un pesante 0-4, e i pescaresi reduci da 5 ko di fila, il timore di sbagliare congela muscoli e cervello. Fino al 29’, quando Politano di testa spedisce il pallone di poco alto, l’unico episodio di rilievo è la gomitata di Joao Silva, che mette ko Zauri dopo solo otto minuti. Episodio controverso perché il colpo non sembra violento, né cattivo, ma costringe comunque l'ex laziale a lasciare il campo. 
Ritmi blandi, e un Bari che prova a pungere ma senza molta convinzione. Nessuna grande occasione per i biancorossi, eccezion fatta per un tiro di Calderoni dalla distanza aò 38'. Si apprezza la generosità di Delvecchio e l’onnipresenza del solito Romizi, migliori nel primo tempo, ma è troppo poco per poter far male ad un Pescara che sfiora il gol al 40’ con Maniero, che sbuca alle spalle dei due centrali difensivi, ma non trova la porta. Nel desolante “San Nicola”, la partita che ne esce fuori è un efficace deterrente contro l’insonnia.

SECONDO TEMPO – Il primo quarto d’ora della ripresa già vale più di tutto il primo tempo. Non che in campo si veda lo spettacolo, ma per lo meno il Bari ci prova con maggiore convinzione. Eppure è il Pescara ad andar vicino al gol all’8’, sugli sviluppi di un calcio piazzato, con Schiavi che di testa non inquadra lo specchio della porta. La risposta del Bari arriva al 14’, con il bel lavoro di Joao Silva sulla corsia destra, che sollecita l’inserimento di Defendi, la conclusione del capitano viene respinta da un difensore, ma trova la ribattuta di Sciaudone che si spegne di pochissimo sul fondo.
C’è più gioco, anche perché di tanto in tanto le formazioni si allungano, lasciando invitanti spazi per le ripartenze. Anche i biancorossi devono provvedere ad un cambio forzato, con l’infortunio di Sabelli, che lascia il posto a Zanon al 17’.
Il Bari ci crede, come certifica l’atteggiamento più propositivo. E se Galano al 20’ è sfortunato nelle conclusioni, come quella murata da Schiavi, più bravo e fortunato è dieci minuti dopo quando con un preciso esterno sinistro, confeziona un delizioso assist per la testa di Joao Silva che batte Belardi. Il gol del Bari legittima un predominio territoriale, pur “sporcato” da alcune ripartenze del Pescara, come quella che un minuto prima aveva visto Maniero presentarsi davanti alla porta e sollecitare i riflessi di Guarna.
Sui piedi di Sforzini e Cutolo (per Maniero e Politano), Marino ripone la speranza di scongiurare la sconfitta e l’esonero, ma il secondo si fa vedere solo per una punizione morta sul fondo.
E’ anzi il Bari ad avvicinarsi maggiormente al gol del 2-0, e a tenere bene il campo, con il più equilibrato 4-4-2  disposto da Alberti. Joao Silva sbaglia clamorosamente il gol del 2-0 mandando il pallone fuori a tu per tu con Belardi. Un errore che per fortuna non produrrà effetti deleteri, il tiro finale di Bovo è innocuo per Guarna. Il Bari vince, e può respirare.

Tabellino
 

BARI (4-3-3) Guarna; Sabelli (17’st Zanon), Ceppitelli, Chiosa, Calderoni; Sciaudone, Romizi (32’st Fossati), Delvecchio; Galano, Joao Silva, Defendi. A disposizione: Pena, Cani, Lugo, Samnick, Varela, Beltrame, Chiochia. All. Alberti

PESCARA (3-4-3) Belardi; Zauri (8’pt Zuparic), Schiavi, Bocchetti; Balzano, Bovo, Brugman, Rossi; Politano (35’st Cutolo), Maniero (35’st Sforzini), Ragusa. A disposizione: Pelizzoli, Caprari, Rizzo, Nielsen, Cosic, Mascara. All. Marino

ARBITRO: Pairetto di Nichelino

MARCATORI: 30’st Joao Silva (B)

AMMONITI: Romizi (B), Schiavi (P), Ragusa (P), Ceppitelli (B),

NOTE: Angoli 5-3; recupero 2’pt, 4’st

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