Al Teatro Abeliano, Franco Piersanti dirige il Collegium, in un concerto monografico a lui dedicato
Martedì 31 ottobre, alle 20,30, prosegue nel Nuovo Teatro Abeliano di Bari (via Padre Kolbe 3) la ventottesima stagione musicale del Collegium Musicum, con la direzione artistica del maestro Rino Marrone: si tratterà di un appuntamento speciale dedicato alla figura del grande compositore romano Franco Piersanti, con un concerto monografico dedicato alla sua musica e a diverse composizioni che l’hanno reso celebre in tutto il mondo.
Sarà lo stesso Piersanti a dirigere sul podio il Collegium Musicum, e a introdurre al pubblico i tanti brani scelti all’interno della sua decennale carriera: il compositore rappresenta infatti da circa quarant’anni una delle voci più originali nel panorama italiano ed europeo della musica applicata (tra cinema, teatro e televisione). Autore geniale, capace di transitare da spigolosità di stampo noventesco a un lirismo straordinariamente accattivante e malinconico. Il progetto si realizzerà, sempre martedì 31 ottobre, anche alle 10,30, all’Abeliano, in una matinée per le scuole. Info e prenotazioni: 340.499.38.26. Biglietti a 10 euro (intero), 7 euro (ridotto per over 65, studenti e disabili).
Piersanti ha scritto centinaia di colonne sonore, ed è attivo nella composizione di musica per teatro, televisione, per il balletto nonché nella produzione di musica orchestrale e da camera. Compositore pluripremiato, è stato vincitore ben tre volte del David di Donatello, ha ricevuto due volte la Grolla d’Oro e nel 2007 il premio dell’Union des Compositeurs de Musique de Films per il film «Il Caimano». Per Piersanti, che ha cominciato la sua carriera scrivendo soprattutto per il teatro, è stato negli anni il cinema la maggiore fonte di ispirazione e di lavoro. Tra i registi per cui ha lavorato si ricordano Nanni Moretti, Gianni Amelio, Ermanno Olmi, Daniele Luchetti, Marco Tullio Giordana, Emanuele Crialese, Bernardo Bertolucci. E per la televisione Alberto Sironi, nella nota serie «Il Commissario Montalbano».