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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Brienza: "Voglio portare il Bari più in alto possibile. Giocherò fin quando starò bene"

Il capitano del Bari ha parlato in conferenza stampa: "Per me è una vita nuova calcisticamente. Sono tornato qui perché sentivo che c'era un percorso incompiuto"

Franco Brienza è stato uno dei giocatori simbolo del Bari delle ultime stagioni. La sua storia con i galletti sembrava essere volta al termine dopo il fallimento societario dello scorso luglio e invece, come in una favola, il fantasista originario di Ischia - che in passato ha deliziato anche le platee della massima serie - ha accettato di scendere sui polverosi campi della Serie D (categoria in cui mai aveva militato nella sua lunga carriera) per aiutare i biancorossi a risalire la china verso il professionismo. 

"Per me è una vita nuova calcisticamente - ha esordito intervenendo in conferenza stampa al San Nicola nel primo pomeriggio -. Il nuovo ruolo? (Cornacchini contro il Bitonto lo aveva schierato da regista ndr) Serviva soprattutto per giocare una partite e mettere minuti nelle gambe. Il regista l'avevo fatto già diverse volte in allenamento. Ho iniziato davanti pian piano sto arretrando (ride ndr). Anche negli anni passati ho dimostrato di poter fare diversi ruoli e di essere sempre a disposizione dell'allenatore".

"Passato irrilevante, avanti finché sto bene fisicamente"

Inevitabile qualche domanda sulla scorsa stagione, conclusa amaramente sul campo nel play-off pareggiato sul campo del Cittadella e terminata con la sparizione dal professionismo dell'FC Bari: "L'anno scorso potevamo fare qualcosa in più, in campionato abbiamo lasciato qualche punto per strada. Siamo arrivati dietro a squadre che erano anche più attrezzate economicamente rispetto a noi. Rabbia per la passata gestione? Parlare del passato è irrilevante. Certo dispiace perché c'era un gruppo di lavoro che dava il massimo e tutto è stato vanificato". Brienza ha spiegato anche cosa lo ha convinto ad accettare la Serie D: "Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera in Serie A a 40 anni. Farlo con il Bari sarebbe stato il massimo. Le cose sono andate diversamente ma sentivo che era un percorso incompiuto e ho accettato di tornare. Con cinque cambi ci sono più possibilità di gestirsi. Più vai avanti con l'età e più hai bisogno di allenarti specie sulla forza. Con la proprietà abbiamo parlato in maniera molto onesta: continuerò a giocare fin quando il fisico me lo consentirà".

Scontata la squalifica: a disposizione per l'Igea Virtus

Ancora non ha debuttato in campionato a causa della squalifica rimediata nel finale della scorsa stagione ma Brienza ha già chiaro cosa lo aspetta: "La Serie D è un campionato più agonistico che tecnico. Anche la regola degli under incide tanto, molte squadre hanno difficoltà a trovare ragazzi in gamba. E' una norma che andrebbe rivista. Compagni che mi hanno impressionato? Ci sono un paio di ragazzi di talento (a proposito, ieri il Bari ha tesserato ufficialmente l'ex difensore della primavera biancorossa classe '98 Nicola Turi)". Ora che ha scontato le tre giornate di stop per il rosso diretta con il Cittadella, Brienza tornerà a disposizione di Cornacchini già a partire dalla gara di domenica in Sicilia contro l'Igea Virtus. A distanza di mesi il trequartista rivive il momento di quel fallo che gli costò tre giornate: "Fu un fallo di gioco, sapevo di essere ultimo uomo. Chiudere in quel modo? Sarebbe stato brutto ma non mi pesava, ero a posto con me stesso. Cos'ho provato il 16 luglio? (il giorno in cui è fallito il Bari ndr) Ero a casa ma ho vissuto la scena tramite i miei compagni che erano in ritiro. Mi hanno raccontato dei magazzinieri, degli altri dipendenti. C'era gente che piangeva. E' stato avvilente. Non credevo potesse accadere".

Futuro da dirigente

Nel futuro di Ciccio Brienza potrebbe esserci un ruolo dietro una scrivania: "Al momento del mio ingaggio ne abbiamo parlato con la proprietà. Loro mi hanno dato massima disponibilità. Come mi vedo? Non credo allenatore, preferirei di più un ruolo dirigenziale. Oggi siamo sereni: nella sfortuna di fallire, abbiamo avuto la fortuna di avere una nuova società con una credibilità importante".

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