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Calcioscommesse: Masiello pronto a confessare

L'ex difensore biancorosso, oggi all'Atalanta, Andrea Masiello è pronto a confessare la sua complicità nel filone delle partite combinate. A quel punto, il Bari rischierebbe anche la retrocessione

Fari puntati su Andrea Masiello: pur non scendendo in campo, l'ex esterno destro biancorosso, attualmente militante nell'Atalanta, avrà nel pomeriggio gli occhi dell'intera Italia pallonara piantati su di se. Il giocatore nativo di Viareggio, infatti, pare abbia deciso di collaborare con la giustizia sportiva relativamente al filone calcioscommesse. In tal senso, Masiello alle ore 15 sarà ascoltato a Cremona dal pm Di Martino in quella che si preannuncia un'udienza importantissima per dare nuovo impulso alle indagini scoppiate in seguito alle dichiarazioni del difensore del Piacenza, anche lui ex barese, Carlo Gervasoni.

A fine dicembre, infatti, Gervasoni tirò esplicitamente in ballo Masiello e altri ex giocatori del club di via Torrebella dichiarando: "So per certo di una tentata combine per Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1. Il risultato concordato era over e sconfitta del Bari con almeno due gol di scarto. Era stato Carobbio a mettersi in contatto coi giocatori del Bari. Gegic mi riferì che erano stati corrotti Daniele Padelli (ora all’Udinese), Simone Bentivoglio (Sampdoria), Alessandro Parisi (Torino), Andrea Masiello, Nicola Belmonte (Siena) e Marco Rossi (Cesena). La combine saltò perché Miccoli, all’oscuro di tutto, sbagliò il rigore provocato apposta".

Grande fermento, quindi, in attesa delle parole di Masiello che ha assicurato, per voce del suo avvocato difensore Salvatore Pino(lo stesso legale di Cristiano Doni e Thomas Manfredini) che ammetterà le sue responsabilità e racconterà la verità in merito. Tale decisione, presumibilmente, arriva al fine di patteggiare la pena con la giustizia sportiva: in tal modo, infatti, Masiello potrebbe, così come successo ad un altro ex biancorosso, Vittorio Micolucci, vedere scongiurata l'ipotesi della radiazione ottenendo una squalifica compresa fra i 18 e i 24 mesi.

E, oltre ai presunti autori della combine, anche il Bari trema: in caso di conferma di tali voci, la società biancorossa rischierebbe dalla semplice penalizzazione, eventualità più plausibile e più 'leggera', alla malaugurata ipotesi della retrocessione d'ufficio qualora la giustizia sportiva dovesse valutare una responsabilità oggettiva del club biancorosso.

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