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Parco Alta Murgia: al via il censimento annuale del Falco Grillaio

L’evento si svolge contemporaneamente in tutte le principali città dove nidifica il "preziosissimo rapace" e cioè i Comuni di Gravina in Puglia, Minervino Murge, Altamura, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge

Quanti falchetti sono ritornati a popolare la Murgia? La risposta sarà data dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia con il progetto “Il Parco per il Grillaio”, finanziato dall’Ente e realizzato in collaborazione con la LIPU: venerdì 3 e sabato 4 maggio si terrà, in varie località della Puglia e della Basilicata, un primo importante censimento del Falco grillaio (Falco naumanni).

L’evento si svolge contemporaneamente in tutte le principali città dove nidifica il grillaio e cioè i Comuni di Gravina in Puglia, Minervino Murge, Altamura, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge, nei pressi degli alberi dormitorio dove si riuniscono in gran numero per trascorrervi la notte. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia raccoglie ormai da 5 anni i dati sulle popolazioni di grillaio e nel 2012 è emerso che nei 5 Comuni del Parco Nazionale dell’Alta Murgia è stata censita una popolazione di circa 7.500 grillai, con un aumento del 18,2% rispetto al 2011. Di notevole importanza è la conferma della presenza dei grillai nella città di Andria, dove 2-3 coppie di grillai hanno nidificato presso un antico palazzo del centro storico. Sempre nell’ambito del progetto, il monitoraggio dei nidi artificiali ha permesso anche l’inanellamento dei piccoli di grillaio (pulli), ottenendo molte informazioni sui movimenti migratori e sulla fedeltà alla colonia di appartenenza.

Secondo il Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Cesare Veronico, “il censimento, che si svolge in collaborazione con numerose associazioni e decine di volontari, è un evento che ha un importante valore scientifico ma soprattutto consente a molte persone di conoscere il Falco grillaio, favorendo la divulgazione e la sensibilizzazione finalizzate alla tutela di questa preziosa specie che nidifica nei centri storici dei Comuni del Parco e si nutre nelle aree steppiche ed agricole all’interno del Parco. Da queste analisi ne consegue, ancora una volta, la stretta relazione che esiste sull’Alta Murgia tra uomo e natura e come la corretta gestione dei centri storici e delle pratiche agricole abbia effetti diretti sulla specie.”

“Questo progetto – spiega il presidente LIPU Fulvio Mamone Capria – è una straordinaria opportunità per la tutela di una specie minacciata a livello globale ma anche per avvicinare alla natura tantissimi cittadini, soprattutto i più giovani, e far conoscere loro lo stretto rapporto che esiste tra la difesa dell’habitat e la salute delle specie. Un grazie a tutti i volontari coinvolti che anche quest’anno ci forniranno preziose informazioni su questo piccolo e preziosissimo rapace”.

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