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Mangia: "Contestazione? E' l'altra faccia della medaglia. Va accettata"

Il tecnico del Bari alla vigilia della delicata trasferta di Crotone, commenta il momento di tensione in casa biancorossa: "Domani partita difficile dovremo essere compatti"

Domani pomeriggio il Bari è atteso da una partita molto impegnativa a Crotone. Uno scontro con l'ultima in classifica che arriva al termine di una settimana rovente per i biancorossi, contestati dopo i pessimi risultati contro Pro Vercelli e Ternana. Resta in bilico la posizione del tecnico Devis Mangia, confermato dalla società, ma 'costretto' a far risultato sul difficile campo dei calabresi.

Il tecnico lombardo ha parlato della sfida di domani e di altri argomenti in conferenza stampa. Di seguito le sue risposte ai cronisti presenti:

Il Bari perde pezzi...
"Siamo in emergenza, abbiamo delle assenze. E' un dato di fatto, ma abbiamo soluzioni alternative.
Non ci sono Sabelli e Romizi per squalifica e Calderoni, ancora infortunato".

Sulla contestazine di giovedì?
"E' bello avere i tifosi all'aeroporto, bisogna accettare l'altra faccia della medaglia quando le cose non vanno bene. Non mi sentirete mai parlare negativamente sulle reazioni dei tifosi"

Come sta Marino Defendi?
"Si è allenato ma dobbiamo aspettare un riscontro clinico che ci tolga eventuali dubbi, ma è convocato".

Quando rivedremo Rossini?
"Non è una risposta che posso dare".

Crotone: partita decisiva per Ligi?
"Non si tratta di ultime spiagge. Alessandro l'ho fortemente voluto, può fare buone cose e cose meno buone, ma ha pienamente la mia fiducia. Lo ritengo una risorsa importante per la squadra".

Defendi nel suo ruolo naturale o terzino?
"A centrocampo".

Camporese?
"Non è al 100% ma nella gara di domani le risorse vanno cercate oltre la condizione fisica".

Domani ci si aspetta una risposta sotto il punto di vista del carattere...
"Come concetto generale è perfetto. Va messo in pratica".

Come hai vissuto questa settimana? Ti sei sentito tutelato o solo?
"Faccio fatica a dire le bugie, ho vissuto meglio questa settimana che la scorsa. La fiducia da parte del presidente l'ho sempre sentita. Abbiamo parlato avete scritto cose vere, ma la stima è intatta".

Sciaudone ieri parlava di un modo di giocare diverso per domani...
"Sciaudone è molto espansivo (ride ndr). Non era un discorso tattico, ma caratteriale"

Minala, come mai non gioca? Il suo procuratore si è lamentato...
"Come ho detto dopo la partita io valuto ciò che vedo in allenamento, non devo rendere conto ai procuratori. Non basta un segnale, ci vuole più di un segnale. Se vedo quello per me diventa un giocatore importante. Lui sta rispondendo in maniera corretta. Vediamo, dipende anche da Marino".

Sia Caputo che Salviato hanno detto che la squadra è con lei. Non sarebbe meglio si dimostrasse coi fatti?
"Non ho mai avuto dubbi, e le parole dei ragazzi fanno piacere, altrimenti avrei fatto altre valutazioni".

Che tipo di partita si aspetta domani?
"Una partita difficile come tutte quelle di B. Giocano un ottimo calcio a dispetto della classifica. Dobbiamo essere una squadra compatta, unita. Un blocco. Non dobbiamo mai perdere equilibrio durante la gara".

Guardando i gol fatti e subiti il Bari merita la classifica che ha, guardando altre statistiche siamo secondi. Che riflessione fa?
"Sull'essere mandato via è un pensiero che sinceramente non passa per la testa. Che vantaggi mi porta pensare così? Io sono concentrato sul campo non posso perdere energie. Sui dati è una riflessione che ho fatto. Molto simile a quella che avevo l'anno scorso ( a La Spezia ndr). Avevamo grosso possesso palla e supremazia territoriale ma pochi tiri. Qui invece abbiamo anche i tiri. La risposta è una sola: ci vuole attenzione per capitalizzare meglio quanto produciamo. Se l'attenzione non è totale non fai gol e lo stesso in chiave difensiva. Con dati del genere è evidente ci manchi qualcosa e concretezza".

Se perde che fa?
"Io ho sempre riposto tutta la mia esperienza su una parola: il lavoro. Se non trovo riscontro nel lavoro, faccio delle valutazioni, ma ho assolutamente voglia di lavorare e dare il mio contributo sul campo e fuori. Non trovassi dei riscontri nel mio mondo del lavoro sarebbe diverso. Sono convinto che la squadra farà una partita di un certo tipo".

La squadra subisce la pressione di dover far bene?
"Qui non si tratta più di aspettative, dobbiamo cambiare il modo di pensare. La classifica parla in un certo modo. Deve prevalere l'orgoglio personale. Penso sia da trovare lì la chiave. Quando le cose non vanno bene cala l'autostima".

Cosa si aspetta come aiuto dai 'vecchi'?
"Non faccio distinzione, qui se ne esce solo col concetto di squadra. Il contributo deve essere di 25, più staff tecnico e società. Il resto è perdere tempo".

Quando il Bari ha perso sicurezza?
"Forse dopo il pareggio col Pescara. Ci eravamo rimessi in carreggiata ma l'aver perso un'occasione ci ha creato delle incertezze".

Quanto rimpiangi Joao Silva?
"E' dovuto a un aspetto: abbiamo sempre subito gol alla prima occasione. Penso a ottenere il massimo dai giocatori che ho. Inutile parlare di cose non modificabili come partite precedenti o altri discorsi".

Scelte condivise con la società ma non utilizza molti giocatori
"Parla il campo. Il giudice ultimo è il terreno di gioco".

In sede di mercato chiederà una torre?
"Io penserei alla partita di domani, senza fare ragionamenti a lunga scadenza".

La classifica?
"Dobbiamo guardarla... assolutamente".

In difesa Camporese o Filippini?
"Camporese. Quando ho situazioni in 'divenire' (Camporese non al meglio ndr) preferisco schierarle dall'inizio in modo da poter cambiare a gara in corso":

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