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Bari, Di Cesare: "Non siamo preoccupati. Smettere? Ho ancora motivazioni forti"

Il capitano biancorosso ha parlato alla vigilia della trasferta con la Turris: "Non c'è ansia, un po' di appannamento ci può stare. Deve essere preoccupato chi insegue. Turris partita troppo importante"

Il 2022 del Bari non è iniziato nel migliore dei modi. Nelle cinque partite del nuovo anno, la squadra guidata da Michele Mignani ha ottenuto solo 8 dei 15 punti a disposizione, vedendo assottigliarsi il margine sulle inseguitrici.

Dopo il pari a reti bianche nel derby col Monopoli, i biancorossi sono attesi da un'altra trasferta impegnativa sul campo della Turris. La partita contro i corallini è stata presentata in conferenza stampa dal capitano, Valerio Di Cesare, che ha iniziato parlando del suo imminente ritorno in campo: "Non so ancora quando sarà. Da quando sono tornato mi sto allenando bene. Volevo ritrovare la condizione che avevo prima di farmi male - ha detto -. Non so se giocherò domani o la prossima. Le scelte le fa il mister, la cosa importante è farsi trovare pronto, ora non conta chi gioca, contano solo i 3 punti. Siamo in un momento delicato, il numero di partite che uno gioca non conta niente, conta solo l'obiettivo finale".

Sul finale di gara di Monopoli, in cui il Bari ha giocato in superiorità numerica senza riuscire ad approfittarne: "Anche io mi aspettavo un forcing finale ma da fuori è tutto più semplice. Dopo l'espulsione il Monopoli si è chiuso, era complicato per noi sfondare, potevamo fare di più. Il punto di Monopoli è un buon punto, stona di più la sconfitta col Messina. L'ho detto anche ieri che avrei pagato per avere che abbiamo il vantaggio attuale sulla seconda. Normale che da parte del tifo ci sia un po' di apprensione, ma non da parte della squadra che ha dimostrato di avere valori tecnici e umani, per 8 mesi. Sono fiducioso, è un momento di appannamento che ci può stare. Il girone di ritorno è sempre più difficile, le squadre si chiudono, difficilmente affrontano a viso aperto, perché anche un punto è d'oro. Domani abbiamo una partita difficilissima, la Turris è la squadra che più mi aveva impressionato nel girone d'andata. Dobbiamo stare sul pezzo, è una partita troppo importante".

Dopo un inizio del girone di ritorno meno positivo rispetto a quanto sperato, si sta facendo largo il timore che nel gruppo biancorosso possa essere subentrato un po' di nervosismo, un'impressione alimentata anche da alcune reazioni stizzite viste al Veneziani: "Le preoccupazioni devono essere di chi insegue. Il nervosismo di Monopoli? Sono episodi che si vedono spesso. Non sono preoccupato. Tutti vorrebbero giocare, il mister fa le scelte, bisogna rispettarle. Non conta chi gioca, contano i 3 punti. Non siamo nervosi, cose così sono accadute anche altre volte. Ci sta innervosirsi perche si ha voglia di sbagliare di più. Non siamo minimamente preoccupati. Siamo sempre a +7 sulla seconda, sappiamo che non basta. Dobbiamo scendere in campo sempre per la vittoria, non dobbiamo essere intimoriti da niente. Anche negli scorsi anni hanno sempre parlato del Bari, a me non interessa. Stiamo facendo un gran campionato e dobbiamo continuare così. Avellino e Catanzaro? Nelle provocazioni devono caderci loro non noi, sono quelli che rincorrono a doversi preoccupare. Noi siamo stati dietro due anni siamo stati dietro, so cosa vuol dire. Non abbiamo ansia, continuiamo così senza pensare a loro".

L'esperto difensore biancorosso ha parlato anche delle motivazioni con cui ha superato il brutto infortunio: "Sono sempre le stesse, ma anche più forti rispetto a quando ero giovane. Il primo mese è stato difficile, non potevo fare niente e non mi era mai successo.  Mi sono messo anche a piangere più di una volta. Era un infortunio che non ci voleva. Tornando a correre ho preso coscienza che potevo farcela, le motivazioni hanno fatto il resto. Stare lontano dal campo e dai compagni è stato duro".

Al capitano è stato chiesto cosa significhi l'esperienza di Bari: "Non me l'aspettavo di fare 150 partite con questa maglia. È la squadra con cui ho giocato più di tutti. Sono sei anni che sono qua. Non amo fare proclami sui social, credo di averlo dimostrato coi fatti, scendendo in D, eppure io non sono barese, sono romano. Quello che sarà dopo non lo so. Sono venuto qui con un obiettivo e spero di chiudere la mia carriera a Bari. Non so se sarà tra tre mesi, non ci penso sinceramente. So già cosa voglio fare dopo ma ancora credo non sia arrivato il mio momento, voglio ancora giocare ho motivazioni e il fuoco che serve per andare avanti. Questo infortunio non ci voleva, è vero ma vivo alla giornata".

Stuzzicato ancora più nel dettaglio su eventuali mal di pancia nello spogliatoio, Di Cesare esclude problemi: "Non credo ci siano mal di pancia nello spogliatoio, ci sono stati questi episodi ma sono cose che succedono sempre, solo che quando si pareggia o si perde vengono fuori cose che prima non si vedevano. Tutti vogliono arrivare all'obiettivo ci può essere qualche arrabbiatura ma ci sono sempre, anche quando si vince. Il mese in cui siamo stati fermi pesa ma non vedo tutto questo problema fisico, mi sembra che anche col Messina abbiamo corso, abbiamo preso gol su ripartenza. Cambio modulo? Faccio il giocatore è il mister che deve pensare a questo se lo ritiene opportuno ma non credo sia così".

Con la Turris sarà una sfida tra i migliori attacchi del girone: "Non c'è bisogno delle statistiche. All'andata portavano tanti giocatori in avanti, creavano problemi. Hanno qualità. Giannone, Santaniello, Leonetti. Sono una squadra forte, fastidiosa nella partita secca. Sapevamo che concedono tanto, ma nel girone di ritorno le cose cambiano, non so se ci affronteranno nella stessa maniera dell'andata. Sappiamo che è una partita dura su un campo sintetico che non è un alibi. Vengono da un periodo non facile ma quando affrontano il Bari danno il 110%. Quanto voglio esserci? Domani non lo so, dobbiamo fare la rifinitura, o gioco domani o sabato".

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