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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Derby Foggia-Bari, Mignani: "Siamo in testa alla classifica perché lo abbiamo meritato"

Il tecnico dei biancorossi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby sul campo dei Satanelli e non ha mancato di rispondere a Zeman che ha definito i biancorossi la squadra con i giocatori più forti ma non la più organizzata

Ritrovata la vittoria nel turno infrasettimanale battendo il Picerno al San Nicola, il Bari è riuscito a rimettere distanza tra il suo primo posto nel Girone C di Serie C e il Catanzaro, ora distante 6 punti.

Per i galletti, ad ogni modo, c'è poco tempo per gioire perché già domani il calendario li metterà di fronte ad un'altra partita impegnativa come il derby sul campo del Foggia.

Una gara di cui Michele Mignani e i suoi conoscono bene l'importanza, come ribadito nella conferenza stampa della vigilia: "Ci sono state tante partite ravvicinate - ha detto il mister biancorosso -. Nello spogliatoio c'è sempre elettricità, a maggior ragione se c'è una partita come quella di domani. Abbiamo dimostrato di riuscire a sopperire all'assenza di Botta. Ci ha dato tanto e alza la qualità. Ancora non sta benissimo, ci sono valutazioni in corso. Dobbiamo cercare di mettere in campo chi sta meglio e chi ci dà garanzie di essere pronto al 100% per una partita difficile come quella di domani".

La vittoria contro il Picerno è servita a scacciare le critiche che si erano addensate soprattutto nei confronti dello stesso allenatore: "Fortunatamente non leggo molto e vado avanti con la mia testa. Mi confronto con lo staff e con il direttore e faccio le scelte che ritengo migliori in funzione del Bari. È stata una vittoria di tutti, non solo la mia. Sono un allenatore e il mestiere dell'allenatore è così, si deve sempre far fronte alle critiche quando le cose non vanno bene. È il mio lavoro, siamo i primi a mettersi in discussione quando si ritiene di poter far meglio o fare diversamente da quello che si è fatto. Più risultati porto, più divento un bravo allenatore. Sono contento che la squadra sia tornata alla vittoria e abbia offerto una prestazione da squadra ma non c'è mai tempo per pensare a ciò che si è fatto ieri, bisogna sempre guardare avanti e domani c'è un'altra partita difficilissima".

Zeman ha detto che il Bari è la squadra con i giocatori più forti ma non la più organizzata: "Io rispetto sempre il pensiero altrui. Cerco di parlare il meno possibile degli altri a meno che non mi si chieda di parlare di situazioni tattiche. Lui ritiene quelle cose e io lo accetto. Nel mio modo di pensare la nostra squadra ha organizzazione offensiva e difensiva, siamo partiti tutti dalla stessa partenza, se noi in questo momento abbiamo questi punti è perché li abbiamo meritato e non per il caso. Ci sono diversi motivi per cui siamo arrivati fin qui, sicuramente per la forza dei nostri giocatori, ma anche per un'organizzazione di squadra. Ognuno la pensi come gli pare, io accetto il pensiero di tutti. Poco elegante? Lui è molto schietto. Ha sempre detto quello che pensava ed è giusto che lo faccia. Io ero piccolo quando lo vedevo sulle panchine delle squadre di A. Mi ricordo benissimo il suo Foggia. C'è anche stato un momento in cui sono stato vicino a giocare per lui. Zeman è un allenatore con grandi idee, lo ha dimostrato il suo percorso, è sempre stimolante affrontare un personaggio come lui. Al di là di quello il pensiero più importante è rivolto al campionato e alla partita che è difficile perché loro sono molto bravi ad attaccare con tanti uomini".

Segnali di ripresa col Picerno: "Non ho dubbi sui ragazzi. So come va il calcio. Le partite sono determinate da episodi. A volte la testa diventa più importante delle gambe e dei piedi. Giocare una partita richiede un coinvolgimento totale, bisogna stare bene fisicamente ed essere lucidi con la testa, ricordare che in una partita ci sono più partite. Cheddira? Mi mette sempre in difficoltà, ha giocato tante volte dall'inizio ma sa essere determinante anche a partita in corso".

Il Bari è poco pericoloso sulle palle inattive: "Le possibilità sono determinate più da chi calcia che da chi riceve. C'è organizzazione difensiva da parte degli altri, poi ci vuole attenzione. Ci sono squadre che portano a saltare anche 7-8 giocatori, ma se il pallone rimane in gioco c'è anche possibilità di prendere contropiede. Lavoriamo per migliorare su questo aspetto, possiamo fare di più".

Differenze tra il Bari e il Foggia: "Nel modo di giocare e di pensare. La storia di Zeman e delle sue squadre sono sempre stati offensivi ma hanno sempre subito molti gol. Quel modo di ragionare può dare frutti ma nel mio pensiero c'è un po' più di equilibrio, magari portando un giocatore in meno in attacco. Zeman gioca con tre attaccanti dinamici e gli inserimenti delle mezz'ale, invece noi abbiamo sempre giocato col trequartista e due punte che giocano sulla linea difensiva avversaria. Noi il miglior attacco? Abbiamo i giocatori più forti come dice Zeman (ride ndr)".

Sul ruolo di trequartista e come lo ha interpretato Galano: "Mi è piaciuto. La richiesta del terzo attaccante è andare a cercare zone dove sfruttare le sue caratteristiche, per me è un terzo attaccante, lui deve andare a cercare ciò che ha dentro e farlo in maniera autonoma. Non dò grossi vincoli al trequartista. Derby? Lo conoscete meglio di me, a me sembra un ragazzo sereno, che vive il suo lavoro con professionalità. Ha alle spalle partite e derby giocati. In questo momento vorrei che lui si sentisse parte integrante del Bari, che iniziasse a ragionare da leader e prendersi la responsabilità da leader, che inizi a determinare. Lui come i suoi compagni sa che è una partita importante ma che allo stesso tempo dà gli stessi punti di tutte le altre".

Infine una battuta su Simeri, in un periodo di forma non brillantissimo: "Ha un grande carattere, è molto emotivo e ogni volta che entra vorrebbe determinare. Questa cosa ogni tanto gli crea un po' d'ansia ma deve sapere che si gioca in 11, è sufficiente che dia il suo contributo".

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