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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Bari, Mignani: "Traguardo vicino ma non possiamo abbassare la guardia"

Alla vigilia del derby casalingo contro la Fidelis Andria, l'allenatore dei biancorossi non vuole sentire parlare di distrazioni o festeggiamenti anticipati: "Abbiamo ancora bisogno di punti. Vorrei che i ragazzi scendessero in campo non pensando al risultato dei nostri avversari"

Il Bari si prepara ad ospitare la Fidelis Andria in un derby che vale tanto per entrambe le squadre. I galletti, a 5 punti dalla matematica promozione in Serie B, in caso di pari o sconfitta del Catanzaro, e di vittoria contro i federiciani, potrebbero festeggiare addirittura in anticipo. Di fronte, una Fidelis in salute ma al penultimo posto che si gioca le ultime carte per evitare la retrocessione e accedere ai play-out.

L'ostacolo Andria è insidioso, ma nonostante tutto, i biancorossi con 10 punti di vantaggio sul secondo posto e gli scontri diretti a favore, vedono il traguardo ormai alla portata: "Abbiamo iniziato un percorso iniziato dal ritiro e proseguito nel girone d'andata. Ora siamo arrivati quasi in fondo, ho la sensazione che abbiamo fatto un buon lavoro anche se non è concluso - esordisce Michele Mignani introducendo la gara di domani al San Nicola -. Dobbiamo rimanere concentrati sulla partita di domani. Abbiamo fatto un campionato di un certo livello, dobbiamo pensare a fare punti e non dobbiamo distogliere l'attenzione da null'altro. Spero che venga un giorno in cui ootrò raccontare le emozioni che ho vissuto - aggiunge il tecnico, imperturbabile come sempre nonostante le grandi aspettative della piazza sulla giornata di domani -. Ho la giusta carica e la giusta tensione per affrontare questa partita. Rimango concentrato sull'obiettivo".

Contro i federiciani ci si aspetta una bella cornice di pubblico, anche in virtù della possibilità di far festa in anticipo: "L'obiettivo della squadra doveva essere quello di riavvicinare la gente, era scontato che questo sarebbe passato per i risultati che col lavoro siamo riusciti a ottenere. Ciò che la gente ha apprezzato era il modo di affrontare le partite e come hanno indossato la maglietta del Bari".

Quasi sempre efficace negli scontri diretti con le big del girone, la squadra di Mignani a volte ha faticato a trovare le giuste motivazioni anche contro le piccole: "Ogni partita ha una storia a sé: col Messina abbiamo perso immeritatamente. Le insidie sono dietro l'angolo, non bisogna guardare solo la classifica. La partita con la Vibonese è l'esempio che non esistono passeggiate. Un'altra prova è quanto accaduto all'Italia che ha perso una partita dove era ampiamente favorita. Bisogna arrivarci col giusto entusiasmo, non possiamo abbassare la guardia. Affrontiamo una squadra che ha pareggiato a Palermo. Dobbiamo guardare noi, non gli altri".

Il Bari scenderà in campo sapendo in anticipo il risultato del Catanzaro, impegnato sul campo della Juve Stabia. In caso di mancata vittoria dei calabresi, ai biancorossi basterebbe vincere con la Fidelis per festeggiare la promozione: "Non mi piace giocare sapendo il risultato. A volte può essere uno stimolo, a volte una zavorra. Vorrei che i miei ragazzi non guardassero, che pensassero che l'obiettivo che ci siamo prefissi lo vediamo ma abbiamo bisogno di fare punti. Può essere che la gioia sia più vicina o più lontana, questi discorsi sono superflui. La squadra ha coscienza di ciò che ci rimane da fare. Voglio dormire tranquillo stanotte e pensare che i ragazzi sappiano cosa fare domani".

Mignani ha fatto un bilancio di come si sono espressi i suoi dall'inizio del campionato ad oggi, dicendosi soddisfatto: "Siamo partiti con delle difficoltà oggettive. Il mercato è finito a campionato iniziato, la rosa è stata completata nell'ultima settimana di mercato al 40%. Abbiamo avuto problemi in ritiro per via del covid, la squadra ha avuto più tempo per crescere, i ragazzi col carattere hanno sopperito a concetti tattici che richiedevano più tempo per essere introdotti. La squadra ha raggiunto un buon livello di consapevolezza nel mese di dicembre, poi c'è stata la sosta che si è allungata, di nuovo il covid. C'è stato qualche passaggio a vuoto ma la difficoltà più grossa è stata perdere tanti giocatori, lì abbiamo tenuto duro e queste ultime partite ci hanno ridato quello che ci avevano tolto. La mia squadra ha quasi sempre interpretato le partite con l'umilità giusta, sapendo di essere forte individualmente e tecnicamente, senza dimenticare le componenti agonistiche richieste da questo campionato".

Per il tecnico biancorosso potrebbe essere una notte con più tensione rispetto ad altre vigilie:"Per carattere, se avessi in tasca il biglietto del Superenalotto non sarei tranquillo fin quando non l'ho incassato. Sono fatto così, vivrò questa preparazione alla partita come tutte le altre, non dipende solo ed esclusivamente da noi, ma dal risultato degli altri e soprattutto dal nostro avversario. Contro il Bari tutti trovano stimoli. Ho la fortuna di allenare tanti giocatori bravi. Il compito dell'allenatore non è solo di fargli fare i movimenti giusti, ma anche di spronarli a dare il massimo. Si può fare in tanti modi, essendo antipatico, amichevole, cerco di farlo in entrambi i modi, se riesco ad arrivargli ottengo qualcosa in più".

È stato sottolineato anche quanto sia stato importante nell'arco della stagione, non prestare orecchio alle tante provocazioni dall'esterno: "Quando non è necessario non serve rispondere a considerazioni altrui. Il momento di parlare speriamo ci sia, quando sarà finito tutto, con serenità si potrà dire tutto. Ho un gruppo che ho sempre stimolato e si è dimostrato reattivo, loro si sono sempre fatti trovare pronti, il merito dei ragazzi è sotto gli occhi di tutti. Molte partite sono state decise da chi è entrato dalla panchina. È normale che se qualcuno non gioca non ci rimarrà bene, non posso far giocare tutti, devo sceglierne undici. Il campionato non finisce domani, ci saranno altre quattro partite".

Mignani ha fatto anche un sommario punto sulla situazione degli Infortunati: "È un momento della stagione dove per diversi motivi abbiamo avuto problemi. Sono sicuro che Botta non ci sarà, non era al 100%. Qualcuno sta recuperando, cercherò di mettere in campo chi è nelle condizioni migliori, se avrò bisogno ricorrerò anche a chi non al 100%, ma non voglio mettere a rischio nessuno. Parlo spesso di valutazioni perché intorno all'allenatore c'è anche lo staff con cui c'è confronto quotidiano. Argomenti come questi li discutiamo anche a cena, ci consultiamo con lo staff medico. Con la rosa ampia si può ragionare con chi parte dall'inizio, in funzione degli avversari, di chi può dare qualcosa subentrando. Abbiamo avuto periodi con tanti diffidati, si ragiona a 360 gradi".

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