Gravina: i genitori di Ciccio e Tore chiedono i danni al Comune
I genitori dei fratellini di Gravina hanno presentato una richiesta di risarcimento al Comune per omessa custodia della casa in cui i due bambini furono trovati morti il 25 febbraio 2008, 20 mesi dopo la loro scomparsa
Dopo più di tre anni dal tragico ritrovamento di Ciccio e Tore, a Gravina si torna a parlare della "casa delle cento stanze", il luogo in cui i due fratellini furono trovati morti il 25 febbraio 2008, 20 mesi dopo la loro scomparsa. I genitori dei due bambini hanno infatti deciso di presentare una richiesta di risarcimento al Comune e ai proprietari della casa per omessa custodia dello stabile.
Ciccio e Tore, scomparsi 5 giugno 2006, furono ritrovati morti 20 mesi dopo, il 25 febbraio 2008, in una cisterna seminterrata dello stabile, nella quale i bambini erano accidentalmente precipitati nel probabile tentativo di nascondersi dal padre che li cercava. I corpi dei due bambini furono ritrovati in maniera del tutto casuale, durante le operazioni di salvataggio di un altro bambino che, dopo mesi dalla scomparsa di Ciccio e Tore, era precipitato nella stessa cisterna mentre giocava con alcuni amici nella casa abbandonata.
Della scomparsa di Ciccio e Tore fu inizialmente accusato il padre, Filippo Pappalardi, arrestato il 7 novembre 2007 con l'accusa di aver ucciso i due fratellini e nascosto i loro corpi. L'uomo rimase agli arresti per quattro mesi, fino al tragico ritrovamento dei corpi. Pappalardi ha chiesto anche allo Stato un risarcimento per ingiusta detenzione da 516mila euro.