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Bari, Mignani: "A Catania con entusiasmo e fame. Formazione? I ragazzi mi stanno mettendo in difficoltà"

L'allenatore dei biancorossi è intervenuto in conferenza stampa per analizzare la partita con gli etnei di domenica pomeriggio

Un'altra trasferta, la terza nelle prime quattro giornate di campionato, si profila all'orizzonte per il Bari. I biancorossi domenica pomeriggio saranno impegnati sul campo del Catania, una delle big del Girone C nonostante un avvio meno brillante rispetto alle aspettative.

A due giorni dalla sfida del Massimino, il tecnico dei galletti Michele Mignani, è intervenuto nella canonica conferenza stampa pre-partita per fare il punto sulle condizioni dei suoi e analizzare i temi del match.

Dopo due vittorie consecutive, il Bari andrà a caccia del tris: "Dobbiamo ragionare pensando di preparare la partita per vincere che si giochi in casa o in trasferta. Ogni partita presenta delle difficoltà, dobbiamo prepararci per andare oltre. Mancano due giorni, ma dobbiamo conquistare questa mentalità. Primi tempi? Quando si gioca bisogna sempre tenere conto degli avversari, le partite disputate finora ci dicono che nei secondi tempi siamo cresciuti. Può dipendere dal calo degli avversari, ma l'approccio alla partita è una delle cose più difficili".

Sul Catania, proveniente dalla sconfitta di misura sul campo della Paganese: "Hanno qualità da metà campo in su, vorranno vincere. Vengono da una sconfitta ma in casa avevano vinto, mi aspetto una partita tosta come tutte quelle di questo campionato. Dobbiamo andare lì per fare la partita. Non è un esame più importante degli altri, è così ogni domenica qui. Il campionato è lungo, ci sono prove di settimana in settimana, conta come si arriva alla fine. Gli allenatori spesso dicono cose che servono per alzare l'attenzione e gli stimoli. Baldini sa come motivare i suoi, poi chi affronta il Bari ha già motivazioni altissime. Per noi è la terza trasferta in quattro partite, sono contento che capiti il Catania, c'è da fare un viaggio abbastanza lungo ma noi ci vogliamo arrivare con grande entusiasmo e grande fame. Quando pensi di essere arrivato in cima caschi e ti fai male, la partita va affrontata con lo spirito giusto".

Sulle scelte di formazione: "I ragazzi mi stanno mettendo in difficoltà. Anche chi è arrivato per ultimo si sta allineando, sono pronti, hanno portato entusiasmo, qualità nell'allenamento. Scegliere la formazione è difficile, ma sto anche tranquillo perché qualsiasi ragazzo mandi in campo so che è pronto e ciò permette di alzare l'asticella. La formazione giusta si conosce solo dopo la fine della partita, mai prima. Sono contento della possibilità di scegliere. Ci sarà spazio per tutti, ho a che fare con dei professionisti seri, degli uomini. Chi ha sposato il progetto del Bari sa che deve conquistarsi il posto, mantenerlo e dare tutto".

Su quale sia il segreto per vincere: "Le vittorie si conquistano attraverso le prestazioni, con agonismo, fame, attenzione alla parte tattica. Dobbiamo cominciare a portare dentro tutti questi fattori. Si può vincere non meritando, anche perdere, ma alla fine se si fanno le cose nel modo giusto è più facile vincere. Ci vuole concretezza".

Riguardo alle previsioni sul campionato: "Non ne faccio. Mi spiace essere ripetitivo ma dobbiamo ragionare sempre e solo sulla prossima partita. I punti che speriamo di fare, poi ce li troveremo alla fine dell'anno. Chi vuol vincere deve avere continuità e punti, non posso prevedere che campionato sarà. Sono le vittorie di fila a far prendere vantaggio, ma ci vuole equilibrio, nel bene e nel male. Paragoni con gli scorsi anni? Non c'ero, non ho chiesto di farmeli raccontare, ho un gruppo nuovo, ho un mio modo di gestire la squadra e lo spogliatoio, c'è un direttore di verso. Abbiamo un'idea di come fare calcio, a volte ci sono i risultati che ti aiutano. Non so se è la vittoria che fa il gruppo, o il gruppo che fa le vittorie, io credo più alla seconda. Dobbiamo pensare al bene del Bari e non al bene individuale. Vorrei i tre punti anche domenica con lo spirito di squadra".

Su Simeri, protagonista di un exploit, con due reti nelle ultime due gare: "Non mi piace parlare dei singoli. Simeri ha fatto due gol, il secondo è valso tre punti. Sono felicissimo per lui. Tutti mi stanno mettendo in difficoltà e tutti sono importanti. Qualcuno sta meglio, un'altra settimana di lavoro ha fatto crescere anche altri ragazzi. Sono convinto che la fase difensiva sia collettiva, ci sono un paio di calciatori esperti che possono avere letture che risolvono i problemi ma se abbiamo subito poco è perché tutti partecipano. Bisogna lavorare di squadra per mettere in difficoltà l'avversario, accorciare tutti insieme".

Sulle condizioni di Antenucci, assente a Potenza contro il Picerno per problemi fisici: "Sta bene, ha lavorato per tutta la settimana con gli altri. Sappiamo che giocatore è, per noi è un valore aggiunto".

Sulla scarsa fluidità del centrocampo: "Nel modulo che interpretiamo noi è un reparto che richiede molto sacrificio perché bisogna partecipare alla fase difensiva e poi far ripartire l'azione. Con 5 cambi si può sostituire chi è più stanco. La fluidità della manovra è cresciuta nelle ultime due partite, poi va considerato anche l'atteggiamento degli avversari. I ragazzi cominciano a stare bene tutto, non escludo che si possa cambiare qualcosa. Il compito dell'allenatore è far sentire tutti, cambiare può servire a far riposare, o rifiatare chi sta calando l'attenzione".

Sul cinismo della squadra: "Vorrei sempre una squadra che crea tanto ed è cinica. Le due partite giocate a Potenza non si possono paragonare, perché eravamo in condizioni diverse, nella prima eravamo incerottati. Ciò che conta è la solidità di una squadra, concedere poco, poi grazie allo sviluppo del gioco si può finalizzare e fare un gol più dell'altro".
 

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