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Colantuono: "Voglio che il Bari affronti il Verona a viso aperto. La classifica è corta"

Il tecnico biancorosso è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro gli scaligeri: "Nelle ultime gare ci è mancata incisività ma non parlerei di un Bari in crisi"

Giornata di vigilia per il Bari che domani pomeriggio ospiterà il Verona allo Stadio San Nicola nell'incontro valevole per la 37a giornata di Serie B. Una gara complicata per i galletti visto il valore degli scaligeri che dopo un periodo di appannamento sono risaliti fino al secondo posto assieme al Frosinone. Tutt'altro momento per il Bari che proviene invece dai due ko consecutivi di La Spezia e Carpi e deve fare i conti con una classifica che per ora esclude la squadra dai play-off. Proprio per continuare a credere nella possibilità di centrare questo obiettivo è importante che domani gli uomini di Stefano Colantuono cerchino di strappare un risultato positivo.

"Se non battiamo il Verona è finita? Non lo so - ha esordito il tecnico del Bari - Ci sono ancora sei partite. Dipende da noi e anche dalle altre. Al termine della gara vedremo cosa sarà successo. Domani è una partita importante, il campionato è ancora aperto, la classifica è corta".

Resta possiblista Colantuono il quale però è ben cosciente del fatto di avere davanti a sé una squadra più attrezzata rispetto alla sua. "Non mi sembra che a inizio stagione si parlasse di primo, secondo o terzo posto - ha affermato il mister -. Credo si parlasse di condurre un campionato decoroso. All'andata contro di loro abbiamo fatto bene ma ormai è una partita lontana. In questa stagione abbiamo alternato cose buone a battute d'arresto, come tante altre squadre. Nella mia gestione e in quella di Stellone, ci saranno state al massimo due partite perse di fila. Purtroppo fuori casa non riusciamo a fare risultato. Volevamo arrivare ad aprile con una rosa importante sia numericamente che qualitativamente ma per un motivo e per l'altro. Aprile è il mese decisivo e abbiamo perso Brienza, poi Floro Flores. infortuni e squalifiche ci hanno condizionati. i nuovi acquisti non li abbiamo avuti quasi mai, loro servivano a far rifiatare chi già c'era".

A Colantuono è stato chiesto il motivo per cui non ha disertato la conferenza stampa alla vigilia della scorsa partita: "Non c'era nessun problema - ha spiegato il coach ancora un po' infastidito - ero d'accordo con la società, c'èra stato il confronto coi tifosi, mi pareva giusto parlasse il capitano (Moras ndr) per riavvicinarsi alla gente".

Ciò che fa ben sperare in vista della gara contro Pazzini e compagni è l'ottimo rendimento al San Nicola: "Il Bari ha la sua identità in casa. Abbiamo detto sempre la nostra, alcune partite le abbiamo giocate bene, altre meno, ma in casa siamo sempre stati tosti e lo conferma la classifica delle gare casalinghe. Abbiamo difficoltà ma ci attrezzeremo ugualmente, l'avversario però ci terrà ben impegnati. Voglio vedere un Bari battagliero che abbia voglia di affrontare il Verona a viso aperto. Con chi? Undici li schiereremo (ride ndr).

Perdere significherebbe far scappare il Verona (attualmente a +12 sulla quarta, il Benevento) con il rischio concreto che i play-off possano non disputarsi (se al termine della regular season il distacco tra la terza e la quarta è di 10 o più punti ndr). "Non dipende solo da noi, ci sono tante squadre intorno ai 50 punti. Ci sono altre gare, la classifica si può accorciare e allungare in base ai risultati. Nelle ultime partite ci è mancata incisività, abbiamo perso per episodi. Il Bari non ha avuto momenti di grossa crisi. In alcune gare abbiamo meritato meno e raccolto, in altre è avvenuto il contrario. E' difficile fare analisi, ci sono momenti e momenti".

Di sicuro il morale della truppa biancorossa non è al massimo tra risultati negativi e infortuni (mancheranno gli indisponibili Romizi, Brienza, Raicevic, Floro Flores e Ivan ndr): "Non è il momento migliore. Metaforicamente - ha affermato Colantuono insistendo sul concetto già espresso della "pacca sulle spalle" - quando un bambino è in difficoltà non lo si aiuta strigliandolo ma confortandolo. Giochiamo in casa, mi aspetto una grande partita e una grande prestazione. Dobbiamo andare a casa dopo aver dato tutto".

Al termine della conferenza del mister si è affacciato in sala stampa anche Vangelis Moras. Il greco è intervenuto per puntualizzare il concetto espresso nella conferenza pre-gara con il Carpi. In quell'occasione il difensore aveva parlato di "negatività in città e attorno alla squadra", parole che avevano suscitato il malumore di una fetta di tifosi. "Quando ho fatto riferimento alla negatività ho detto che essa proviene dai risultati. Non bisogna strumentalizzare e riportare solo una parte del discorso. Da parte mia non c'è stata alcuna mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi. Mi riferisco anche alle voci esterne. Siamo i primi a dire che la città merita di più. Nella mia vita sono sempre stato corretto e sincero. Potrei dire cose scontate e banali ma prefereisco dire le cose come stanno e prendermi le mie responsabilità. Ho sposato il progetto, ho firmato un biennale. So che è una piazza difficile, io ho solo detto di trasformare la negatività in positività. La partita di domani? Dev'essere una guerra".

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