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Lunedì, 29 Aprile 2024

Mafia, Bari 14esima provincia per numero di reati. Il procuratore Rossi: "L'infiltrazione avviene per vie silenti. Occorre reagire"

Nell'aula magna del Dipartimento di economia sono stati diffusi i dati relativi al rapporto 'Potere mafioso e distorsioni del mercato', organizzato dal direttore del Dipartimento, Vito Peragine.

La presenza delle organizzazioni criminali sui territori si configura come una delle più importanti cause di tossicità e di freno allo sviluppo economico nel lungo periodo. E colpisce anche Bari, che nella classifica italiana è 14esima - sotto Foggia tra le pugliesi -  per numero di reati di mafia. Un fenomeno da sempre difficile da misurare, ma è ancor più difficile oggi per via della capacità delle mafie di penetrare silenziosamente nell’economia legale danneggiandola e spesso estromettendola dal mercato. E se diverse stime convergono nell’affermare che i volumi di affari legati alle attività illegali si aggirano intorno al 2% del Pil Italiano (34mld di euro), è fondato affermare che il dato è decisamente sottostimato, non rilevando i proventi delle mafie ottenuti attraverso l’infiltrazione nell’economia legale.

Delle dimensioni del fenomeno mafioso al Sud con un focus sulla Puglia, dei fattori economici su cui prosperano le attività della criminalità organizzata, delle dinamiche utilizzate e degli effetti sull’economia reale e delle strategie di contrasto si è parlato questa mattina nell’incontro organizzato dal dipartimento di Economia e Finanza dell’Università degli Studi di Bari alla presenza del procuratore della Repubblica Roberto Rossi e del Sostituto procuratore della DDA di Catanzaro Vito Valerio, introdotti davanti ad una affollatissima platea di studenti, dal professor Vito Peragine, direttore del Dipartimento di economia dell'Università di Bari e ordinario di economia politica.

I dati pugliesi

La presenza mafiosa può essere raggruppata sotto 4 diversi domini ciascuno dei quali è composto da 4 diversi indicatori: reati di mafia, reati spia del controllo del territorio, reati spia delle attività illecite, indicatori soggettivi.

Per i reati che fanno riferimento al fenomeno mafioso ( omicidio di stampo mafioso, reati di associazione di tipo mafioso, comuni sciolti per mafia e imprese confiscate alle mafie) la provincia di Foggia e di Bari sono rispettivamente al 12esimo e al 14esimo posto in Italia.

Per i reati spia del controllo del territorio, ossia i reati non necessariamente riconducibili alle mafie ma molto correlati all’attività della criminalità organizzata e al controllo del territorio con l’uso della violenza (omicidi volontari, danneggiamenti a seguito di incendi, attentati, estorsioni) la Puglia è fortemente rappresentata con la provincia di Foggia al 1° posto della classifica, la provincia di Barletta-Andria-Trani al 5°, la provincia di Bari al 15esimo, la provincia di Brindisi al 16esimo e quella di Taranto al 21esimo.

Per i reati spia delle attività illecite, che sono quelli riguardanti l’esercizio delle attività illecite ( sfruttamento della prostituzione, produzione e traffico di stupefacenti, contrabbando e riciclaggio) Foggia e provincia registrano il 21esimo posto nella classifica delle città italiane, seguite dalla provincia di Brindisi al 31esimo posto e dalla provincia di Bari al 35esimo.

Per gli indicatori soggettivi che si riferiscono alla presenza mafiosa così come sperimentata e percepita dagli operatori economici Foggia e la sua provincia sono al terzo posto in Italia mentre Bari e provincia si attestano in 12esima posizione.

Uno studio recente stima che l’insediamento di organizzazioni mafiose in Puglia e Basilicata nei primi anni Settanta avrebbe generato nelle due regioni, nell’arco di un trentennio, una perdita di PIL pro capite del 16%.

(Fonte: Mocetti e Rizzica 2021)

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