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Nuova Matteotti Corato, sfiorate le finali nazionali under 15 d'eccellenza dopo una stagione da incorniciare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Una stagione quasi perfetta, a cui è mancata solo la ciliegina sulla torta per renderla storica e irripetibile. Questi sono stati in sintesi i circa 10 mesi della Nuova Matteotti Corato under 15 d'eccellenza, arrivata ad un soffio dall'accesso alle finali nazionali di categoria di Padova al termine di un percorso lungo 25 partite, di cui 21 vinte ed orgoglio del basket giovanile pugliese, degnamente rappresentato, assieme a Monteroni, ai più alti livelli per il secondo anno consecutivo dopo le finali nazionali under 14 di Bormio della scorsa stagione.

Un percorso, quello cominciato con gli allenamenti ad agosto sulla scia di quel risultato, con un solo vero passaggio a vuoto, la finale regionale persa ad aprile con Monteroni a Massafra, che avrebbe forse garantito in caso di vittoria un girone interzonale meno complicato con maggior possibilità di centrare la qualificazione alle finali nazionali, oltre a far risparmiare energie (la vincente accedeva di diritto all'interzona) e ad evitare due turni di spareggio da vincere per forza. Così non è stato e quindi i ragazzi di coach Riccardo Lerro, dopo una regular season dominata dall'inizio alla fine, condotta da protagonisti assoluti, con 17 vittorie su 18 gare totali e l'unica pecca della sconfitta in casa del Monteroni nel girone d'andata, hanno dovuto riguadagnarsi quel che gli spettava di diritto.

Ci sono voluti dunque due spareggi ai coratini per arrivare all'interzona di Livorno. Il primo giocato e vinto in scioltezza il 4 maggio a San Severo contro Campobasso, battuta facilmente 84-53. Il secondo, più duro, più difficile, e forse per questo più bello, giocatosi 10 giorni dopo, mercoledì 14 maggio a Macerata contro Forlì, che godeva dei favori del pronostico. Una bella battaglia sportiva, in cui i ragazzi del presidente Grazia Balducci hanno combattuto come leoni per 40' imponendosi 61-64 e guadagnandosi l'accesso all'interzona di Livorno, giocatasi dal 1 al 3 giugno al PalaMacchia del capoluogo toscano.

Un girone di ferro quello in cui sono capitati i coratini, assieme al gotha della pallacanestro italiana giovanile e non solo. La Nuova Matteotti ha sfidato infatti PMS Torino, Armani Jeans Milano ed i campioni in carica della Reyer Venezia, e per potersi qualificare doveva arrivare almeno nei primi due posti e quindi eliminare due di queste corazzate. Un impresa ardua ma non impossibile per una squadra che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque su qualunque parquet. Sensazione confermata nei tre giorni da gara, a cominciare dal primo match d'esordio contro Torino, giocato con la calma e la tranquillità di chi sa di non avere nulla da perdere, ma di poter recitare un ruolo non da comprimaria.

Sul parquet i coratini hanno imbrigliato sin dall'inizio i torinesi, giocando un match aggressivo e veloce, ma anche accorto ed intelligente, colpendo i piemontesi nel momento giusto ed esprimendo anche una ottima pallacanestro, redditizia e spettacolare. Il finale di 61-70 ha lanciato in vetta al girone i pugliesi, impegnati il giorno successivo nel match contro Venezia. Un passaggio a vuoto lungo 40' per la Matteotti, praticamente mai scesa sul parquet e sconfitta 68-36. Qualificazione dunque rinviata a gara 3, al match contro l'Armani Jeans Milano, altro mostro sacro del nostro basket.

Martedì 3 giugno alle ore 14 il PalaMacchia ha ospitato questa sfida, che non ha deluso le attese della vigilia. È durato 35' infatti il sogno della Nuova Matteotti Corato di accedere alle finali nazionali under 15 d'eccellenza di Padova. 35 minuti in cui i coratini hanno messo paura alla blasonata Armani Jeans Milano, contendendole punto su punto, palla su palla, azione su azione, la vittoria finale ed il passaggio del turno. Poi i milanesi nel finale hanno messo la freccia, centrando il parziale decisivo e vincendo il match 86-75, staccando il pass per le finali.

Applausi scroscianti comunque per i coratini, che hanno disputato un match ed una interzona nel suo complesso maiuscola, per grinta, intensità, determinazione, cuore, voglia di vincere e capacità di soffrire e fare squadra. Un match che ha fatto capire al pubblico presente il reale valore di questa squadra, arrivata come matricola e forse sottovalutata in questo girone, ma che ha disputato una interzona da vera protagonista, battendosi alla grande in due gare su tre e vincendo contro Torino, onorando il basket pugliese e lo staff tecnico che quotidianamente la guida e la allena.

Nessun rammarico quindi per un gruppo arrivato ad un soffio dall'impresa. Ci riproveranno senz'altro l'anno prossimo, programmando ancora meglio una stagione che già quest'anno, grazie all'unione tra i due settori giovanili di Nuova Matteotti e Scuola Basket Casillo, con la collaborazione dell'A.S. Basket Corato, ha regalato alla pallacanestro giovanile cittadina coratina tre giorni di grandi emozioni, seguite con passione e trasporto anche a 800 km di distanza. Una sinergia importante che ha aumentato la competitività e la qualità del roster e dello staff tecnico, consentendo il raggiungimento di questi importanti traguardi.

Un grazie dunque a questa splendida realtà, al suo presidente Grazia Balducci, al responsabile tecnico Franco Gatta, a quello organizzativo Domenico Gatta, all'accompagnatore Domenico Mascoli, ai coach Riccardo Lerro e Agostino Nanula, ma soprattutto ai ragazzi, i veri artefici e protagonisti di questo sogno: Michele Caputi, Simone Mascoli, Francesco Scaringella, Claudio Gatta, Fabrizio Antonacci, Michele Mintrone, Francesco Bove, Cataldo Maldera, Raffaele Riitano, Umberto Di Terlizzi, Cesare Palermo, Roberto Rosito, Michele Loiodice, Michele Gallo, Vincenzo Luce, Daniele Berteramo.

La strada dunque è senz'altro quella giusta, il cammino sarà lungo ma tornei importanti come questo e riconoscimenti come i complimenti unanimi ricevuti a Livorno dimostrano che il lavoro alla fine paga sempre e bisogna continuare su questi binari per ottenere un futuro ancora più luminoso e ricco di soddisfazioni.

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