Bari, Mignani: "Parma aggressivo e organizzato. Mercato? Cerchiamo un play e una mezz'ala"
Il tecnico biancorosso ha parlato alla vigilia della partita contro i ducali che segnerà la ripresa del campionato di Serie B, offrendo anche spunti legati al calciomercato tra le attenzioni per Cheddira e i ruoli in cui il Bari potrebbe intervenire
Quasi finita l'attesa per la ripresa del campionato di Serie B dopo la sosta invernale. Domani pomeriggio alle 14:00 il Bari sarà impegnato nella prima giornata del girone di ritorno di Serie B nella partita interna contro il Parma.
La sfida contro i Crociati è stata introdotta in conferenza stampa dal tecnico biancorosso Michele Mignani che è partito da un'analisi dell'avversario di turno: "In parte l'atteggiamento del Parma, squadra che prova a giocare, potrebbe favorirci. Parliamo di una rosa che ha valori tecnici e individuali, nonostante un'età media relativamente giovane. Hanno calciatori di prospettiva, ma al tempo stesso sono organizzati, votati al pressing, ad aggredire alto e a non far giocare".
Tra i pali dei ducali potrebbe esserci la leggenda Gigi Buffon, protagonista di una gran prestazione a San Siro in Coppa Italia contro l'Inter lo scorso martedì: "Parliamo di un'icona del calcio italiano, a livello di numeri e personalità, è un giocatore che ha segnato un'epoca. Ci ho giocato contro solo un paio di volte, io facevo il difensore, non mi sono mai avvicinato (ride ndr). Lo stimo molto".
In casa (11 punti conquistati sui 27 a disposizione) il Bari non ha reso come in trasferta (19 punti ottenuti sui 30 disponibili): "Mantenere lo stesso rendimento in trasferta non è comunque scontato. Le statistiche piacciono a chi commenta, noi uomini di campo siamo più concreti, sappiamo che ogni partita in casa e fuori è difficilissima. Alcune squadre sono venuta a Bari a difendersi altre se la sono giocata. Come ho detto spesso nella preparazione della partita non facciamo differenza come spirito, atteggiamento e predisposizione alla gara. Sei sempre la stessa squadra che giochi fuori o in casa. Non so perché il nostro rendimento sia stato migliore fuori casa. Ogni volta che scendiamo in campo pensiamo a provare di vincere, un episodio però, come è successo contro il Genoa, può cambiare la partita rispetto a come l'avevi preparata, prendi gol a freddo e salta tutto ciò che avevi preparato. Certo poi, meglio prendere gol all'inizio che alla fine. Escluso il Südtirol anche il Genoa e il Modena se la sono giocata, il campionato è equilibrato, chi viene qui non sta solo chiuso ad aspettare".
Si è parlato anche del modulo, che nelle ultime uscite è passato dal 4-3-1-2 al 4-3-2-1: "Non c'è grande differenza tra avere un attaccante o due un po' più alti, dipende dall'avversario, Folorunsho, Antenucci e Cheddira possono farlo. Abbiamo un modulo di riferimento, un'identità definita che ci dà le certezze. So che forzando si può perdere equilibrio ma in alcune partite bisogna rischiare mettendosi in maniera diversa per cercare di far male all'avversario. Alla fine anche grazie a soluzioni così abbiamo avuto occasioni per pareggiare".
Negli scontri con le prime 8 squadre in classifica il Bari non ha mai vinto: "Riuscendo a mantenere lo stesso rendimento con grnadi e piccole sarebbe un miglioramento, ma vincere è difficile con tutti a prescindere dalla posizione. Siamo arrivati a un punto in cui i valori possono essere più delineati ma c'è il mercato, qualche squadra migliorerà. bisogna fare più punti possibili, vincere e provare a farlo anche con chi sta in alto. Abbiamo comunque vinto con squadre che staranno nelle prime 8 o che sono attrezzate per arrivarci, penso al Cagliari, al Venezia. Sono convinto che alla fine dell'anno qualcuna l'avremo battuta".
Le voci di mercato alimentano il timore di perdere Cheddira già a gennaio: "Abbiamo le idee abbastanza chiare, il direttore e la società sono stati chiari. Non bisogna aver paura di nulla, può succedere di tutto, so che Cheddira fino a giugno rimarrà con noi ma non escludo che una mattina non sia al campo. Sono tranquillo, è un discorso da affrontare a fine anno. Abbiamo fatto più di un mese senza di lui, abbiamo trovato soluzioni alternative. Lo vedo bene, è consapevole di vivere un momento diverso rispetto allo scorso ha tanti occhi su di lui, sente più aspettative. Sa che deve fare qualcosa in più per rimanere sul livello su cui si è attestato. L asquadra gli dà una mano, se resta sé stesso andrà avanti nel suo percorso".
Mignani ha commentato la scomparsa di Gianluca Vialli, compagno di squadra alla Samp: "Trovo sia un'ingiustizia della vita morire così a 58 anni. Luca era una persona unica, speciale, che sin da giovane aveva un'altra marcia rispetto agli altri. Un calciatore forte e un uomo speciale per intelligenza e modo di comportarsi. C'è grande dispiacere per lui e per la famiglia".
Il tecnico ha risposto anche a proposito di Mirco Antenucci, meno centrale rispetto al passato nel progetto biancorosso e al centro di voci di mercato che lo vorrebbero lontano da Bari: "L'ho visto bene, è un grande professionista. Durante le vacanze natalizie si è allenato con continuità, sta bene, lo vedo carico. Dall'inizio o a gara in corso può aiutare la squadra, al di là dell'età ha ancora tanto da dare dal punto di vista della voglia".
Le cessioni di D'Errico e Cangiano, arrivate dopo quelle di Simeri e Paponi, lasciano intendere che il Bari fino alla fine potrebbe puntellare la rosa con nuovi innesti: "Prima di queste cessioni eravamo numericamente molto corposi, con 25 giocatori di campo più 3 portieri a cui andavano aggiunti i fuori lista. La priorità della società era di snellire la rosa per un motivo economico, sia per un motivo numerico per permettere a noi di lavorare nella maniera migliore. Sappiamo dove abbiamo bisogno di puntellare, un play potrebbe essere una soluzione utile, potrebbe interessare una mezz'ala che sappia agire da trequarti. Il direttore è vigile, non bisogna prendere per prendere ma se ci sono occasioni che ci soddisfino".
Calciatori che non sono stati titolari nella prima metà stagione come Salcedo, Zuzek, Scheidler e Ceter potrebbero essere a tutti gli effetti dei nuovi acquisti: "Chi ha avuto meno spazio può diventare una sorpresa in positivo. Non tutti sono allineabili nello stesso modo, Zuzek ha dimostrato di essere affidabile, ho scelto spesso Vicari e Di Cesare ma anche Terranova è ufficiale. Ho scelto io di cambiare meno settimana dopo settimana, ci sono stati pochi turni infrasettimanali ho dato più continuità rispetto allo scorso anno. Scheidler ha giocato più partite di fila facendo intravedere le qualità che ha, può ancora migliorare. Sono convinto che dando continuità, vedi Benedetti nell'ultimo periodo, si riesca a dimostrare. Salcedo e Ceter hanno avuto meno possibilità di mettersi in mostra, possono diventare dei valori aggiunti, crediamo in loro".