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Bari-Cagliari, Mignani: "Voglio coraggio, lucidità, forza e cuore". LDL: "Orgoglioso del gruppo"

Il tecnico biancorosso è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della finale di ritorno dei play-off di serie B accompagnato dal presidente. "Ci si gioca una stagione in 90 minuti"

Alla vigilia della finale di ritorno dei play-off di Serie B tra Bari e Cagliari, il tecnico dei Galletti Michele Mignani è intervenuto in conferenza stampa accompagnato dal presidente Luigi De Laurentiis. La presenza del numero uno del club testimonia l'importanza dell'appuntamento di domani, il più atteso della stagione e della storia recente del Bari, visto che mette in palio la promozione in Serie A.

È stato proprio il patron biancorosso a iniziare la conferenza stampa. "La gioia è tantissima - ha detto -. In queste ultime settimane, vissute col mister, con il direttore, ho vissuto emozioni forti, notti insonni. Arrivare così in fondo, trovarci in finale è un risultato importante, che va oltre le aspettative. Testimonia la bontà del lavoro di un gruppo. Sono orgoglioso. In semifinale ho parlato alla squadra, partendo da un messaggio che il nostro segretario Ippedico aveva scritto in una chat, un messaggio in cui c'era l'espressione di tutta l'anima di questo gruppo".

Se dovesse arrivare la promozione, si tratterebbe dell'ultima partita da presidente, poiché la Filmauro sarebbe obbligata a cedere una tra Bari e Napoli: "È un pensiero con cui convivo da tempo, fa parte delle emozioni che sto vivendo. Ero un dilettante nel calcio, ma non lo ero nel costruire una start up. Volevo ricostruire il brand, riportare la percezione di uno stadio, una città, una regione. Ho ragionato da ambasciatore di Bari e della Puglia. Mi sono innamorato di questo territorio e questo ha reso il mio compito molto più semplice. La Puglia vive un momento di straordinaria attrazione, c'è sempre più turismo soprattutto dall'estero. Sono un amante nel nostro Paese. Dall'altro c'è un conflitto con i miei sentimenti. Nell'imprenditoria c'è rischio. Siamo andati a petto in fuori davanti a ogni sfida".

Seguendo una metafora cinematografica cara agli affari di famiglia, il presidente ha definito i ruoli del film del Bari: "Il regista è il nostro allenatore, lo sceneggiatore Ciro Polito, io ho fatto da produttore, colui che trova e mette insieme le persone, cementa il gruppo affinché eccella. De Sica e Boldi? Cheddira e Di Cesare, il nostro bomber e il nostro capitano, senza togliere nulla a nessuno. Sono tutti protagonisti, anche chi ha giocato poco, ma un capitano che a 40 anni gioca così e un bomber che per poco non diventa capocannoniere della B, sono i volti di copertina".

In seguito ha preso la parola Mignani: "Colgo l'occasione per ringraziare il presidente. Oggi non posso non ripensare a chi mi ha voluto a Bari. Domani si chiuderà il mio secondo anno partendo dalla C, arrivando da sconosciuto. Ringrazio il presidente e il direttore. Insieme al mio staff e ai miei ragazzi, abbiamo lavorato duramente. Non è detto che si vedano sempre frutti così prosperosi. È successo l'anno scorso e quest'anno, ora dobbiamo concentrarci sulla partita più difficile".

A De Laurentiis è stato chiesto con quale stato d'animo viva il suo rapporto con la città, anche in virtù di un possibile addio: "Come ho sempre detto siamo un gruppo di imprenditori esperti che hanno diversificato i loro investimenti, mio padre ancora di più. Con il territorio si è costruito un rapporto di grande fiducia. Mi auguro di poter lavorare ancora qui ma se dovesse andare in porto la promozione consegneremo questo premio alla città. Vendere il Napoli? Sono film che al momento non esistono. La gente dovrà fidarsi del nostro operato, abbiamo dimostrato di saper guidare una macchina complicata. Se penso a restare Conoscete le regole e le norme, non ci sono regole diverse".

Per Mignani e i suoi è una vigilia diversa rispetto ad altre partite in cui si doveva necessariamente rincorrere (si riparte dall'1-1 dell'andata, che in caso di parità premierebbe il Bari): "Per me tutte le vigilie sono abbastanza simili. L'obiettivo è il solito. Sappiamo che troveremo una squadra forte ma l'abbiamo già affrontata altre volte senza mai arretrare di un centimetro. Sarà una gara in equilibrio come tutte, dovremo avere la lucidità per andare oltre l'ostacolo con la certezza che non saremo soli ma che avremo una città a spingerci".

Difficile fare previsioni, ma di una cosa Mignani è certo: "Il Bari ha fatto più di una partita buona. I ragazzi daranno tutto quello che hanno per cercare di portare a casa un sogno, un'impresa, qualcosa di impensabile guardandoci indietro. Sono certo dell'impegno di tutta la famiglia Bari".

A LDL è stato chiesto di fare un bilancio di questi cinque anni al timone del club: "Non amo l'autocelebrazione ma partendo dalla Serie D, dopo tre stagioni di C in cui potevamo centrare la promozione alla prima quando abbiamo perso in finale... Direi che è positivo. Siamo andati oltre le nostre aspettative, di quelle del mondo del calcio, e dei tifosi del Bari che ci hanno sempre sostenuto. Stiamo andando a giocarci la Serie A, già questo può rappresentare il bilancio di questi 5 anni".

Alla richiesta di raccontare un aneddoto, Mignani ha parlato del suo rapporto con i suoi collaboratori: "È difficile scegliere un episodio. I membri del mio staff a volte sono più sanguigni di me quando facciamo gol. Io a volte mi arrabbio, dico festeggiamo al 95' non ora. Poi ci scherziamo su in settimana, loro mi dicono che li faccio volare sempre basso. A Brescia mi sono un po' lasciato andare. Anche il presidente quando mi incontra a fine partita è sempre sorridente e mi invita a lasciarmi andare. Io sono fatto così, penso sempre al domani, a volte non riesco a godermi il momento. Quest'anno è stato il mio primo in B, avevo tanti ragazzi per cui era la prima esperienza in questa categoria. Ora possiamo toccare il cielo con un dito e ce la metteremo tutta".

Si è parlato anche del cuore che servirà nella partita di domani: "La cosa che più mi mette agitazione - ha detto Mignani - è che siamo responsabili di un'intera città e provincia. Quello che mi lascia tranquillo ma quando un gruppo, una famiglia, mette tutto quello che ha deve camminare sempre a testa alta e petto in fuori. Qualsiasi cosa succeda domani io sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto qui".

Sulle condizioni della squadra e le scelte di formazione riguardanti i calciatori non al meglio della condizione: "Come faccio sempre mi prendo del tempo, con lo staff decideremo il giorno della gara. Pucino sta bene, è stato fermo una ventina di giorni tornando a lavorare in gruppo da un po'. Mazzotta è una garanzia, anche Ricci lo è e Dorval sta facendo bene. Folorunsho è quello che ci dà più da pensare perché questa infiammazione a volte migliora, a volte peggiora. Non è semplice stabilire in anticipo la sua disponibilità, vediamo. Grazie alla sua fisicità può spostare gli equilibri sia a partita in corso sia dall'inizio".

Luigi De Laurentiis ha parlato della voglia di vincere che dovrà avere la squadra: "Il mister esterna di meno, ma è un vincente, trasmette voglia di vincere. La penso come lui, quando ci confrontiamo parlando di come sarà la partita, o dopo, il nostro approccio è petto in fuori e testa alta. Abbiamo orgoglio, dedizione, siamo due ambiziosi. Il pensiero è solo quello. Non si arriva terzi in B con una neopromossa se in ogni componente del gruppo non c'è agonismo positivo. In campo ci vuole positività e questo si costruisce nel gruppo, lo si vede nell'unità di gioco. Credo che a livello generale sia stato un successo, dato dalla voglia di vincere".

Mignani ha parlato di qual è stata la scintilla che ha fatto credere al Bari di poter correre per la Serie A: "Penso che siano stati l'atteggiamento e la continuità di prestazioni a farci credere di potercela giocare con tutti e a consentirci di fare alcune serie di vittorie di fila. I ragazzi sono stati bravi a prendere coraggio e affrontare gli avversari a petto in fuori. Si vedeva che andavamo a giocarci le partite, ci sono momenti in cui si è meno brillanti. Nel periodo natalizio abbiamo perso col Genoa ma abbiamo fatto la nostra figura, poi abbiamo vinto contro il Parma, lì ho pensato che potevamo giocarcela".

Su come vada interpretata la gara di domani, il tecnico biancorosso ha risposto: "Una finale è una finale. È una partita in cui non ci sono margini per rimediare. Bisogna stare attenti a tutti i dettagli, l'episodio può determinare. Noi abbiamo le nostre qualità, loro anche. Dovremo essere più bravi, la partita di domani è questa, ci si gioca una stagione in 90 minuti. Dobbiamo avere coraggio, lucidità, forza e cuore, così da non avere alcun rimpianto sul campo".

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