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"Salvate il rugby a Bari". Il calcio 'sfratta' le Tigri dal Della Vittoria

Cresce la protesta sull'utilizzo del vecchio stadio, attualmente casa della palla ovale cittadina, ma anche degli altri sport, che da quest'anno potrebbe ospitare le giovanili del Bari calcio. I rugbisti: "Senza risposte, il 22 agosto cominceremo gli allenamenti davanti al Comune"

"E' una scivolata del calcio al rugby. Credo sia vergognoso per la città agire in questo modo". Non va proprio giù alle Tigri Bari l'ipotesi di cambiare casa. L'ipotesi di far ospitare le partite di calcio della Primavera e degli Allievi del neonato Fc Bari, sta provocando rabbia e sconcerto nell'ambiente della palla ovale in città e non solo. La decisione, non ancora definitiva, potrebbe causare pesantissime conseguenze sul futuro della società, militante in serie C1: "Se non avremo risposte adeguate - afferma il vicepresidente delle Tigri, Gennaro Totaro - rischiamo la chiusura. Non esiste esempio in cui una squadra di calcio debba disporre di due stadi cittadini. Noi siamo in regola con gli adempimenti burocratici e il 21 luglio abbiamo portato la richiesta in Assessorato alla quale non è poi seguito più nulla".

Lo 'sfratto' sembra inevitabile, inaccettabile per la società fondata nel 1980, più volte al vertice del mondo ovale pugliese. Oltre alla rappresentativa principale, c'è un intero settore giovanile dai 18 agli 8 anni che perderebbe un riferimento tecnico e logistico, senza contare che il vecchio stadio è sede di allenamento per numerosi altri sport, dal taekwondo alla lotta, ospitando anche gli uffici del Coni. Il Comune, nel tentativo di trovare una difficile mediazione, ha offerto l'utilizzo del campo Bellavista a Japigia, ma la soluzione non piace per diverse ragioni: "Non è fruibile: è senza illuminazione e viene regolarmente utilizzato dalll'atletica. Non si può giocare su un campo dove si allenano anche i lanciatori. Ci è stato anche proposto l'impianto di Torre a Mare, ma la struttura non è opportuna per il rugby e bisognerebbe effettuare degli interventi importanti. Noi non possiamo permettercelo, anche perché dopo due anni il Comune potrebbe anche costringerci ad andare via come adesso". 

#saverugbybari, l'appello sui social

Una brutta situazione che rischia di vanificare gli sforzi di un club da tempo riferimento cittadino di uno sport nobile e glorioso, sempre più popolare grazie alla Nazionale e alla diffusione di una cultura spesso antitetica al calcio, in cui disciplina, sportività e valori continuano ad avere un posto dominante: "Grazie al lavoro sulle giovanili - afferma il vicepresidente - togliamo molti ragazzi dalla strada, specie nei quartieri a rischio. Tutto ciò verrebbe meno se sparisse il rugby in città".  

saverugbybari-2La questione sta rapidamente facendo il giro del mondo social, su twitter e  grazie all'hashtag #saverugbybari, con dimostrazioni di solidarietà da tutta Italia e dall'estero. Anche star della nazionale come Martin Castrogiovanni e Luciano Orquera hanno appoggiato la causa condividendo l'appello dei giorni scorsi: "Il rispetto - sostiene Totaro -, l'onore e il fair play non sono stati minimamente sfiorati. Qui si tratta di un monumento nazionale, dal quale verrebbero cacciate federazioni e squadre, da una società di cui non sappiamo neppure i proprietari. Dire al Rugby Bari di andare via, solo perché magari si ha più soldi, non è accettabile, né da parte nostra, né, spero, dai baresi".

La società è coesa, pronta anche a scendere in piazza: "Senza una soluzione - rivela Totaro - il 22 agosto cominceremo la preparazione per la nuova stagione davanti al Comune. Vorremmo anche ci fosse un incontro pubblico in cui si possa discutere più in generale della situazione dello sport a Bari, perché non esiste solo il calcio". Uniti come in una mischia, nel momento più difficile.

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