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"No al deposito di scorie nucleari sulla Murgia", Comuni uniti contro l'ipotesi

I consigli comunali di Altamura, Gravina, Santeramo, Poggiorsini, Matera, Spinazzola e Irsina mettono nero su bianco la "non disponibilità" alla realizzazione di un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi. L'assessore regionale all'Ambiente Santorsola: "Nessuna decisione passerà sulla nostra testa"

Un'adunanza monotematica, che ha visto uniti sindaci e Consigli comunali di sette paesi della Murgia pugliese e lucana (Altamura, Gravina, Santeramo, Poggiorsini, Matera, Spinazzola e Irsina), per dire no all'ipotesi di realizzazione, sul territorio, del deposito unico nazionale delle scorie radioattive. L'incontro si è tenuto giovedì pomeriggio al teatro Mercadante di Altamura, per lanciare un messaggio forte e chiaro al governo: la Murgia non ci sta, ed è pronta alla mobilitazione qualora la scelta dovesse ricadere proprio sul territorio a cavallo tra Puglia e Basilicata.

Un rifiuto messo nero su bianco, in attesa di conoscere quali siano i siti realmente individuati dal governo. Perchè finora nulla è stato ufficialmente comunicato a proposito della 'mappa' delle aree potenzialmente idonee (approvata già da alcuni mesi), nonostante sulla questione ci sia anche la pressione esercitata dall'Unione Europea, che impone all'Italia di affrontare il problema rimediando al ritardo già accumulato. Una scelta, quella del governo di temporeggiare, presumibilmente dettata proprio dal timore di proteste da parte delle popolazioni interessate, come già accaduto nel 2003, con la grande mobilitazione contro la costruzione del deposito di scorie nucleari a Scanzano Jonico, in Basilicata. E così, mentre sui siti individuati circolano voci e indiscrezioni e il governo continua a prendere tempo, la Murgia, che a quanto pare potrebbe rientrare tra i territori interessati, 'gioca d'anticipo' e si dice pronta alla mobilitazione. 

All'incontro di ieri ha partecipato anche l'assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente, Domenico Santorsola. "Saremo al fianco dei territori, non potremo che esserlo per far valere le ragioni di una indisponibilità ad accogliere il deposito nazionale di rifiuti radioattivi basata non su una astratta sindrome Nimby, ma su dati di fatto, su elementi tecnici chiari ed inoppugnabili - ha dichiarato Santorsola - La mia presenza vuol testimoniare la vicinanza di tutto il governo regionale alle comunità che temono decisioni arbitrarie a livello nazionale". "Come nel caso delle ricerche petrolifere e della TAP, il governo a guida del presidente Emiliano non intende arretrare e neppure sembrare remissivo rispetto a decisioni che non condivide e che piombano sulla testa della Puglia senza tener conto di legittime aspirazioni territoriali, scelte strategiche delle amministrazioni locali e dati tecnici. Saremo fermi nel presentare le nostre ragioni - ha assicurato l'assessore - valuteremo su base tecnica eventuali scelte localizzative che dovessero interessare il nostro territorio e ci batteremo per tutelare la nostra terra che già tanto ha dato al paese in termini di pressione ambientale".

Presente all'incontro anche il presidente del Parco nazionale dell'Alta Murgia, Cesare Veronico. "Dobbiamo avere una sola voce - ha commentato Veronico - così come quando manifestiamo la nostra contrarietà alla discarica di Grottelline o alle esercitazioni a fuoco nel nostro Parco. Abbiamo dimostrato insieme, stasera, di avere una visione comune di questo territorio: Turismo Sostenibile, beni culturali, enogastronomia di qualità, economia verde. Il 2 giugno organizzeremo una pedalata da Castel del Monte a Matera per promuovere i nostri percorsi cicloturistici e la nostra idea di futuro".

Sulla stessa scia il consigliere regionale del M5S Mario Conca. Proprio i pentastellati, infatti, avevano chiesto di avviare un coordinamento istituzionale che portasse a formalizzare la contrarietà dei territori all'ipotesi. "Auspico fortemente - ha dichiarato Conca - che le istituzioni locali facciano fronte comune non solo per scongiurare la minaccia delle scorie nucleari ma anche per debellare le criticità ambientali che già sono presenti sul territorio". Il riferimento è alle discariche illegali ed agli sversamenti abusivi, fenomeni che, a dire di Conca, "necessitano urgentemente di una mappatura e di controlli seri, perché è inaccettabile che si continui ad inquinare il nostro territorio, con il forte sospetto che ciò sia alla base dell’incremento di malattie fra i nostri concittadini, e purtroppo anche dell’incidenza tumorale. Scorie nucleari, sversamenti e discariche - conclude Conca - stridono con le peculiarità di una regione che non può starsene immobile a guardare un film già visto con il Tap, le Trivellazioni e la Xylella".

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