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Braccianti in protesta sul lungomare dopo l'atto della Regione: "Campi in cui viviamo ora gestiti dalle associazioni di volontariato"

Guidati da Aboubakar Soumahoro, 300 migranti hanno raggiunto il capoluogo questa mattina per manifestare contro il provvedimento che riguarda le aree di Torretta Antonacci e Borgo Mezzanone a Foggia

Cassette di verdura lasciate sotto il sole, per rappresentare la fatica quotidiana dei braccianti stranieri, che si sentono privati della loro libertà. E lo hanno gridato questa mattina a gran voce davanti alla sede della Regione Puglia sul lungomare Nazario Sauro di Bari, guidati dal responsabile Usb Puglia, Aboubakar Soumahoro, famoso per le sue battaglie di civiltà a favore dei migranti.

La protesta dei braccianti sul lungomare: "Limitata la nostra libertà"

Al centro della protesta, c'è l'atto dirigenziale 82, approvata dalla Regione a giugno: "Con questo documento - ha ricordato Soumahoro - vengono affidati i due campi di Torretta Antonacci e Borgo Mezzanone a Foggia alle associazioni di volontariato. Questo è assurdo, sarebbe come affidare alle associazioni di volontario Bari vecchia. Per noi sono come quartieri. Sono i luoghi in cui viviamo ogni giorno ed è assurdo doversi trovare con misure limitative della nostra libertà". Diversi gli striscioni di protesta portati dai circa 300 migranti arrivati con cinque bus nel capoluogo, dove spiccano messaggi come "In Italia ci sono ancora le leggi e il lavoro?", "Schiavi mai" e "Rispetto per il lavoro". "La nostra protesta proseguirà anche nei prossimi giorni, finché Emiliano non ci ascolterà. Questa è una battaglia di tutti, non legata alla razza" conclude Soumahoro. 

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