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Nicola Bellomo, alla scoperta del barese che fa impazzire le grandi del calcio

Ormai sembra scontata la partenza di Nicola Bellomo verso l'Inter. In attesa di capire i dettagli del suo passaggio in neroazzurro, abbiamo tracciato un ritratto di quello che è il nuovo genio calcistico barese

Come detto da lui stesso in passato, quando era bambino il calcio non lo appassionava più di tanto: iniziò a giocare quasi per caso, infatti, Nicola Bellomo, spinto a dare calci ad un pallone da quello che è il suo punto di riferimento per eccellenza ossia sua madre.

Barese purosangue, classe 1991, Bellomo è un ragazzo semplice: usa in modo massiccio i social network ed è seguitissimo, soprattutto dai ragazzini che in lui vedono la possibilità di sfondare nel dorato mondo del calcio, proprio come fatto qualche anno addietro da Antonio Cassano. Storie per qualche verso simili quelle di Antonio e Nicola al quale, però, non piacciono gli accostamenti col 'Pibe de Bari'. - Non è che non mi piace l'accostamento ma siamo diversi. Antonio lo ammiro e lo conosco ma non è che, essendo entrambi di Bari vecchia, dobbiamo per forza fare paragoni - disse Bellomo qualche mese fa in una sua intervista. Chissà, allora, che i due geni calcistici di Bari vecchia trovino qualche punto in comune fra qualche mese: è quasi certo, infatti, che Bellomo dalla prossima stagione vestirà la maglia dell'Inter visto che i neroazzurri, dopo i sei mesi da protagonista vissuti sin qui dal numero dieci biancorosso, stanno per sborsare circa due milioni di euro al Bari per portare Bellomo a San Siro.

E pensare che, come detto, Nicola iniziò a correre seriamente dietro ad un pallone grazie all'insistenza di mamma Anna: è per merito suo che Bellomo, dopo aver frequentato una famosa scuola calcio nostrana, entra tra i ranghi delle giovanili dei galletti all'età di dieci anni iniziando una lunga trafila nel settore giovanile dei biancorossi fino a giungere all'approdo in prima squadra nella stagione 2008-09.

L'esordio fra i “grandi” arriva il 16 maggio del 2009: sulla panchina del Bari siede Antonio Conte, i galletti sono prossimi alla promozione in serie A e Nicola, a diciotto anni compiuti solo da qualche mese, gioca uno spezzone di partita al San Nicola contro il Modena. Un San Nicola gremito di gente festante per l'imminente ritorno in massima serie e che segna per Nicola un esordio indimenticabile. La stagione successiva, però, torna nuovamente a far parte della compagine Primavera e così il Bari decide, nell'annata 2010-11, di mandarlo qualche chilometro più in là, precisamente a Barletta, per fargli fare un po' di esperienza. In Lega Pro Nicola segna sei gol in trentatré presenze e questo basta al Bari per riportarlo alla base e farlo diventare a tempo pieno un giocatore della prima squadra nella difficile stagione 2011-12. Una stagione, per Nicola, che, seppur positiva, è vissuta su una metaforica altalena: diciannove presenze e tre gol. Ma qualcosa inizia a trapelare: la sua classe cristallina e il suo destro fatato, seppur a sprazzi, iniziano a fare capolino anche in serie B. Dimostrazione? Il gol che segna a Pescara il 31 marzo del 2012: Nicola, infatti, nella gara dell'Adriatico entra a far parte di diritto di quel lotto di geni del calcio in grado di siglare una rete da centrocampo. Gol, per intenderci, alla Miccoli, alla Recoba o, per esagerare, alla Maradona: mica roba da ridere. La stagione di Bellomo finisce in crescendo e questo è il preambolo per quella che sarà la sua miglior annata da professionista, quella attuale. Col numero dieci sulle spalle, sebbene lui si veda più come un “nove e mezzo”(ossia in grado di giocare in tutti i ruoli dalla metà campo in su), Nicola prende per mano un Bari imbottito di giovani e appesantito da una penalizzazione di ben sette punti. Nella prima metà di campionato, infatti, gioca venti partite, tutte da titolare, siglando sei gol, gli stessi dell'intera annata vissuta a Barletta.

Bellomo, quindi, sposta i riflettori su di se mettendosi in vetrina sul palcoscenico della serie B e gli attestati di stima crescono fino a che gli viene data l'opportunità di posare un primo ma fondamentale pezzo di un puzzle da sogno, il suo più grande: la Nazionale. Dopo due presenze nell'Under 19 e una nell'Under 20, infatti, Bellomo viene convocato dal tecnico della selezione azzurra Under 21 Devis Mangia per l'amichevole disputatasi il 18 dicembre scorso contro la nazionale di serie B. A Terni Nicola fa quello che sa far meglio ossia incantare con il pallone fra i piedi: esordio da titolare e battesimo fra le fila degli azzurrini accompagnato da un pregevole gol su punizione. Con queste premesse è quasi impossibile pensare che il numero dieci biancorosso possa non figurare nell'elenco dei convocati di Mangia per l'Europeo di categoria che si terrà in Israele a giugno prossimo.

Arriva l'anno nuovo e, nel mondo calcistico, si affaccia la grande bagarre del calciomercato così la serie A inizia a strizzare l'occhio al nuovo talento di Bari vecchia: a Nicola iniziano ad interessarsi il Chievo, già proprietario di metà del suo cartellino, il Genoa, il Parma e anche la Roma. Ma il nome da sogno, il secondo in ordine di importanza nell'immaginario sportivo di Bellomo, è quello che, da qualche giorno, rimbalza in modo ossessivo e ripetuto su tutte le testate sportive del paese: l'Inter. L'affare sembra quasi una formalità: al Bari, si dice, andrà una cifra fra i due e i due milioni e mezzo per il 50% del cartellino e la comproprietà di un giovane giocatore della Primavera neroazzurra, probabilmente Bianchetti.

Non è ancora chiaro, però, se le porte della serie A per Nicola si apriranno immediatamente o a giugno. A Bari tutti, nonostante la rassegnazione per l'inevitabile cessione, sperano che la maglia biancorossa con il numero dieci possa continuare a disegnare calcio e magia fino a fine stagione. Perchè Cassano e l'Inter tutta possono attendere per altri sei mesi il nuovo genio di Bari vecchia.

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