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Bari-Fidelis Andria, Mignani alla vigilia: "Lontani dal top ma cresceremo. Voglio l'atteggiamento giusto"

Il nuovo allenatore dei biancorossi pronto al debutto ufficiale nel primo turno eliminatorio di Coppa Italia di Serie C: "Non possiamo aspettarci il Bari che sarà per i problemi che tutti sapete, ma solo un accenno. Sul mercato c'è ancora tempo per fare qualcosa"

Finalmente è arrivata l'ora del debutto ufficiale per il Bari che domani sera al San Nicola ospiterà la Fidelis Andria in un derby valevole per il primo turno di Coppa Italia di Serie C.

Sarà la prima ufficiale sulla panchina biancorossa per mister Michele Mignani, tecnico scelto dal ds Polito e dal presidente De Laurentiis per rilanciare le ambizioni di promozione dei galletti. Il nuovo allenatore biancorosso ha introdotto in conferenza stampa il match contro i federiciani, che arriva dopo un'estate tormentata per via del covid: "Che Bari dobbiamo aspettarci? Direi una squadra con l'atteggiamento giusto, la voglia di fare una partita di un certo tipo, di superare il primo turno di Coppa Italia. Il ritiro purtroppo è stato bruciato dal focolaio di covid, abbiamo iniziato a lavorare quando siamo arrivati a Bari. Il mercato è ancora in evoluzione, chi è arrivato prima, chi dopo, chi non è disponibile, non abbiamo tante alternative. Tatticamente un po' di lavoro l'abbiamo fatto, bisogna iniziare a ragionare in maniera completa quando la rosa sarà definitiva e quando avremo ciò che ci aspettiamo. Vedo che i ragazzi mi seguono, siamo ancora all'inizio. Non possiamo aspettarci il Bari che sarà ma un accenno. Lo pretendo".

L'allenatori dei galletti ha fatto il punto sulle condizioni fisiche della squadra, soffermandosi su alcuni singoli: "La condizione non può essere ottimale, D'Errico e Simeri hanno avuto entrambi il covid in ritiro. Stanno lavorando nel modo giusto per trovare la condizione migliore. Il miglior modo è giocare le partite. Ne abbiamo fatte un paio una con una squadra di Eccellenza, l'altra con una di Dilettanti. Citro? Sta recuperando da un infortunio, comincia a lavorare in gruppo e a scrollarsi le paure del suo incidente. Ci vorrà un po' di tempo. Il resto del gruppo è in crescita, sia come squadra, sia individualmente. Mi aspetto l'atteggiamento giusto. Botta? È arrivato per ultimo, non si stava allenando con una squadra ma da solo a casa. Sta seguendo un programma personalizzato, abbiamo deciso di integrarlo gradualmente nel contesto di gara. Nell'amichevole ha giocato 45'. Il resto della formazione è abbastanza obbligato. Convocheremo solo i calciatori che fanno parte del progetto, senza chiamare chi va verso altre destinazioni. Celiento non è pronto. Condizione generale? Al 20%, senza partite non si può crescere. Dopo 15 giorni di lavoro spero ci siano margini di crescita molto ampi".

Nessuna indiscrezione sul possibile schieramento: "Solitamente non anticipo la formazione il giorno della vigilia perché la decido il giorno della gara. Non credo sia giusto dare dei vantaggi all'avversario, i dubbi li tengo per me. Spero che i giocatori mi mettano in costante difficoltà. Non sarà domani la partita più bella del Bari, lavoriamo insieme da un paio di settimane. Avremo di fronte un avversario che vorrà ottenere il suo obiettivo, ma concentriamoci su di noi e sul fare il massimo delle nostre possibilità attuali".

Nonostante le ultime due annate non semplici, il Bari ha scelto di ripartire dai suoi calciatori più esperti e rappresentativi, una scelta che non ha convinto tutti gli addetti ai lavori: "I calcoli sulla media dell'età sono prematuri. Abbiamo valutato e ritenuto di puntare su giocatori esperti e affidabili costruendo una rosa varia. Non è mio compito e non vorrei parlarne ma non abbiamo ancora chiuso tutte le nostre idee, c'è ancora qualche giorno di mercato. Non siamo ancora completi ma quei 3-4 che abbiamo scelto sono pienamente nel gruppo squadra. Anche l'anno scorso si tendeva ad addossare le responsabilità ai più anziani in virtù dell'esperienza ma io credo che queste vadano divise da tutti, dall'allenatore in primis perché fa le scelte, da chi gioca dall'inizio e da chi entra a partita in corso. Sarà compito mio scegliere chi è più in condizione o più funzionale a prescindere dalla data di nascita o dal cognome. Sono giocatori nel pieno della carriera. Bari è una piazza che richiede calciatori di esperienza, cercheremo di integrarli con chi ha freschezza. Vediamo a fine mercato che rosa sarà".

Su eventuali strascichi delle ultime due annate negative: "Negli anni passati è stata scaricata sulle spalle di pochi una responsabilità non loro. Non c'è un giocatore che vince le partite da solo. I più anziani si sono presi la responsabilità ma questa va condivisa con il resto dei giocatori e dello staff. Questo è il periodo più spensierato della stagione, perché non c'è grossa tensione, non ci sono partite, si può lavorare. La tensione ce l'ha messa il covid che non ci ha fatto allenare ma ripartiamo da un foglio bianco. Spero che la gente ci dia la possibilità di riportare entusiasmo. Cercheremo di dimostrare che meritiamo fiducia, stima e applausi attraverso le prestazioni".

Il tecnico ha risposto anche a proposito dello sciopero della Curva Nord, che diserterà in coppa e in campionato in contrasto alle disposizioni anti-covid: "Mi dispiace tantissimo perché vorrei sempre che i nostri tifosi venissero allo stadio. Il distanziamento è una decisione che non ha preso il Bari. Non credo che la squadra verrà condizionata, visto che nell'ultimo anno e mezzo ha giocato a porte chiuse. Mi auguro che col tempo le cose possano cambiare".

Sulla percentuale di completamento del gruppo: "Siamo stati chiari con gli agenti dei calciatori informandoli di coloro sui quali abbiamo scelto di puntare e su chi no. Hamlili? l'ho apprezzato in questi giorni. A Bari ha fatto bene ma non è riuscito a confermarsi. È uno dei calciatori su cui abbiamo deciso di non puntare. Spero di avere 20-22 calciatori importanti che mi mettano costantemente in difficoltà. Poter scegliere in funzione dell'avversario, del momento. Forse è una delle cose a cui tengo di più, riuscire a tenere dentro un gruppo tutti pronti a dare il proprio contributo. Non vorrei parlare di undici iniziale, domani abbiamo le mani legate ma in futuro potremo scegliere tra varie alternative e ciò dovrà essere un vantaggio. Mane ci sarà, Mercurio no perché ha avuto un problema muscolare".

Infine sul rapporto con la città: "Non sono uscito molto ma devo riconoscere che è una città molto bella. Spero di conoscere la baresità, la gente di Bari e trovare affinità". 
  

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